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Marrese triplica i consensi sui social, i chiorazziani contro Schlein, Speranza continua a sostenere il re delle coop: manca l’unità del Pd


POTENZA – È stato un debutto sorprendente quello del neo-candidato governatore del “campo lucano” a guida giallo-rossa, Piero Marrese. Nonostante il boicottaggio da parte della quasi totalità dei dirigenti del suo Pd, per non urtare – questa la spiegazione ufficiale – la suscettibilità, e l’orgoglio ferito del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo. Nella speranza di convincerlo, a stretto giro, a rinunciare alla sua propria candidatura.
Le prime 24 ore di campagna elettorale del presidente della Provincia di Matera sono trascorse così. Tra telefonate e incontri per puntellare le liste di aspiranti consiglieri regionali, da consegnare entro sabato alle 12, e un complesso lavoro psicologico-diplomatico di allargamento del “fronte progressista” battezzato domenica mattina. Con Pd, M5s, Alleanza Verdi sinistra, Basilicata possibile, Psi e +Europa.

L’eco dell’entusiasmo per la candidatura del 44enne rieletto come sindaco di Montalbano Jonico nel 20220, con l’89,82% di consensi, si è propagata anche sui social network. Con numeri persino più generosi di quelli della rilevazione effettuata a novembre dalla società di sondaggi Winpool che accreditava Marrese di un 70% di valutazioni positive, quanto alla capacità di ispirare fiducia, contro il 51% di Chiorazzo.
Sul post con l’annuncio della discesa in campo apparso domenica sera sulla bacheca del neo candidato, infatti, sono piovuti 1326 “mi piace”, 393 commenti e 228 condivisioni. Mentre Chiorazzo, quando ha rotto gli indugi dando appuntamento ai suoi sostenitori per il primo evento elettorale, a metà dicembre a Potenza, ha generato soltanto 374 “mi piace”, 76 commenti e 98 condivisioni. E sabato scorso, comunicando il clamoroso ritorno in campo dopo il flop della candidatura di Domenico Lacerenza, si è fermato a 678 “mi piace”, 167 commenti e 125 condivisioni.
Marrese ha battuto per distacco, quanto a capacità di coinvolgimento in rete, anche il governatore uscente, Vito Bardi. Basta pensare che il suo primo post da ri-candidato presidente non ha superato gli 800 “mi piace”, i 275 commenti e le 61 condivisioni.

In un’epoca in cui la politica si alimenta di comunicazione, e la comunicazione e la partecipazione si esauriscono sempre più spesso sui social, insomma, è evidente che un debutto simile testimonia un’attenzione molto alta rispetto al candidato del “campo lucano”. E non andrebbero trascurate nemmeno le caratteristiche di quanti hanno cliccato sul post con l’annuncio di Marrese. Molti di questi, in particolare, sono cittadini residenti a Matera e provincia che da 15 anni aspettavano la possibilità di votare, di nuovo, un candidato presidente espressione del territorio. Molti sono esponenti del Movimento 5 stelle, inclusi i componenti della fronda che fino a pochi giorni fa aveva sostenuto Chiorazzo, come il sindaco di Matera Domenico Bennardi, e l’ex sottosegretaria Mirella Liuzzi.
Manca praticamente del tutto, invece, il gruppo dirigente del Partito democratico: dal segretario regionale Giovanni Lettieri, che ieri non ha diffuso alcun tipo di dichiarazione a sostegno del suo candidato presidente, ai suoi principali esponenti istituzionali. Eccezion fatta per il segretario provinciale di Matera del Pd, Claudio Scarnato, che si è concesso un “mi piace”.

Nella serata di ieri (18 marzo) anche l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, tra i più convinti sostenitori di Chiorazzo, ha evitato di pronunciare il nome di Marrese.
A margine di un evento di presentazione del suo libro sulla gestione della pandemia, il deputato lucano si è limitato da dire che darà «una mano come giusto che sia». Mentre a livello nazionale continua a tenere banco il suo rifiuto della candidatura a governatore al posto di Chiorazzo. Tanto che un altro ex ministro Pd, Rosy Bindi, dalle frequenze di La7 lo ha rimproverato per questo. Addebitandogli una possibile, cocente sconfitta di Pd e alleati nel voto del 21 e 22 aprile.

«Speranza ha sbagliato a rifiutare – queste le parole di Bindi -, ci sarebbe stata l’unità del centrosinistra e probabilmente avrebbe vinto le elezioni. Magari avrebbe rimesso a posto la sanità della regione. Siccome i giovani non sono abituati a fare questi sacrifici, siamo di fronte a questa situazione».
Ancora più indisposto il consigliere regionale Roberto Cifarelli, che ieri un “mi piace” lo ha lasciato, ma sul post di un ultrà di Chiorazzo come il commissario del Pd, di Anzi Giovanni Petruzzi. Post in cui la segretaria nazionale Elly Schlein viene definita «inadeguata», «sottomessa» al leader M5s Giuseppe Conte, e «più adatta a guidare il club delle giovani marmotte». Soltanto per essersi imposta sull’alleanza con i pentastellati, in maggioranza contrari alla candidatura di Chiorazzo, e per aver individuato una guida alternativa per la coalizione prima nell’oculista Lacerenza, su indicazione dello stesso Chiorazzo, e poi in Marrese. Scartando la possibilità di un’investitura di Cifarelli, sempre ad avviso di Petruzzi, per sudditanza ai 5 stelle.

L’ex sindaco di Anzi, che è tra i componenti della direzione regionale del Pd lucano, nei giorni scorsi era stato tra i promotori di una petizione per chiedere il ritiro della candidatura di Lacerenza e il ritorno in pista di Chiorazzo.
Al termine di questo suo ultimo post, tuttavia, ha fatto appello al «disinteresse» del re delle coop per l’occupazione «a tutti i costi» di «postazioni di potere». Chiedendo «un supplemento conclusivo di generosità e di responsabilità» da parte sua, con la rinuncia alla candidatura a presidente, e l’ingresso «con Basilicata casa comune e le altre liste civiche già pronte» nella coalizione che sostiene Marrese.
Proprio il neo candidato governatore, ad ogni modo, ieri si è reso protagonista di un tentativo di mediazione in extremis con l’imprenditore di Senise, facendogli visita in serata nel suo comitato elettorale di via del Gallitello, a Potenza. Mentre il segretario Pd, Lettieri, che è anche sindaco di Picerno, assisteva al derby calcistico tra i suoi rossoblu e il Potenza di Donato Macchia, altro grande sostenitore, nonché ex socio, di Chiorazzo.

Il faccia a faccia tra i due si sarebbe concluso con un nulla di fatto, e oggi dovrebbe proseguire la raccolta delle firme e della documentazione necessaria per le liste di aspiranti consiglieri regionali che il fondatore di coop Auxilium vorrebbe collegare alla sua propria candidatura. Quella dei laici cattolici di Basilicata casa comune, di sicuro. Ma forse anche una seconda e una terza lista in cui potrebbero comparire alcuni fuoriusciti dal Pd, amministratori locali come il dissidente renziano Fausto De Maria, e ambientalisti “amici”.
Sempre ieri Marrese ha rilasciato anche le sue prime interviste da candidato governatore.
«Io ultima scelta del centrosinistra? No. Non c’e’ chiusura verso nessuno, si sta lavorando per un obiettivo comune: battere la destra». Queste le parole del neo candidato alla trasmissione di Radio1 “Un giorno da pecora”.
«Ho parlato con Schlein e Conte anche ieri sera, c’e’ fiducia in quello che c’e’ da fare». Ha aggiunto il presidente della Provincia di Matera. «Io poi sono l’unico candidato lucano in corsa, Bardi e’ nato in Basilicata ma vive prevalentemente fuori, come Marsilio in Abruzzo. Batterlo? Ne sono sicuro, dobbiamo continuare a lavorare sull’ascolto dei territori».

Marrese non si è detto spaventato dall’allargamento del centrodestra ai centristi di Azione e Iv.
«Vedremo quale sarà il risultato di questa unione fuori dal comune». Ha dichiarato. «E’ anomalo criticare e combattere sui territori contro l’attuale giunta e poi stare insieme».
Un’ultima battuta, infine, l’ha dedicata all’annosa questione lessicale tra il “campo largo” che è la formula preferita dal Pd, e il “campo giusto” di cui parlano i pentastellati.
«Il mio – ha concluso Marrese a Radio1 – é il campo vincente».

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