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L’indagine della Fondazione Mattei conferma le ricadute positive per l’economia su Matera e sul resto del territorio: per ogni euro ricevuto, la aziende di produzione ne hanno spesi quattro in regione, il 68% per le risorse umane locali

di ANGELA PEPE

POTENZA – Uno studio della Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) sta analizzando l’impatto economico del cinema in Basilicata degli ultimi anni, prendendo in esame il “Bando alla Crisi” della LFC e le produzioni cinematografiche, soprattutto internazionali, che sono venute a girare in Basilicata.
La ricerca vuol offrire una panoramica complessiva degli effetti che il cinema ha sul territorio attraverso un’analisi degli impatti economici diretti e indiretti delle fase delle riprese cinematografiche, dell’immagine regionale che viene veicolata attraverso le opere realizzate, e, infine, del risultato turistico legato ai film usciti in sala. Si tratta di una ricerca ancora in corso che però, dai primi dati analizzati, offre già interessanti spunti di riflessione. Per quanto riguarda i “lungometraggi – emerge dallo studio della Feem – finanziati dal bando, l’analisi rileva in media un rapporto di quasi 1 a 4, tra finanziamento ottenuto e spesa sul territorio: per ogni euro ricevuto attraverso il “bando alla crisi“, l’impresa cinematografica ha speso in loco 4 euro. La spesa è divisa piuttosto equamente tra vitto e alloggio per troupe e cast, risorse umane e spese per location, scenografie e trasporti. Per quanto riguarda poi, i corti e i documentari girati in Basilicata e finanziati dal bando, si tratta di opere che hanno avuto in media una settimana di lavorazione e la cui spesa sul territorio è stata superiore al finanziamento ricevuto con un rapporto di 1 a 1,36”. Sebbene la spesa sul territorio sia inferiore e meno significativa rispetto a quella dei lungometraggi, va enfatizzato che si tratta di piccoli progetti con budget complessivi limitati, che però permettono l’espressione e la manifestazione di giovani talenti locali.

“Due dati significativi, infatti, sono che il 68% della spesa sul territorio riguarda le risorse umane locali e che alcune sono start up nate proprio grazie al bando”. Significativi, poi, sono gli investimenti realizzati da alcune grandi produzioni cinematografiche che hanno girato a Matera perchè attratte dalla particolarità del paesaggio e che non hanno ricevuto finanziamenti regionali.
In particolare, l’indagine della Fondazione Mattei, analizza tre produzioni di cui si dispongono in parte dei dati sui budget investiti sul territorio: “The Young Messiah” di Cyrus Nowrasteh, “Ben Hur” di Timur Bekmambetov, “Nightingale” di Patty Jenkins. Complessivamente, “i tre film – riporta la Feem – hanno speso sul territorio 6,57 milioni di euro ricaduti quasi completamente sulla città di Matera. In particolare, bisogna considerare che queste produzioni internazionali ed ad alto budget, che quindi spostano una troupe molto consistente, hanno inciso soprattutto sul settore ricettivo e ristorativo della città: ad esempio, il 50% della spesa complessiva sul territorio di Ben Hur è stata destinata ad alberghi e ristoranti”.

L’effetto economico positivo prodotto dal cinema potrebbe continuare anche in una fase successiva alle riprese e derivare dall’aumento del flusso turistico quando le produzioni internazionali arriveranno in sala o grazie all’effetto di film italiani usciti negli ultimi mesi (come ad esempio, “Veloce Come il Vento” di Rovere e “Un Paese Quasi Perfetto” di Gaudiosi). Bisogna sottolineare che, in passato, effetti turistici legati al cinema in Basilicata vi sono già stati. Oltre al già citato caso di “The Passion”, vi è ovviamente “Basilicata Coast to coast”.
Il film di Rocco Papaleo uscito nelle sale nel 2010, infatti, è stata un’operazione efficace di marketing territoriale, frutto di una co-pianificazione che ha coinvolto alcuni Enti locali (in particolare Regione Basilicata e Gal). Sempre uno studio della Feem ha rilevato che nel 2010 e nel 2011 più del 50% degli operatori turistici ha registrato un incremento dei flussi tra il 10 e il 20%.
Ciò è avvenuto grazie anche a un’offerta di turismo responsabile legata al film: tra il 2010 e il 2013 varie agenzie di viaggio hanno proposto tour a piedi che ripercorressero l’itinerario del film.Graf.
Impatto turistico legato al film Basilicata coast to coast dichiarato dagli operatori nel triennio 2010-2012. Ovviamente per mantenere l’effetto turistico determinato dal cinema c’è bisogno di un’offerta strutturata sul territorio che permetta ai turisti di vivere l’esperienza del turismo cinematografico. Molto importante, in questo senso, è il progetto interregionale “South Culture Routes” per la creazione di una rete di itinerari culturali che coinvolge tutte le regioni del Sud e che verrà promosso a livello internazione. All’interno di questo progetto, la Regione Basilicata realizzerà dei percorsi legati al cinema, integrati con l’offerta culturale del territorio e caratterizzati da sostenibilità e utilizzo delle nuove tecnologie.

Didascalia foto:
Il cast di “Basilicata coast to coast”

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