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Bene il turismo e l’accoglienza, ma la città non ha oggi una visione sul futuro. L’evento si chiude domani  con una cerimonia


MATERA – Un punto di partenza per Matera è stato il 2019. Il prossimo vero esame sul futuro arriverà tra 12 mesi esatti.
Oggi certamente resta il programma, complesso, degli eventi culturali, la volontà di cercare nuove forme di sviluppo del territorio con l’innovazione tecnologica e digitale e poco altro. Rimane il grande contenitore del turismo che raccoglie numeri in positivo, toccherà probabilmente il milione di presenze, aumenterà anche gli arrivi con l’obiettivo a portata di mano di almeno 2 giorni di permanenza media.
Non un trionfo ma un enorme passo in avanti. Matera vince sotto il profilo dell’accoglienza pur con una serie di problemi ma la città prova a strutturarsi e l’altra grande vittoria è in termini di comunicazione o se si preferisce di conoscenza e brand della città.
Finita in questo anno su tutti i mezzi di comunicazione nazionali e internazionali ottenendo una promozione in termini di brand  inimmaginabile. Sicuramente la vittoria più grande, una trasformazione enorme per una città che pochi anni fa non si sapeva nemmeno dove fosse e che oggi è sulla bocca di tutti.
In negativo invece emergono due cose cioè la cronica e insuperabile mancanza di programmazione del Comune capace di vivere alla giornata con oggettive difficoltà come dimostra il caso degli eventi natalizi e della notte bianca last minute in condominio con la Fondazione.
L’altro enorme vulnus ha riguardato il caos assoluto nei lavori pubblici dove non si è andati oltre al rifacimento dell’asfalto sulle strade e ai marciapiedi mandando in tilt la città nel momento meno opportuno. L’unica grande opera, discussa ma unica rimane la stazione di Boeri.
De Ruggieri  5
Si è rivelato un eccellente ambasciatore della città all’esterno. Nelle occasioni ufficiali pubbliche è riuscito ad avere una capacità di attrazione importante e attirare l’attenzione ma la città e i suoi problemi sono rimasti lì. E’ stato considerato un ottimo ministro degli esteri  ma non è riuscito a garantire quegli interventi sulla quotidianità che pure risultano necessari.
Si è occupato di alcune cose a cui aveva dato priorità come l’innovazione tecnologica e digitale. Lì malgrado i ritardi qualcosa si è mosso, per il resto invece nessuna svolta. E l’impasse su lavori pubblici e urbanistica ne è la dimostrazione più evidente.
Comune   4
La macchina comunale ha sofferto oltremodo il 2019. Malgrado gli innesti non si è riusciti a dare un’accelerata ed è mancata anche la visione. La missione dell’Unità di missione è rimasta un grande punto interrogativo. Quando si andranno a fare i bilanci nella struttura comunale si potrà cominciare proprio da qui per capire cosa è mancato.
Molte sono rimaste le questioni in sospeso nella gestione quotidiana. Il 2019 non è riuscito a garantire un salto di qualità nei servizi. Anzi di bandi in sospeso dai parcheggi agli impianti sportivi ne restano una miriade.
Adduce   6
Il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha provato a mettere ordine in una barca complessa. In questo senso la stabilità è arrivata ed il lavoro è stato più semplice. Non facile è stata la gestione di una macchina in corsa che ha perso alcuni pezzi e ha dovuto recuperare il terreno perduto. Molte le polemiche che restano e che faranno da contorno anche ai prossimi mesi che porteranno fuori dal 2019.
Fondazione   5,5
La perdita del dirigente amministrativo ha complicato la situazione, alcuni obiettivi sono stati raggiunti mentre altri rimangono nel cassetto. Su tutti la scommessa dei passaporti che non ha dato il risultato atteso alla vigilia. La spinta di cui si era parlato doveva essere diversa. Invece i numeri non sono stati quelli attesi e si è cercato di farli quadrare con diverse altre iniziative. Molte le discussioni su progetti, personale e sull’apertura reale alla città. Alla fine i risultati tra alti e bassi sono stati portati in porto.
Verri   6
Una personalità evidentemente ingombrante. I due anni persi nel 2015 e 2016 sono evidentemente legati alla contesa sul suo nome, alla scelta legata al direttore, al suo doppio incarico con la Puglia. Non a tutti piaceva e piace il suo protagonismo accentratore. I risultati di fatto sono arrivati in termini di vittoria nel percorso di candidatura, in termini di programma e di sviluppo culturale. Resta la convinzione enorme di cui ha certo una parte (più o me no grande) di responsabilità che il grande dibattito sul Verri sì o Verri no abbia penalizzato il risultato di quest’anno.
Regione   4,5
Un grande investimento è stato fatto su Matera 2019 in termini economici. Ha però perso di vista l’orizzonte reale. Ha iniziato legando il nome “Matera Basilicata” alla Fondazione. Lasciando pensare ad una sorte di scippo alla città dei Sassi. Ha voluto sottolineare che questo era un risultato di tutti. Un concetto corretto solo in parte perchè questo è un risultato unico, di una città unica come Matera. Da cui altri potevano trarre evidentemente dei frutti positivi. Ma senza svilirne il significato profondo.
Bardi   4,5
Ha vissuto poco più di otto mesi del 2019 da presidente della Regione. Le scelte erano già fatte e lui non ha cambiato una virgola. Nè ha avuto un accento fuori posto. Lasciando aperto il dubbio che forse Matera non è proprio tra le priorità di questa giunta regionale e  accreditando in pieno il lavoro del suo predecessore sul fronte del 2019. Non si è discostato da Pittella ma dal centrodestra su Matera 2019, la Fondazione, la nomina di Adduce sono arrivati strali e polemiche al veleno. Da lui neanche una parola, una distonia troppo evidente per non essere notata.
Pittella   5
 L’impasse sul percorso di Matera 2019 comincia proprio con lui alla guida della Regione. Inoltre prova ad allargare (dall’alto, non dal basso come pure si era provato a fare), il ruolo della Capitale della cultura non solo una città ma un’intera Regione e questo contribuisce a creare ancora più difficoltà. Il percorso di condivisione con il Comune di Matera è stata tutt’altro che semplice o agevole e lo scontro sempre dietro l’angolo.
Fal   6,5
Sempre alquanto criticata per i servizi resi, per una distanza tra Matera e Bari che non si riesce ancora ad accorciare almeno in termini di tempi. In realtà però piaccia o meno le uniche vere opere realizzate in questo anno sono legate a Fal. Nel male come nel caso del Terminal bus di Serra Rifusa una Cattedrale nel deserto rimasta spoglia per mancanze comuni dei vari soggetti interessati fino alla stazione di Matera Centrale progettata da Stefano Boeri che malgrado le critiche è stata completata nel 2019, alla stazione di Matera Sud rimessa a nuovo. Prosegue inoltre il lavoro sul raddoppio ma per quello, che potrebbe essere la svolta, si deve ancora aspettare, i tempi non sono maturi.
Boeri   6
 E’ venuto a Matera per progettare un’area centrale ed è riuscito a portare a casa un primo risultato e poi probabilmente presto anche un secondo con il progetto di piazza della Visitazione. Non gli vengono risparmiate critiche ma di certo è uno dei nomi più importanti che hanno incontrato e messo mano alla città nel 2019.
Contenitori culturali   5
 Tutto rinviato. Il teatro Kennedy andrà abbattuto e forse ricostruito. Il cinema Comunale o Guerrieri come è stato ribattezzato è aperto solo da pochi mesi e il Duni è stato acquistato dal Comune solo qualche giorno fa, come da pochi giorni sono finiti i lavori all’Auditorium. La Cava del Sole è stata inaugurata a tempo di record a gennaio ma poi è rimasta chiusa fino a giugno.
E’ stata una manna dal cielo per Matera 2019 ma questo dimostra la penuria di spazi con cui ci si è dovuti confrontare. E per il futuro potrebbe essere ancora più complicato perchè per arrivare in quello spazio sarà necessario avere servizi, navette che ne garantiscano la fruibilità. Non proprio una passeggiata.
Apt   4,5
Un altro grandissimo assente sulla scena della crescita cittadina. Un paio di iniziative isolate come il raduno dei bersaglieri ma poco altro. Al di là delle posizioni ufficiali e a giudicare dai commenti il dialogo con la Fondazione è stato praticamente sotto zero.
Le scelte di sviluppo turistico minime e spesso concentrate su un raggio molto più ampio della città di Matera che ha perso, con Apt, quella centralità che invece reclamava.
I numeri hanno detto un qualcosa di fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo turistico, gli investimenti della Regione e dell’Apt non sono stati proporzionati a quei numeri e la collaborazione con gli altri soggetti interessati ancor meno convincente. La cosiddetta cabina di regia è rimasta un sogno in un cassetto.
Innovazione e digitale   6,5
Sono questa la vera grande sfida verso il futuro che la città proverà a giocarsi con l’apertura dell’hub di San Rocco e ora anche con la casa delle tecnologie emergenti.
Una sfida per non continuare a rimanere legati completamente e esclusivamente al turismo. Sicuramente la prospettiva più interessante per capire se ci sono le basi per la crescita di nuove imprese legate all’innovazione proprio nei Sassi. Sull’hub di San Rocco si sono scontati i soliti ritardi ma almeno il progetto pare andare avanti senza altri passaggi a vuoto.
Lavori Pubblici   3
Un caos totale per qualche marciapiede e la bitumazione di alcune strade. Non tutte.
Lavori che si rincorrono, alcuni infiniti vedi la villa comunale ancora oggetto di “piccoli” aggiustamenti, alcuni fermi come la scuola Bramante, altri solo nei progetti e sulla carta. Altri ancora non proprio impeccabili come il palasport di Lanera “bucato” al primo temporale.
Altri in attesa come gli ipogei di piazza Vittorio Veneto.
Alcuni rispolverati dopo tempo immemorabile come lo spostamento della scuola media Torraca, portato avanti in campagna elettorale del 2015 dall’allora ex sindaco Adduce, poi accantonato e messo in un cassetto e oggi che rispunta come un progetto in via di definizione.
Per non parlare delle grandi incompiute a cominciare dal parcheggio fantasma dell’area di Rfi a La Martella o di quello fermo a Serra Rifusa.
Di tangibile si vede ben poco, in compenso il caos nel centro della città per un attivismo effimero è concreto e provoca disagi a residenti e commercianti. Lasciando tutti d’accordo e tutti scontenti. In una città come Matera perennemente in conflitto un grande risultato.
Infrastrutture   5
Molto si doveva vedere ma in realtà non c’è stato nulla di nuovo. La migliore notizia è il completamento pressocchè certo della strada che collega Matera a Bari, manca un piccolo tratto a Mellitto ma entro poche settimane dovrebbe essere pronto anche quello.
Rimane invece in bilico come eterna incompiuta la questione Bradanica. Mentre non si hanno segnali di sviluppo circa i progetti legati alla cosiddetta Murgia-Pollino, rimasti ineviabilmente in un cassetto.
 Si procede a piccoli passi in avanti per la messa in sicurezza della Basentana. E c’è poi tutto il capitolo che riguarda i collegamenti ferroviaria. Con la Matera-Ferrandina che rimane una speranza tutta da decifrare anche sotto il profilo della sostenibilità e la Matera-Gioia del Colle che invece rimane un desiderio forse irrealizzabile almeno nel  breve periodo.
Trasporti   6
Una doppia questione. La prima riguarda le navette, partite in ritardo ma utilei  e che ci saranno almeno per tutto quanto il 2020.
Un buon risultato per garantire un collegamento adeguato con Bari. Poi c’è la questione del collegamento urbano, qui si è puntato sulla sostenibilità, sull’aumento dell’uso del mezzo pubblico, con la prospettiva della metropolitana leggera.
Ma i costi? Quest’anno sono stati sostenibili grazie a Matera 2019 ma in futuro la coperta rischia di diventare pericolosamente corta e dunque voler aumentare l’utilizzo dei mezzi pubblici dovrebbe richiedere anche risorse adeguate che però nel medio periodo non ci sono.
La prospettiva di una serie di premialità al momento non garantisce risposte. Molti servizi verranno confermate nel 2020 grazie ai risparmi del 2019 e poi? Lì rimangono i dubbi e le preoccupazioni maggiori.
Mobilità   5
Muoversi in città non è certo facile. E l’idea, corretta in linea di principio, di un ridotto utilizzo delle auto è diventata difficile da praticare perchè immaginarne una scomparsa improvvisa e totale  dal centro non era possibile. Nè ci sono servizi compensativi adeguati a cominciare dai parcheggi. Troppo pochi anche in prossimità del centro e destinati a diventare ancora meno. Tra l’altro il bando nuovo sui parcheggi pubblici ancora non è stato pubblicato ed è il sintomo di un ennesimo stallo. Il problema parcheggi si lega anche a quello di una mobilità ingessata in alcune aree come via Lucana, via Moro, il Pino e che è destinata probabilmente a peggiorare in termini di condizioni soprattutto con la nuova piazza della Visitazione e la relativa trasformazione anche in termini di mobilità. Idee poco chiare come ad esempio la storia del terminal bus extraurbani, prima alla ex Centrale del latte, poi, forse, nell’area della Provincia vicino al tribunale ora al posto della Torraca. Ma non è detto affatto che questa sia la soluzione definitiva. Anzi.
Turismo   8
Una voce sicuramente in positivo. I numeri del 2019 sono già da record. L’approdo al milione di presenze, l’aumento alla dei pernottamenti in città, le presenze di stranieri in deciso aumento, i favori derivanti da un settembre completamente legato non solo ai turisti ma anche all’all in determinano dal film di 007 sono tutti elementi che sottolineano come Matera abbia trovato una sua vocazione che è indubbiamente ad oggi quella turistica e che continua a sfornare numeri in positivo con progressi importantissimi negli ultimi dieci anni che hanno di fatto rivoluzionato l’essenza stessa della realtà economica cittadina oggi fortemente vincolata proprio alle risorse turistiche. Il numero delle attività, una stagione comunque allargata rispetto al passato sono segnali positivi.
Gli stessi numeri della tassa di soggiorno che viaggia verso 1,7 milioni di euro eanche più rispetto alle previsioni della vigilia sono segnali di un settore trainante per tutta quanta l’economia cittadina. Malgrado non sia probabilmente e adeguatamente sostenuto
Accoglienza   7,5
Anche sotto questo punto di vista, pur tra qualche inevitabile scivolata ma i progressi in generale si sono visti nella capacità di poter far fronte alle diverse esigenze e le diverse presenze che vi possono essere nel corso dell’anno. E nella diversificazione dei servizi a disposizione che possono andare incontro alle diverse esigenze anche economiche dei turisti. Qualcosa ancora con le informazioni, le guide abusive, i prezzi va certamente migliorato ma sono le necessità proprie di ogni realtà turistica nazionale.
Comunicazione   8
Il brand Matera è arrivato davvero ovunque. E’ probabilmente questo il risultato più largamente positivo dell’anno da Capitale europea della cultura.
La centralità che la città è riuscita a ritagliarsi in termini generale di attenzione, in termini di semplici contatti che hanno registrato numeri senza precedenti a livello mondiale. In Italia poi Matera spesso sconosciuta, dimenticata, mai nominata, confusa con la Puglia è diventato una sorta di punto di riferimento generale che tutti hanno voluto in qualche maniera riuscire a condividere.

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