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Giuseppe Moles

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POTENZA – Ruotano attorno alle candidature nei collegi uninominali le trattative tra i partiti del centrodestra, e all’interno degli stessi, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Sia a livello nazionale che a livello regionale, dove si attende proprio l’assegnazione delle candidature nei due collegi uninominali per definire la composizione delle liste.

Martedì a Montecitorio dovrebbero incontrarsi i vertici di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Noi con l’Italia e Coraggio Italia. Per quella data dovrebbe essere chiara, sondaggi alla mano, la classificazione dei collegi in base alla maggiore o minore probabilità di vittoria. A quel punto dovrebbero essere suddivisi tra i vari partiti, secondo le proporzioni individuate attraverso un altro sondaggio sugli attuali orientamenti di voto dell’elettorato.

Dato l’ampio vantaggio dei meloniani è evidente che in una regione come la Basilicata spetterebbe a loro almeno una delle due candidature all’uninominale. Ma trattandosi di collegi che nel 2019 aveva premiato i 5 stelle non è escluso che gli uomini forti del partito della fiamma, come il deputato uscente Salvatore Caiata e l’ex assessore regionale Gianni Rosa, puntino a una candidatura, più sicura, come capilista nei collegi proporzionali di Camera e Senato, dove verranno assegnati i restanti 5 seggi che spettano alla Basilicata (3 alla Camera e 2 al Senato).

Al contrario il senatore leghista Pasquale Pepe, che a differenza di 4 anni fa potrebbe essere penalizzato dal risultato al proporzionale della Lega, punterebbe proprio su uno di quei due collegi uninominali le sue chance di rielezione. Stesso discorso per un altro senatore lucano come l’azzurro Giuseppe Moles, che è anche sottosegretario all’Editoria.

Quest’ultimo, in realtà, da giorni è accreditato di una possibile candidatura in un seggio sicuro nel Lazio, come ricompensa per il lavoro svolto a livello istituzionale. Ed è proprio su questo che punterebbero gli altri 3 parlamentari di Forza Italia, che a oggi è la prima forza politica lucana per rappresentanza nelle due camere, per avere a loro volta una possibilità di rielezione nel collegio uninominale lasciato libero da Moles: Michele Casino e gli ex pentastellati Saverio De Bonis e Gianluca Rospi.
Per Rospi, però, ci sarebbe anche un’ulteriore possibilità che lui stesso ha lasciato intravedere ultimamente pubblicando un post in tema elettorale sulla sua bacheca Facebook.

«Ciò che mi colpisce, dai primi sondaggi che emergono in vista delle elezioni, è il dato sull’astensionismo». Ha dichiarato il deputato materano. «Circa il 40% degli elettori non si esprime o dichiara che non andrà a votare. Tra questi, moltissimi sono giovani. Una riflessione occorre farla (…) Occorre ripartire dall’ascolto dei bisogni della gente, soprattutto dei più giovani che sono la vera risorsa del Paese Italia».

Quindi l’annuncio: «in questi mesi di campagna elettorale mi impegnerò a raccogliere le istanze provenienti dal territorio pugliese, individuando proposte e soluzioni concrete». Territorio «pugliese», appunto. Lì dove forse potrebbe essere più probabile per lui riuscire a strappare una candidatura capace di riportarlo a Montecitorio.

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