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Il Comune di Scanzano

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SCANZANO JONICO – Si è addormentato all’alba da sindaco eletto con voto plebiscitario, ma il sogno è sfumato 10 ore dopo, quando la Commissione elettorale circondariale l’ha dichiarato incandidabile ed impresentabile.
Così Mario Altieri, sindaco eletto della civica “Scanzano Rinasce” il 52% di voti, ha dovuto rifare i conti con il suo passato giudiziario, rispetto al quale ritiene di essere stato completamente riabilitato.

Una doccia fredda, arrivata alle 14.40 di ieri pomeriggio, in sede di convalida degli eletti, che di fatto non c’è stata, perché la presidente della prima Sezione si è limitata a leggere la comunicazione firmata dalla presidente della Commissione elettorale circondariale, Maria Rita Iaculli. Altieri era in prima fila, dietro di lui il consigliere regionale Pasquale Cariello (Lega), anche lui eletto con ben 1.100 preferenze.

«L’adunanza non procede, perché abbiamo ricevuto una comunicazione. -hanno rilevato i presidenti di sezione, passando poi la parola per la lettura alla collega della Sezione 1- Al termine delle operazioni di scrutinio della tornata elettorale straordinaria, come decretato dal ministero dell’Interno, ai sensi del decreto numero 235 del 31 dicembre 2012 (articolo 10 comma 3 e articolo 2 comma 4), a carico del candidato sindaco Mario Altieri sussiste una causa di incandidabilità, come disciplinato dall’articolo 10 comma 1 lettera C del decreto legislativo 235/2012, derivante da sentenza della Corte d’appello di Potenza, emessa il 16 novembre 2012, irrevocabile dal 17 gennaio 2014, con cui è stata confermata la sentenza di condanna emessa il 25 ottobre 2010 dal tribunale di Matera, per abuso d’ufficio in concorso, commesso il 25 maggio 2006 a Scanzano Jonico. Questa condanna (con recidiva ultraquinquennale ndr), non rientra nella riabilitazione concessa dal tribunale di sorveglianza di Potenza il 12 dicembre 2018, perché riferita alle condanne conseguite nel titolo del tribunale di Matera del 13 ottobre 2010, come confermato dal presidente del tribunale di sorveglianza di Potenza con espresso parere, fornito in esito a specifica richiesta della prefettura di Matera».

La sentenza della Corte d’appello, è divenuta irrevocabile il 17 gennaio 2014. Quindi, in presenza di recidiva, i tempi di riabilitazione sarebbero di 8 anni dall’espiazione della pena, avvenuta nel 2015. Altieri, dunque, secondo quanto indicato dalla prefettura, avrebbe potuto chiedere la riabilitazione rispetto a questa condanna solo nel 2023. «Pertanto, come adunanza dei presidenti di seggio -hanno concluso- ai sensi dell’articolo 9.4 delle istruzioni per l’adunanza stessa, come semplici notai non possiamo procedere alla proclamazione, se sono state rilevate irregolarità ai sensi del decreto legislativo 235/2012».

Questo l’atto alla cui lettura ha assistito Altieri, affiancato dal suo legale, l’avvocato Livia Lauria. Immediata e dura la sua reazione, che all’uscita tra gli applausi dei sui supporter ha annunciato opposizione, lanciando accuse ben precise e dicendo ai suoi: «Ehi! Se non sapere le cose come sono andate, è inutile che parlate».

«La nota della prefettura è politica, questa posizione si mette in evidenza quando si presentano le liste, non dopo l’elezione. È chiaro che in un caso del genere si è intervenuti politicamente sulla prefettura; tant’è vero che stamattina dovevano procedere già alle 5 alla proclamazione degli eletti, invece l’hanno rinviata al pomeriggio, perché è arrivata qualche comunicazione che dalla prefettura avrebbero dovuto sollecitare questo intervento. Un atto illegittimo -ha rimarcato Altieri- abbiamo impugnato la cosa e assicuro ai cittadini di Scanzano che l’ingresso in municipio sarà rimandato di qualche giorno. Denunceremo la funzionaria della prefettura, che si è permessa di commettere questo abuso, e il collegio che doveva procedere comunque alla proclamazione degli eletti; dopodiché, se c’era qualcuno che veniva leso, poteva fare ricorso al tribunale amministrativo, come previsto dalla legge, invece a Scanzano si passa da un abuso all’altro, ma chi ha firmato quella nota della prefettura se ne assume la responsabilità, perché verrà chiamata a rispondere anche di danno erariale».

La tesi difensiva che porta avanti Altieri, è che la sua riabilitazione sarebbe già piena e completa, atteso che anche questa sentenza sarebbe stata compresa nel fascicolo presentato al tribunale di Sorveglianza ed oggetto del provvedimento. In forza di questa motivazione, si dice pronto a presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale, per contestare l’atto prefettizio. Quest’ultimo, invece, è motivato dal fatto che, evidentemente, la condanna del 2014 non compariva ancora nel Casellario giudiziario, quando lui nel 2018 ha presentato l’istanza di riabilitazione, come ha lasciato intendere il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra, nei giorni prima del voto. Ma ciò non significa che la condanna non esista, e con essa i termini di decorrenza dell’eventuale riabilitazione, rispetto alla quale chi presenta istanza dovrebbe indicarne anche i titoli, a prescindere dal Casellario giudiziario.

Un rebus, quest’ultimo, perché il legale di Altieri rimarca che il tribunale dovrebbe verificare tutto prima di emettere una sentenza di riabilitazione, ad oggi pienamente valida perché non impugnata nè dalla Procura generale, nè tantomeno dall’interessato.

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