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Il presidente di Federfarma Matera e Basilicata, Antonio Guerricchio

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MATERA – «Mascherine non ce ne sono e quei pacchi che si riescono a trovare costano oltre 100 euro. Mancano anche guanti mentre il gel si riesce comunque a recuperare. E sui farmaci non ci sono particolari inconvenienti». E’ la sintesi della situazione oggi in Basilicata vista dal presidente di Federfarma Antonio Guerricchio. Le farmacie del resto sono n prima linea come presidio di riferimento sempre aperto in questo momento di emergenza sanitaria.

Dottor Guerricchio come vi siete organizzati per quest’emergenze?
«Da un paio di settimane abbiamo dato indicazioni come Federfarma di contingentare gli ingressi all’interno delle farmacie adeguando il numero di persone agli addetti al banco e consentendo così di mantenere le distanze. Laddove questo non fosse possibili c’è la possibilità con della segnaletica, anche delle strisce per terra di far rispettare il metro di distanza tra ogni persona. Ci sono poi delle utili barriere di pannelli di plexigas che possono essere un efficace elemento di divisione».

Quali sono le dotazioni che vi sono state date per poter garantire il vostro servizio?
«La questione che ci riguarda è una questione nazionale e regionale. Le farmacie sono uno dei presidi con l’obbligo di stare aperti in questo momento, ma non siamo stati dotati di mascherine per il personale. La domanda fatta non è stata evasa e i farmacisti si sono organizzati per poter far fronte alle necessità che hanno. Abbiamo fronteggiato anche le altre necessità dai guanti al gel».

Per quanto riguarda invece le dotazioni esterne da fornire ai clienti quali sono le necessità e le possibilità?
«Ci sono situazioni diverse. Il gel ad esempio grazie alla fornitura di alcune aziende locali si trova e in qualche caso alcune farmacie si organizzano autonomamente per produrlo. Sui guanti invece ci sono maggiori problemi per poterli reperire e una situazione ancora più complicata è quella che riguarda le mascherine che non si trovano in quasi nessuna farmacia sul territorio».

Senza alcuna eccezione?
«Le uniche eccezioni riguardano le mascherine chirurgiche che si possono trovare. Ma questi acquisti presentano alcune difficoltà».

Di quali difficoltà parliamo?
«Innanzitutto le mascherine chirurgiche vengono vendute per pacchi di 50 ciascuno per cui non si possono vendere secondo i bisogni singoli dei clienti. Andrebbe acquistato l’intero pacco, una prassi quest’ultima che sta portando ad una serie di interventi e di controlli della Guardia di Finanza rispetto alla vendita delle mascherine. Noi come Federfarma abbiamo dato indicazioni di vendere le mascherine con il pacco completo ma si crea un’ulteriore difficoltà che è quella di carattere soprattutto economico».

Quanto costa un pacco di 50 mascherine chirurgiche e quanto costava prima che iniziasse la questione coronavirus?
«Oggi quel pacco costa alle farmacie una cifra superiore ai 100 euro che poi andrebbe venduto al dettaglio ad un cifra proporzionata. Circa un mese, un mese e mezzo fa quello stesso pacco di mascherine chirurgico costava tra i 5 e i 7 euro».

Un costo sostanzialmente moltiplicato in pochi mesi e che non permette di poter acquistare le mascherine?
«Anche qui possiamo dare un’indicazione ed è quella di valutare eventualmente per l’acquisto di queste mascherine ma solo per un uso interno. Perchè sarebbe molto complicato procedere altrimenti con quel numero per pacco e con quei costi».

Parliamo un attimo degli altri farmaci, ci sono problemi nel reperirli?
«No, nessuno. Abbiamo qualche problema con alcuni farmaci ipertensivi che non si trovano ma è una questione che è precedente al coronavirus. E ci sono poi alcune case farmaceutiche che non consegnano più direttamente alle farmacie ma solo ai grossisti di zona. Per il resto nessuna difficoltà».

Quali sono i comportamenti dei clienti che arrivano nervosi, apprensivi, preoccupati?
«Nervosi non direi, non è nell’indole dei lucani. Una certa apprensione c’è ma c’è anche fiducia che tutto si risolva».

C’è un’intesa che permette di ricevere i farmaci a casa, chi riguarda?
«C’è un accordo tra la Croce Rossa Italiana e Federfarma a livello nazionale che permette a quelle persone che hanno bisogno di aiuto, gli anziani, i non autosufficienti di avere un servizio gratuito di farmaci a domicilio chiamando il numero verde 800 06 55 10».

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