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POTENZA – Si ricompatta la maggioranza a sostegno dell’amministrazione guidata dal governatore Vito Bardi, e riesce ad allentare per un mese le restrizioni alla spesa regionale scattate dal 1 aprile a causa della mancata approvazione del bilancio preventivo 2022. Ma non c’è accordo sul rinnovo delle commissioni consiliari, che dovrebbero esaminare il relativo disegno di legge, oltre che dell’ufficio di presidenza dell’Assise. Così agli inizi di maggio il problema rischia di riproporsi uguale.

Si è chiusa così, con l’uscita dall’aula di un gruppo di consiglieri di centrodestra, che ha fatto venir meno il numero di presenze necessarie per la validità delle deliberazioni, la seduta del parlamentino lucano convocata ieri pomeriggio.

In apertura, smentendo alcuni dei pronostici formulati nei giorni scorsi, si è rivista, dopo diversi mesi, la coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2019. Con 12 su 13 eletti seduti al loro posto tra i banchi per evitare il blocco della spesa regionale, e dare respiro alla macchina di via Verrastro, e a quanti dipendono dai suoi pagamenti. Incluse diverse amministrazioni comunali. Unico assente, infatti, è stato il capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro, ancora in polemica col governatore per l’avvicendamento tra i due assessori forzisti della sua sfortunata giunta bis, Dino Bellettieri e Vincenzo Acito, e l’unico assessore azzurro del Bardi ter, Franco Cupparo. Sono rientrati in aula, invece, i due leghisti Massimo Zullino e Giovanni Vizziello, che la scorsa settimana avevano disertato il voto sulla mozione di sfiducia al governatore presentata da Movimento 5 stelle e Pd. Sempre per protesta per l’epilogo della crisi di maggioranza.  Privando Bardi, di fatto, di una maggioranza in aula.

Ad affondare il dito nelle ferite ancora aperte del centrodestra, quindi, è stato il capogruppo dei renziani di Italia viva, Luca Braia, che si è rivolto direttamente al governatore segnalandogli le resistenze incontrate, in mattinata, per procedere all’esame in commissione Bilancio del testo destinato all’approvazione in aula nel pomeriggio. Testo che prevede la proroga dell’esercizio provvisorio di bilancio per un altro mese, ovvero consente alla Regione di spendere nel complesso un dodicesimo di quanto fatto l’anno scorso. Sempre in attesa del via libera del Consiglio al bilancio previsionale varato appena due settimane orsono dalla giunta.

«Ci sono blocchi della maggioranza che non hanno intenzione di far lavorare le commissioni perché antepongono la questione dell’ufficio di presidenza» la denuncia del consigliere renziano, per cui non possono nascondersi le tensioni che continuano ad attraversare la coalizione di maggioranza. La Lega, infatti, continua a pretendere per sé la presidenza del parlamentino lucano, oltre ai due assessori che hanno attraversato indenni  i due rimpasti di giunta effettuati dal governatore in meno di un mese: Francesco Fanelli e Donatella Merra. Ma anche all’interno del Carroccio l’idea di una conferma del presidente uscente, Carmine Cicala, non raccoglierebbe l’unanimità dei consensi, dal momento che i due materani, Pasquale Cariello e Giovanni Vizziello, paiono determinati a rivendicare per loro la guida dell’Assise. Mentre in Forza Italia pesa non poco lo “smacco” subito con la perdita del secondo assessore, che potrebbe essere compensato proprio con la presidenza del Consiglio.

Inoltre a breve andranno potrebbero chiarirsi le aspirazioni di un altro ex assessore del Bardi bis, Vincenzo Baldassarre, appena rientrato in aula e ri-accasatosi nel suo vecchio partito di “Idea”, con cui all’inizio della legislatura  aveva conquistato la vicepresidenza del Consiglio.   «Se quanto paventato si realizzerà, allora non basteranno neanche i 30 giorni di proroga dell’esercizio provvisorio ad approvare il bilancio». Questo l’allarme lanciato da Braia. «Allora io chiedo che si faccia chiarezza. O questa maggioranza c’è o non c’è. E spero che nessuno pensi di approvare il bilancio in 48 ore».

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