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Nel centrodestra FdI insiste per la guida della coalizione alle elezioni regionali in Basilicata, proseguono le trattative e spunta la “tentazione Governo” per Bardi

POTENZA – È un vero e proprio avviso di sfratto quello notificato, martedì sera dalla premier Giorgia Meloni al governatore uscente della Sardegna, Christian Solinas. Con possibili conseguenze anche sulle trattative sul candidato governatore che il centrodestra intende schierare alle elezioni regionali di inizio 2024 in Basilicata.

Sono suonate come rintocchi di campane a morto, infatti, le impugnative decise dal Consiglio dei ministri di ben 19 articoli del collegato alla finanziaria approvato di recente dal parlamentino sardo. Per vari profili di presunta incostituzionalità. Un vero e proprio atto di sfiducia, più che di sfida, nei confronti dell’amministrazione guidata dal sardista-leghista Solinas, che da mesi insiste per la candidatura a un secondo mandato nonostante le mire dei meloniani, pronti a issare la loro bandiera a fianco a quella dei quattro mori, schierando come candidato governatore il sindaco uscente di Cagliari, Paolo Truzzu.

REGIONALI IN BASILICATA, SPUNTA UN IPOTESI GOVERNO PER VITO BARDI

Del tutto equiparabile la situazione in Basilicata, dove le ambizioni a un bis del governatore uscente, il forzista Vito Bardi, si scontrano con la determinazione di Meloni ad assicurare a Fratelli d’Italia una rappresentanza maggiore tra gli esponenti di vertice delle 20 regioni italiane. Come pure al centrodestra tutto un candidato in grado di resistere al possibile ritorno del centrosinistra, scalzato per la prima volta nella storia della Regione appena 5 anni fa.

A Roma si mormora che la premier avrebbe in serbo anche un’offerta impossibile da rifiutare per agevolare il passaggio del testimone da parte di Bardi, che martedì sera si è visto “salvare” da una possibile impugnativa per incostituzionalità le norme approvate per risolvere una vertenza esplosiva come quella della sanità privata. Un’offerta sulla falsariga di quella che ha convinto, nel 2022, l’allora governatore siciliano Nello Musumeci a farsi da parte a favore del forzista Renato Schifani, per assumere l’incarico di Ministro per la protezione civile e le politiche del mare.

POSSIBILE NOMINA A SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA

Per l’ex comandante in seconda della Guardia di finanza, questo il titolo di Bardi al momento del congedo dalle Fiamme gialle, sarebbe pronta, in particolare, la nomina come sottosegretario del Ministero della difesa: un ruolo di governo che consentirebbe di “salvare la faccia” anche al partito di cui è espressione, Forza Italia. Quanto al nome del candidato governatore dei meloniani, invece, le ipotesi che vanno per la maggiore restano quelle dell’assessore regionale uscente Cosimo Latronico, del coordinatore regionnale Piergiorgio Quarto, e, nell’eventualità di un intervento della premier in persona, del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma. Meno probabili ma ancora chiacchierati, invece, il deputato Salvatore Caiata e il senatore Gianni Rosa.

Chi continua a sperare in un colpo di scena, poi, è il coordinatore regionale della Lega Basilicata, Pasquale Pepe, che nel caso di un doppio passo indietro di Solinas e Bardi potrebbe diventare il candidato di bandiera del Carroccio nelle tre regioni che andranno al voto per prime nel 2024. Un incastro difficile, ma non del tutto impossibile se si considera che a giugno in Basilicata si andrà al voto anche per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale del capoluogo di Regione, Potenza. Quindi nell’eventualità di una candidatura di Pepe a governatore i meloniani potrebbero rivendicare la guida della coalizione alle comunali potentine per il vicesindaco in carica, Michele Napoli, o un altro assessore regionale uscente come Alessandro Galella.

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