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«Queste consultazioni lucane sono illegali e ve lo dimostreremo». Se dipendesse dalla Rosa nel Pugno, le elezioni non si dovrebbero proprio svolgere. Il modo con il quale sono state formate le liste che si contenderanno il voto; le procedure di selezione dei sottoscrittori; la raccolta, l’autenticazione e il deposito delle firme: non c’è, a sentire i radicali, un solo passaggio, nell’iter procedurale che prelude alla imminente competizione elettorale, che sia stato svolto dai partiti seguendo la legge. I gruppi che si sono resi colpevoli? Tutti: tranne la Rosa nel Pugno; e i Cinque Stelle: che i radicali considerano, ma solo dal punto di vista del rispetto delle regole, i loro eredi, e chissà i grillini cosa ne pensano.

I  reati contestati? Il sistematico raggiro dei requisiti che il regolamento ritiene indispensabili per la partecipazione al voto, vale a dire «il momento più alto e più denso di significato della democrazia. E «nel quale, invece, gli elettori non sono altro che massa di manovra, il cui giudizio non è tenuto in alcun conto» (D’Elia si spinge a dire che  qualcuno già conosce l’esito del voto). Come dimostra il fatto che il 18 e il 19 ottobre, giorni di chiusura delle liste, migliaia di cittadini, probabilmente ignari, sono stati usati per avallare liste e candidature formatesi, spesso all’ultimo momento, nei conciliaboli di partito. Ci sono consiglieri che in poche ora hanno raccolto, autenticato e depositato centinaia di firme, anche in più comuni contemporaneamente. Antonio Mangiamele, consigliere provinciale del Pdl, per esempio,  il 18 ottobre,  «raccoglie e autentica firme per il Mir a Salandra, Matera, Grassano, Tursi e Ferrandina». Mentre Aldo Chietera, presidente del Consiglio provinciale di Matera, Pd, sempre secondo i radicali, «ha stabilito il record assoluto quanto a numero di firme raccolte: in un solo giorno rastrella e autentica a Matera 804 firme per la lista Pittella».

Alla conferenza stampa convocata a Matera dalla Rosa del Pugno c’è, al completo, la pattuglia radicale reduce dalla doppia incursione nei tribunali di Potenza e di Matera, dove è stato concesso loro di prendere visione degli atti depositati in vista del voto del 17 e 18 novembre. Dietro il tavolo, assieme al candidato presidente Elisabetta Zamparutti, ci sono i protagonisti della spedizione: Antonio Cerrone, Sergio D’Elia, Maurizio Turco e Maria Antonietta Farina Coscioni. Prima di dare il via al racconto della missione, un computer sciorina, a beneficio dei cronisti, le immagini dell’ingente bottino: carte bollate zeppe di firme e la documentazione visiva dell’aspro faccia a faccia che si svolse nel Tribunale di Matera tra il radicale D’Elia e il consigliere di Sel, Angelo Cotugno: il cui partito si produsse nella spettacolare candidatura del proprio segretario regionale a tempo praticamente scaduto, e quando le firme a suo sostegno (si fa per dire, visto che Maria Murante era subentrata all’ultimo minuto a Silvana Arbia) erano state raccolte da un pezzo. Un vivace battibecco nel quale, alle contestazioni del deputato radicale, il consigliere Cotugno non trova di meglio da obiettare che: «Ma caro onorevole, lei sa meglio di me come funzionano certi meccanismi. Non è che glieli devo spiegare io».

Ma questo è soltanto l’antipasto. I radicali ci tengono a chiarire che loro non ce l’hanno con Sel. Anzi, per loro è un partito come un altro. Una scaglia insignificante di un serpente a più teste che va sotto il nome di partitocrazia. I cui “soci” sono accomunati da una sistematica pratica di illegalità e sordi ai richiami della Corte europea dei diritti dell’uomo e soprattutto a quelli del presidente della Repubblica, il cui appello in favore dell’amnistia (quello per il quale Pannella, e con lui centinaia di detenuti, sono in sciopero della fame da tre giorni) è caduto nel vuoto.

Nel proseguio della conferenza stampa i radicali elencano puntigliosamente nomi e performance di quelli che loro chiamano «gli stakanovisti dell’autenticazione delle firme». Ma il cui giudizio, precisano, tocca alla magistratura. «Una magistratura che già domani dovrebbe mettersi in azione», afferma Maurizio Turco. «Ma non ci facciamo illusioni», aggiunge. «La giustizia è purtroppo la vera  palla al piede di questo Paese». E cita il caso Lombardia. Analoghe denunce. Tutto provato. Ma la sentenza di colpevolezza è arrivata quando la Regione aveva già esaurito il suo mandato.

a.grassi@luedi.it


 

ECCO CHI SONO I CONSIGLIERI PROVINCIALI MESSI SOTTO ACCUSA DAI MILITANTI DELLA ROSA NEL PUGNO 

Sono  gli stakanovisti dell’autenticazione firme: veri specialisti del ramo che, in poche ore, agendo contemporaneamente in più luoghi, sono capaci di mettere insieme centinaia di nomi per la sottoscrizione delle liste. Ecco l’elenco fornito dai radicali, e le performance più ardite:

Antonio Mangiamele

Consigliere provinciale Pdl, il 18 ottobre raccoglie e autentica firme per il Mir a Salandra, Matera, Grassano, Tursi e Ferrandina; il 19 prima delle ore 12, raccoglie e autentica firme a Policoro, Matera e Montalbano Jonico; nello stesso giorno, raccoglie e autentica a Matera 71 firme di cittadini residenti a Tursi anche per la lista “Laboratorio Basilicata” (Scelta Civica, Grande Sud e Fratelli d’Italia).

Filomena Bucello

Consigliere provinciale del Pd, il 18 ottobre raccoglie e autentica 139 firme a Pisticci e 126 a Irsina; sempre il 18, il suo collega Salvatore Adduce raccoglie e autentica 365 firme a Matera.

Aldo Chietera

Presidente del Consiglio provinciale di Matera, Pd, in un solo giorno, il 18 ottobre, raccoglie e autentica a Matera 804 firme per la Lista Pittella Presidente.

Michele Paterino

Consigliere provinciale Idv, recordman di raccolta firme in luoghi diversi, il 18 ottobre raccoglie e autentica per il suo partito 712 firme a Tricarico (59), Matera (237) e Bernalda (416).

Francesco Garzone

Consigliere provinciale Idv per “Realtà Italia” (centro-sinistra) raccoglie e autentica a Matera 555 firme di cittadini residenti a Pisticci, Policoro e Irsina.

Antonio Santochirico

Consigliere provinciale di “Sinistra per la Basilicata”, il 18 ottobre raccoglie e autentica per Sel centinaia di firme a Grottole, Ferrandina, San Mauro Forte e Montalbano.

Giuseppina Favoino

Consigliere provinciale dell’ Unione di Centro: raccoglie e certifica tutte le 579 firme a sostegno della lista Udc. Sono state raccolte a Matera, tra il 18 e il 19 ottobre, anche firme di cittadini che risultano residenti a Pomarico (30), a Policoro (159), a Salandra (24), a Valsinni (46) e a Nova Siri (59). 

 

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