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Gianni Rosa e Vito Bardi

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POTENZA – I meloniani ufficializzano che lunedì pomeriggio, senza l’immediato ingresso in giunta dei due assessori promessi, voteranno la mozione di sfiducia di Movimento 5 stelle e Partito democratico. Ma il governatore Vito Bardi ribadisce la sua offerta di un singolo posto in squadra, addolcita dalla rimozione, almeno all’apparenza, del veto sui nomi. Incluso quello alla conferma dell’ex Gianni Rosa. Vale a dire la causa dello strappo consumatosi due settimane orsono.

È stata un’altra giornata tormentata, quella appena trascorsa, per i vertici del centrodestra lucano. Alle prese con la crisi innescata da un rimpasto di giunta a lungo annunciato, e poi deflagrato in maniera inaspettata. Con la nomina ad assessore di un ex meloniano come Vincenzo Baldassarre, tornato “battitore libero” un attimo prima della designazione, e lo scontro col partito del patrioti. Una rottura clamorosa che ha privato il governatore della maggioranza all’interno del Consiglio regionale, motivando 5 stelle e democratici alla proposizione della mozione di sfiducia che verrà discussa lunedì pomeriggio. Mozione che in caso di approvazione porterebbe allo scioglimento anticipato del Consiglio regionale e ad elezioni anticipate.

«Chiaramente e coerentemente Fratelli d’Italia voterà per sfiduciare una giunta da cui siamo stati estromessi evidentemente per lasciare presto spazio a partiti che non fanno parte del centrodestra e non accetteremo logiche di veti e personalismi». Questo l’annuncio con cui ieri pomeriggio i meloniani hanno comunicato l’intenzione di votare a favore della sfiducia. Con una nota a firma congiunta dell’onorevole Salvatore Caiata, del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e consigliere regionale Piergiorgio Quarto, del capogruppo in Consiglio regionale Tommaso Coviello , del consigliere regionale Rocco Luigi Leone, e dell’ex assessore regionale Gianni Rosa.

«Ricordiamo – hanno aggiunto i Fratelli d’Italia lucani tirando una stoccata in particolare agli alleati della Lega 2 che non abbiamo chiesto noi la verifica di giunta e non abbiamo aperto noi la crisi».

«Abbiamo preso atto nelle scorse settimane che nella nuova Giunta proposta da Bardi si è scelto di estromettere Fratelli d’Italia dal governo della Basilicata – sottolineano i rappresentanti del partito – nonostante il contributo dato da Fratelli d’Italia alla vittoria della coalizione, il buongoverno svolto dai nostri uomini e nonostante la crescita nel frattempo del partito sia in Basilicata che in tutta Italia. Abbiamo dichiarato la nostra incompatibilità politica con maggioranze di inciucio o come in questi casi vengono chiamate tecniche, allargate o di responsabilità. Fratelli d’Italia sarà sempre e comunque alternativa alle sinistre anche in Basilicata e rispettosa del mandato popolare».

Quindi l’annuncio che nel caso in cui la mozione di sfiducia non dovesse passare perché verranno meno uno o più voti di qualcuno tra M5s, Pd, renziani e l’ex candidato governatore del Centrosinistra Carlo Trerotola, saranno pronti «a sostenere anche dall’opposizione singoli provvedimenti, leggi e interventi utili ai lucani come responsabilmente facciamo talvolta anche in Parlamento con il governo Draghi».

«Continuiamo a sperare – hanno concluso Caiata, Quarto, Coviello, Leone e Rosa – che il centrodestra possa tornare unito anche in Basilicata, privilegiando l’interesse dei cittadini alla paura per la crescita di Fratelli d’Italia».

Quasi immediata, quindi, è stata la replica del governatore che parlando con l’Ansa ha definito «fondamentale» che Fratelli d’Italia «accetti di rientrare in giunta». Pertanto ha chiesto gli venga indicato «il nome che il partito riterrà più utile a ricoprire tale incarico». L’unico nome, insomma. Nonostante l’insistenza di Giorgia Meloni in persona per il rispetto degli accordi stretti con lei personalmente a dicembre che prevedevano l’ingresso in giunta di due assessori. Dal momento che il suo partito, allora come oggi, rappresenta la seconda forza politica all’interno del parlamentino lucano, e altri gruppi, più piccoli, godano di una rappresentatività maggiore.

«Ribadisco – ha aggiunto il governatore lucano – che il perimetro della nostra coalizione è quello rappresentato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia: non è immaginabile una maggioranza senza Fratelli d’Italia. Tutti, io compreso, dobbiamo riconoscere che nessuna forzatura, passata e presente, è stata ed è utile ai fini di un clima di cooperazione finalizzato al buon governo».

«Respinta poi la mozione di sfiducia e il tentativo di mandare a casa questa importante esperienza di Governo – ha proseguito Bardi – continueremo a discutere per superare definitivamente questo momento di confronto e trovare un assetto complessivo che tuteli e faccia sintesi tra le legittime aspirazioni di tutti, nell’interesse supremo del bene dei lucani. Prevalga il senso di responsabilità. Abbiamo il dovere di trovare una sintesi, in una rinnovata e rinforzata coesione, per il rilancio dell’iniziativa politica condivisa di questo governo regionale, nel rispetto degli impegni presi nei confronti della cittadinanza per dare loro risposte concrete, efficaci e veloci».

«Siamo alla fine dello stato di emergenza dovuto alla pandemia, in cui la nostra comunità ha dimostrato uno straordinario senso di responsabilità». Ha insistito il governatore. «In questi giorni, poi, abbiamo da affrontare un tema fondamentale, come il bilancio regionale, senza l’approvazione del quale ci sarebbe il blocco delle attività, cosa che non possiamo assolutamente permetterci. Abbiamo risposte da dare alle famiglie in difficoltà, alle attività, in particolare con vertenze nel settore agricolo e dei trasporti, e in generale alle imprese per l’acuirsi dei costi dovuti all’aumento dell’energia e di alcune materie prime. Non possiamo né dobbiamo interrompere la nostra azione (…) c’è bisogno che la maggioranza sia compatta e coesa attorno al nostro progetto di governo. C’è stato un confronto importante tra le forze che compongono la coalizione, ognuna determinata a far valere le proprie ragioni per rafforzare la corale azione amministrativa. Comprendo le esigenze dei partiti e le legittime aspirazioni di tutti ad essere rappresentati al meglio nei ruoli di governo, ma dobbiamo tenere tutti presente che il 24 marzo del 2019 il centrodestra unito, che ancora ringrazio, vincendo le elezioni regionali, ha scritto una pagina di storia della Basilicata, che non può essere strappata via».

A sostegno del governatore, a seguire, sono intervenuti anche i coordinatori regionali di Forza Italia e Lega: i senatore Giuseppe Moles e Roberto Marti. «Forza Italia ritiene fondamentale la prosecuzione dell’azione del presidente della Basilicata, Vito Bardi, alla guida del governo regionale (…) nel quadro di una giunta di centrodestra, coerente con il mandato espresso dagli elettori». Ha dichiarato Moles. «Forza Italia ha avanzato le proprie proposte al presidente Bardi che ben le conosce. Ci rimettiamo alle sue valutazioni avendo fiducia nel suo operato ritenendo, come lui, che l’interesse dei lucani venga prima di ogni altra cosa».

«Prevalga il buon senso – è stato invece l’appello di Marti – e venga salvaguardata in via prioritaria l’unità del centrodestra che finora ha ben amministrato la Regione Basilicata».

«La sinistra, in maniera irresponsabile – ha concluso il coordinatore regionale del Carroccio –, sta provando a provocare una crisi in un momento storico particolare estremamente delicato. Assumersi la responsabilità di interrompere l’azione amministrativa avrebbe conseguenze drammatiche per la Basilicata. Soltanto la coalizione vincitrice può respingere l’assalto della sinistra e proseguire, con equilibrio e concretezza, l’efficace azione di governo».

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