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Gianni Rosa, Salvatore Caiata e Aldo Mattia

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POTENZA – Da sinistra e Movimento 5 stelle solo «sterili polemiche». Così i parlamentari lucani di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, Salvatore Caiata e Aldo Mattia, hanno liquidato, ieri, le critiche sulla nascita di Acque del sud spa. Vale a dire della società misto pubblico-privato, controllata dal Ministero dell’economia e finanze, che l’anno prossimo dovrebbe raccogliere l’eredità dell’Eipli, Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. Con la gestione di 8 dighe, più 4 traverse, e centinaia di chilometri di grandi reti di adduzione tra le tre regioni.

«Non ci stupisce – scrivono in una nota congiunta Rosa, Caiata e Mattia, la levata di scudi da parte di esponenti di sinistra e pentastellati sulla nascita della nuova società che, finalmente, prenderà il posto dell’Eipli, l’Ente per lo sviluppo e irrigazione di Puglia Lucania e Irpinia, in liquidazione da 12 anni. Dodici anni, nei quali i 5stelle hanno governato l’Italia per gli ultimi 4 anni e il Pd per tutti e 12».

«La liquidazione dell’Eipli – insistono i parlamentari meloniani – era ed è atto dovuto e indispensabile. Soprattutto per lo stato comatoso in cui i governi precedenti hanno mantenuto sotto commissariamento un ente gruviera, pieno di debiti, circa 80 milioni, e con personale altamente qualificato tenuto sotto ricatto in un regime di precariato. Questa è stata in sintesi la gestione di un Ente che ha dimostrato tutti i limiti della politica che lo ha gestito e ne certifica l’incapacità. Oggi parlano di ‘oro blu’ da tutelare ma ieri lo sperperavano».

«Il governo Meloni, ancora una volta, si fa carico dei problemi creati dai precedenti governi di sinistra, li affronta e li risolve». Insistono Rosa, Caiata e Mattia. «La nascita della nuova società è solo uno dei tasselli che si inserisce in un progetto complessivo di gestione della risorsa acqua e delle infrastrutture di immagazzinamento e di distribuzione della stessa, che trova i suoi antecedenti nell’istituzione della cabina di regia fissa e del commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica. Mette fine al precariato con le assunzioni, a tempo indeterminato di quelle professionalità che la sinistra ha tenuto sempre in bilico».

«La Basilicata si è dimostrata incapace di valorizzare la risorsa “acqua”, frammentando la governance con la costituzione di più soggetti che a vario titolo dovevano gestirla, creando solo postifici e una sovrapposizione di competenza che ha portato, di fatto, ad un immobilismo che a stento ha consentito la gestione ordinaria». Concludono il senatore Rosa,e i deputati Caiata e Mattia, smentendo il rischio di irrilevanza decisionale per le regioni, Basilicata in primis, che nella nuova società non potrebbero contare che su un 5% a testa dei voti in assemblea. «Con la costituzione di Acque del Sud spa, le regioni possono prendersi tutto il protagonismo che, sinora, non hanno dimostrato. Spetta ai governi regionali impegnarsi come non hanno fatto fino ad ora».

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