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MATERA – «Adduce, si può fare, non abbiamo preclusioni anzi andrebbe anche a tener conto di un sacrosanto principio di territorialità». E’ lungo articolato, accorato il discorso che Vincenzo Folino dopo Potenza analizza anche a Matera nel dettaglio con le tre opzioni su società civile, alta personalità politica o scontro interno senza alcun accordo.

Opzioni tutte quante vive che a Matera si attestano soprattutto con pareri e soluzioni diverse sulla necessità o l’opportunità di mettere in campo il sindaco Salvatore Adduce. Ma oggi la priorità, il tentativo in atto è quello della mediazione. Nel frattempo Folino e Bubbico rilanciano la palla nell’altro campo, aprono all’opzione Adduce (ma non solo) e aspettano risposte. Il primo cittadino di Matera è lì in prima fila mentre Folino parla e il suo discorso come molti di quelli che lo seguiranno ha un trait d’union molto chiaro che sta nella parola “discontinuità”. Si addensa lì gran parte degli interventi e  dei commenti che nelle oltre tre ore di assemblea fa da caposaldo alle necessità di scelta che il Pd deve avere.

Ovviamente sull’opzione Adduce non mancano opinioni e discussioni, alcuni favorevoli a cominciare dal segretario cittadino di Matera, Cosimo Muscaridola che di fatto auspica «una soluzione unitaria che tenga in considerazione le diverse posizioni ed eviti al partito ulteriori sofferenze».

Ma non mancano anche le voci critiche che sottolineano, come nel caso di Tonia Giacoia la percezione del lavoro al Comune di Matera del sindaco: «che non dimentichiamo è stato eletto per pochi voti al ballottaggio e che non riceve molte voci e apprezzamenti», o anche come quella dell’ex presidente della Provincia Angelo Tataranno che definisce «suicida l’idea che il Comune di Matera vada ad elezioni anticipate pur di portare il proprio sindaco a candidarsi per la presidenza della Regione».

A spegnere ogni discussione ci pensa in conclusione Filippo Bubbico sintetizzando come «le questioni poste sono tutte meritevoli di valutazioni ed approfondimenti ma è di questo che si parla, di discuterne senza avere o voler dare alcuna soluzione già preconfezionata».

A fare un discorso a tutto campo delineando anche le necessità di ritrovare la strada perduta ed il modo per farlo è Piero Lacorazza che sottolinea: «di non essermi mai candidato, non c’è una dichiarazione in questo senso. Io credo che ci sia una partita ampia, ci può essere un’opzione come quella di Di Nardo a suo tempo, ci può essere una mediazione politica ed allora un’opzione può essere anche quella di Adduce, di certo ci vuole una lettura ampia e immediata perchè oramai c’è poco tempo». Bubbico sottolinea e annuncia l’opportunità “possibile” di una nuova riunione la prossima settimana “per aggiornarsi sulla situazione e le evoluzioni”. La partita è aperta e le ore sembrano quelle più importanti.

Ora la palla è tutta nel campo di Pittella e De Filippo. La scelta non è solo tra mediazione o scontro, tra un’ipotesi o un’altra di presidente. C’è quella parola che continuare ad aleggiare ed è “discontinuità”. Lì si gioca la partita.

p.quarto@luedi.it

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