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Il consigliere regionale Vincenzo Baldassarre

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POTENZA – Il consigliere regionale Vincenzo Baldassarre, dopo il burrascoso divorzio dai meloniani di Fratelli d’Italia, torna nel suo primo partito, tra i centristi di “Idea”. E tutt’a un tratto svaniscono i toni da opposizione inflessibile riservati per mesi da questi ultimi all’amministrazione guidata dal governatore Vito Bardi. Per far posto all’impegno solenne ad offrire un «contributo che dia valore aggiunto a tutti i lucani».

Non accennano a fermarsi i sommovimenti all’interno della maggioranza di via Verrastro dopo gli ultimi risvolti della crisi politica covata per mesi, già sul finire dell’anno scorso, e poi esplosa a febbraio con l’annuncio del ritiro degli assessori della Lega dalla prima giunta Bardi.

Ieri mattina, a riprendersi il centro della scena è stato Baldassarre, eletto nel 2019 come consigliere regionale nella lista Idea, ma transitato in Fratelli d’Italia, a febbraio dell’anno scorso, fino al clamoroso strappo consumatosi il 12 marzo. Col suo addio al partito dei patrioti un attimo prima dell’ingresso nella sfortunata giunta del Bardi bis in quota “partito del presidente”.

Tornato in Consiglio regionale la scorsa settimana per far posto a uno dei due assessori meloniani del Bardi ter, Baldassarre aveva lasciato aperta la questione del gruppo consiliare di appartenenza. Memore di quanto accaduto nelle ultime settimane, però, deve aver pensato che restare un “battitore libero” non sarebbe stata la scelta più intelligente per far “pesare” il suo voto in aula. Soprattutto nei tavoli romani dove spesso si decidono, tra i referenti dei partiti della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2019, le questioni più importanti che attengono agli equilibri interni all’amministrazione regionale.

Di qui l’interesse ad “accasarsi” in una famiglia politica capace di farsi valere, anche a breve, quando arriveranno al pettine gli ultimi nodi da sciogliere della legislatura: alcune nomine in enti controllati dalla Regione, e, perché, no, il rinnovo dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Basti pensare che tre anni orsono Idea ottenne, con la medesima rappresentanza in aula, la vicepresidenza del Consiglio per Baldassarre e la guida del consorzio industriale di Potenza, per l’allora segretario regionale, Francesco Pagano.

Il ritorno di Baldassarre nel partito è stato sancito, ieri, dopo un incontro romano con la senatrice Mariarosaria Rossi, commissaria regionale di di “Italia al Centro”, che è la nuova formazione politica centrista di stampo moderato nata soltanto qualche giorno fa dalla fusione di “Idea” e “Cambiamo”. Rossi e il consigliere regionale Baldassarre, si legge in una nota, hanno voluto «riprendere un percorso politico che si era interrotto per incomprensioni pregresse».

«Dopo aver ascoltato le parole della senatrice – ha spiegato Baldassarre – che mi ha esposto un progetto politico (…) che sarà il contenitore di quel popolo moderato a cui appartengo, ho deciso di esserne parte».

«Con Vincenzo – ha sottolineato Rossi – abbiamo deciso di riportare in Regione il nostro partito, che si pone al centro in un contesto politico che deve ancora dare molte risposte ai cittadini della Basilicata. Il nostro sarà un occhio critico ed attento ma con senso di equilibrio e di bilanciamento per un contributo che dia valore aggiunto a tutti i lucani».

Già archiviata, insomma, la richiesta di voto anticipato avanzata dalla stessa Rossi meno di 2 settimane fa, quando è emerso che lo strappo con i meloniani aveva privato il governatore di una maggioranza consiliare a sostegno del suo “Bardi bis”.

Resta da capire, invece, cosa farà adesso l’ormai ex consigliere regionale Daniele Giorgio Di Ioia, primo dei non eletti della lista Idea alle regionali del 2019, che a marzo era subentrato in Consiglio regionale, per meno di 2 settimane, a Baldassarre, iscrivendosi al gruppo “Bardi presidente”.

In precedenza, infatti, Di Ioia aveva seguito Baldassarre anche nella sua breve avventura con i meloniani, e in un prossimo futuro, stando a un chiacchiericcio insistente in via Verrastro, resterebbe in predicato di un incarico di “consolazione”, ancora da definire, in un ente regionale.

Oggi, ad ogni modo, la tenuta dei nuovi equilibri nella maggioranza regionale dovrebbe essere sottoposta a una prima prova all’interno dell’aula Dinardo. All’ordine del giorno della seduta prevista a partire dalle 15:30 c’è, in particolare, la proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Basilicata, per provare a scongiurare gli effetti dei limiti di spesa scattati dal 1 aprile col passaggio in gestione provvisoria.

L’ultimo punto in discussione, però, sarà il rinnovo dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Col presidente in carica, il leghista Carmine Cicala, in corsa per il bis nonostante le aspirazioni contrastanti di una parte del suo stesso partito, e altri nel resto della coalizione. Da Baldassarre agli azzurri di Forza Italia, che tra il Bardi bis e il Bardi ter hanno visto ridurre la loro presenza in giunta da due a un assessore.

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