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Elezioni regionali in Basilicata, spunta l’ipotesi urne spostata a giugno per scalzare Vito Bardi: Salvini insiste per lanciare Pasquale Pepe

POTENZA – Potrebbe essere rinviata agli inizi giugno la data delle elezioni regionali in Basilicata. Accorpandola a quella di europee, comunali, e delle regionali in Piemonte. È questa la mossa che la premier Giorgia Meloni sarebbe pronta compiere, martedì in Consiglio dei ministri, per sbloccare l’impasse venutasi a creare sul voto del 25 febbraio per il rinnovo di presidente della giunta e membri del parlamentino regionale in Sardegna.

Con l’avvicendamento “forzato” alla guida della coalizione del meloniano Paolo Truzzu a scapito del sardista-leghista Christian Solinas. E le recriminazioni del leader della Lega, Matteo Salvini, determinato a chiedere come compensazione la Basilicata, dove candiderebbe come governatore il suo coordinatore regionale, Pasquale Pepe.

A riferire le indiscrezioni sul possibile rinvio del voto lucano è stata l’Agi, evidenziando anche lo stato delle trattative tra i vertici della coalizione di centrodestra che vedrebbero la proposta di un candidato governatore civico, tipo il prorettore della Luiss Francesco Di Ciommo o il presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma, da parte dei Fratelli d’Italia.

Proposta a cui si contrapporrebbero la Lega, determinata a sfruttare la visibilità di almeno un candidato governatore come volano in vista delle elezioni europee, e Forza Italia, schierata a difesa dell’uscente Bardi. Anche se meloniani e salviniani paiono concordi sull’opportunità di un passo indietro degli azzurri dal momento che possono già fare affidamento sulla ricandidatura del “loro” governatore uscente del Piemonte, Alberto Cirio.

Anche per non creare con due candidati governatori come i meloniani, dei quattro che si giocheranno l’elezione di qui alle europee, un evidente squilibrio rispetto alla Lega, che con la destituzione di Solinas non ne avrebbe nessuno. Squilibrio ancora più evidente, pertanto insopportabile, se nell’“election day” ipotizzato per gli inizi di giugno, entrambi i candidati governatori di centrodestra in campo dovessero essere del medesimo partito.

A tutto ieri, ad ogni modo, dal segretario nazionale degli azzurri, Antonio Tajani, è continuata ad arrivare una difesa senza quartiere di Bardi.
«Sono convinto che sulle candidature nelle regioni in cui si voterà il centrodestra troverà gli accordi». Queste le parole pronunciate a Reggio Calabria dal vicepremier che ha aggiunto che «è ovvio che il nostro candidato in Basilicata, Vito Bardi, non è in discussione perché ha lavorato bene: in Basilicata non si paga il gas, non si paga l’acqua, e queste sono cose che i cittadini lucani sanno apprezzare». «Bardi, quindi, non si tocca», ha concluso Tajani. Almeno questa è la sua opinione.

Nel lancio dell’Agi non si spiega quale sia lo strumento giuridico a cui starebbe pensando la premier per l’accorpamento del voto in Basilicata alle elezioni europee, previste tra il 6 e il 9 giugno. Ma potrebbe essere necessario un intervento legislativo dal momento che in base alla normativa vigente il rinnovo di presidente della giunta e membri del Consiglio regionale non potrebbe svolgersi oltre la domenica che segue il compimento dei 60 giorni successivi alla scadenza naturale della legislatura regionale iniziata nel 2019. Vale a dire il 26 maggio.

Senza un intervento legislativo, infatti, sarebbero possibili ricorsi al Tar per ottenere una data più vicina. E non è escluso che candidati già in campo come il re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, possano seriamente considerare la possibilità di un’impugnazione per evitare di arrivare “spompati” dopo 7 mesi di campagna elettorale ininterrotti. Lo stesso Chiorazzo che ieri ha festeggiato pubblicamente il riferimento compiuto da Papa Francesco durante l’intervista tv concessa a Fabio Fazio, alla giornata dei bambini organizzata dalla sua coop, Auxilium, assieme alla comunità di Sant’Egidio.

L’accorpamento delle elezioni regionali alle europee e le comunali potrebbe condizionare anche eventuali doppie candidature ipotizzate in questi mesi, come quella dell’ex governatore Marcello Pittella. Considerato un possibile candidato sia per un posto in Consiglio regionale, che per un assalto al Parlamento di Bruxells.

Inevitabili anche le ricadute sulle elezioni comunali a Potenza, dove in caso di candidatura in Regione di Pepe sarebbe inevitabile, o quasi, la rinuncia a un secondo mandato del leghista Mario Guarente. Caso ha voluto che ieri si siano incrociati a una festa proprio Pittella e Guarente, immortalati in un video mentre si divertono col Karaoke intonando la canzone “Margherita”, di Riccardo Cocciante.

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