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Rocco Leone e Vito Bardi

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POTENZA – Se la giunta appena nominata non verrà rimaneggiata, nei nomi e nelle deleghe rimaste in capo alla presidenza, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia voteranno sì alla mozione di sfiducia nei confronti del governatore Vito Bardi. I due consiglieri rimasti nel gruppo dopo lo strappo col resto della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni regionalei del 2019, Piergiorgio Quarto e Tommaso Coviello; più il nuovo arrivato, Rocco Leone, che ieri è stato accolto ufficialmente nel partito da Giorgia Meloni.

E’ un passo deciso verso il voto anticipato quello che si è consumato ieri a Roma negli uffici del gruppo dei meloniani alla Camera dei deputati. Con un minuscolo spiraglio ancora aperto per il prosieguo della legislatura, laddove il governatore dovesse accettare di rivedere in tempi strettissimi la giunta appena nominata, recuperando l’accordo per cui il rimpasto di giunta avrebbe dovuto garantire due assessori a FdI. Accordo raggiunto a dicembre personalmente con Meloni, che nelle scorse settimane è stato semi-affondato, in primis, dalle bordate degli alleati di Forza Italia, determinati a non cedere il loro secondo assessorato, nonostante i nuovi equilibri tra i gruppi consiliari.

Quindi è colato a picco, quando la richiesta di «nomi nuovi» per la giunta, avanzata dai Bardi, si è scontrata con la contrarietà della Lega, socio maggioritario della coalizione, a rimpiazzare i suoi due assessori: Francesco Fanelli e Donatella Merra. Sicché a farsi carico del tema del rinnovamento, irrinunciabile per il governatore, sono rimasti proprio i forzisti, che hanno dato via libera alla sostituzione di Rocco Leone e Franco Cupparo con Vincenzo Acito e Dino Bellettieri. Mentre le resistenze dei meloniani, che insistevano per la conferma di Gianni Rosa, sono state superate di forza dal governatore con la nomina di Vincenzo Baldassarre, uscito da Fratelli d’Italia dopo circa un anno di militanza, proprio per assumere il nuovo ruolo di assessore in quota “partito del presidente”.

«Stiamo valutando se sottoscrivere la mozione di sfiducia ma sicuramente la voteremo una volta approdata in consiglio regionale». Questa la dichiarazione al Quotidiano del Sud di Coviello, di ritorno da Roma dopo l’incontro di presentazione di Leone a Meloni, a cui ha partecipato anche il deputato Salvatore Caiata.

«Da ora in avanti non sono più interessato ad alcuna postazione assessorile, anche se la giunta si dovesse rivedere». Ha aggiunto Leone. «Torno in Fratelli d’Italia adesso, perché prima poteva sembrare che cercassi di barattare la conferma come assessore. Ma qui mi sento nella mia casa naturale dato che la mia prima esperienza politica da medico è stata nel Msi, sono stato anche dirigente nazionale del Fronte della Gioventù e amministratore con An».

«Se Bardi non raccoglie i cocci – ha proseguito l’ex assessore – noi restiamo all’opposizione e se non firmeremo la mozione di sfiducia sicuramente la voteremo».

Oltre ai 3 consiglieri del Movimento 5 stelle, e ai 2 consiglieri del Partito democratico che oggi a mezzogiorno dovrebbero sottoscrivere e presentare la mozione di sfiducia, quindi, sarebbero già 4 i consiglieri pronti a convergere in aula al momento del voto: i 3 meloniani e l’ex candidato governatore Carlo Trerotola.

Al raggiungimento degli 11 voti necessari per la sua approvazione, che porterebbe alle dimissioni obbligate del governatore e ad elezioni anticipate entro tre mesi, pertanto, basterebbero i renziani Luca Braia e Mario Polese. Anche se da parte loro, mercoledì, è arrivato l’appello a un «governo tecnico di salute pubblica» sostenuto da tutti i partiti. Sul modello del governo guidato a Roma da Mario Draghi.

Ieri, intanto, un ultimo tentativo di ricomporre la crisi ed evitare il ritorno al voto è stato avviato dalla Lega.

Il coordinatore regionale Roberto Marti e il senatore Pasquale Pepe, in particolare, hanno chiesto a Bardi e ai referenti degli altri partiti della non- più- maggioranza un incontro chiarificatore a Roma nei prossimi giorni.

«Occorre offrire risposte celeri, concrete ed efficaci ai Lucani, per questo è necessario che si dia stabilità alla maggioranza che ha vinto le elezioni regionali del 2019 e che ha sostenuto il presidente Bardi». Hanno dichiarato Marti e Pepe in una nota. « Ci adopereremo, sin da subito, perché si chiariscano malintesi e si recuperino strappi, così da garantire l’integrità della coalizione di cdx già dalle prossime ore. La Basilicata non può aspettare».

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