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Vito Bardi

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POTENZA – Forza Italia «ha sempre visto la soddisfazione delle proprie numerose richieste» da parte sua. E i tanto disprezzati «tecnici» incaricati di gestire i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza «sono semplicemente funzionali a scelte politiche, che prende chi è stato eletto direttamente dal popolo», come lui.

Giuseppe Moles

È una replica a tratti stizzita quella attivata, ieri, dal governatore Vito Bardi all’intervista concessa al Quotidiano del Sud dal senatore, sottosegretario all’Editoria, e coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Moles. Intervista in cui Moles evidenziava le numerose «cambiali» pagate dal suo partito, soprattutto a seguito degli ultimi rimpasti di giunta, per il prosieguo dell’amministrazione regionale, denunciava la mancanza di condivisione delle scelte compiute ai vertici di via Verrastro, e, a domanda sull’appartenenza politica del governatore, sosteneva di «rispettare il suo voler continuare a essere un tecnico prestato alla politica».

Il governatore, in una nota diffusa dall’ufficio stampa della giunta regionale, si è detto sorpreso «nel merito e nella forma» dalle parole dell’«amico Moles». E ha rivendicato due volte l’appartenenza agli azzurri, che 3 anni or sono lo scelsero come candidato per la presidenza della giunta regionale.

«Nel merito – ha spiegato Bardi –, perché tutte le decisioni sono state sempre prese nell’ottica di una totale condivisione. Evidentemente, un eccesso di condivisione che conduce a un’eterogenesi dei fini. Quanto alla forma, la sua analisi sul generale-presidente è di difficile comprensione: sono davvero rammaricato da queste valutazioni così poco istituzionali». Rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza, Bardi si è detto altrettanto sorpreso della valutazione di un esponente del governo quale è Moles: «che invece dovrebbe ben sapere qual è il ruolo della Regione, di certo marginale, come hanno detto anche tantissimi miei colleghi presidenti di Regione».

«A riprova di ciò – ha proseguito il governatore –, cito la linea B del bando Borghi, che ha avuto un’ispirazione top down con un rapporto diretto governo-comuni che ha escluso del tutto la Regione, che in quanto ente non ha alcun ruolo nelle decisioni inerenti la destinazione dei fondi e la governance del Pnrr, la cui gestione è in capo al governo nazionale, di cui Moles fa parte, in rappresentanza del mio partito, Forza Italia, che tra l’altro in Regione ha sempre visto la soddisfazione delle proprie numerose richieste».

Quindi la difesa dei tecnici scelti per gestire la parte di competenza regionale del Pnrr, che Moles aveva definito: «personaggi che senza essere eletti e senza averne titolo pensano di poter gestire le ingenti risorse del Pnrr esautorando il governo regionale e i partiti che ne fanno parte».

«Ogni presidente di Regione – ha dichiarato Bardi – sceglie i collaboratori che ritiene più validi, anche sbagliando, ma i “tecnici” sono semplicemente funzionali a scelte politiche, che prende chi è stato eletto direttamente dal popolo e risponde – come nel mio caso – al popolo lucano». «È curioso – ha proseguito il governatore – come questo intervento dell’amico Moles avvenga in un momento in cui stiamo avviando a risoluzione due questioni storiche per la Basilicata come il gas e l’acqua, su cui mi sarei aspettato una riflessione approfondita».

«A tal fine – ha concluso Bardi rispedendo al mittente l’accusa di autocrazia –, mi auguro che il coordinatore regionale di Forza Italia favorisca in futuro percorsi di maggiore condivisione e partecipazione all’interno del nostro partito e di tutta la coalizione».

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