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Piazza Vittorio Veneto a Matera vuota nel giorno di Pasqua

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MATERA – La Pasquetta ha reso tangibile l’effetto del coronavirus sul turismo, con Matera che dopo i fasti del 2019 è certamente la prima a farne le spese. Rispetto ai numeri mirabili di un anno fa con oltre trentamila persone a Pasquetta e quasi cinquantamila per il 25 aprile e molti di più anche a cavallo del 1 maggio con eventi come la festa dei bersaglieri che hanno trascinato quasi 100.000 persone in città si registra oggi il dato inevitabile del “tutto chiuso causa pandemia”. L’effetto visivo di una città spoglia è molto più chiaro di qualsiasi spiegazione. Il colpo inferto alla città dei Sassi e al turismo risulta evidentemente pesante, pesantissimo.

Ed è un effetto che evidentemente si allarga a macchia d’olio al resto della regione e che porrà nei prossimi mesi l’attenzione inevitabile su un settore che è diventato nevralgico e fondamentale per lo sviluppo economico. Anche perchè la ripresa non potrà essere immediata, richiederà degli intervalli ben precisi di tempo per poter tornare ai livelli di mobilità generale e di viaggi quindi del passato. L’impatto sulle piccole imprese, sui bed and breakfast, su un mondo che lavorava grazie alle presenze turistiche e che oggi rischia di pagarne le conseguenze è senza precedenti e i numeri di questa crisi si potranno conoscere probabilmente solo con il passare del tempo. Da qui alla fine dell’anno.

Oggi rimane l’impatto inevitabile di ciò che sta accadendo e un’unica piccola parziale consolazione che viene ripetuta anche e soprattutto dagli operatori materani del centro storico “meno male che tutto questo non è accaduto nel 2019”. Matera può solamente consolarsi così, aver sfruttato appieno il suo massimo livello di notorietà da capitale della cultura e aver guadagnato un ruolo sotto il profilo turistico nazionale e internazionale. Un ruolo che sopravviverà anche alla pandemia. Risollevarsi non sarà semplice ma l’eredità del 2019 rimane ancora viva. E’ l’unica consolazione in una strada piena di incognite in cui bisognerà ripartire quasi da zero.

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