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Vito Bardi

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Regione, Bardi promuove consigliere l’avvocato-factotum Iorio

POTENZA – Da super-esperto della struttura di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), a legale-factotum, a «consigliere giuridico» del governatore Vito Bardi. Pare inarrestabile l’ascesa tra i palazzi di via Verrastro dell’avvocato salernitano Vito Iorio.

È di martedì, infatti, il decreto con cui Bardi ha deciso di nominarlo «consigliere onorifico e gratuito». Una figura, quest’ultima, introdotta non più tardi di fine giugno in un altro decreto, che stabilisce l’«organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del presidente della giunta regionale».

Per quest’ultimo incarico Iorio si vedrà riconosciuto soltanto «il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno e di quelle comunque sostenute e documentate in ragione di ciascun incarico». Ma in aggiunta a quest’ultima formula, mutuata dal decreto di organizzazione degli uffici della presidenza, nel decreto di nomina si legge che sono «fatti salvi i compensi dovuti a titolo di onorari professionali per gli ulteriori incarichi di rappresentanza e difesa in giudizio eventualmente conferiti».

Ed è questa, d’altronde, la principale forma di remunerazione di Iorio, che a maggio, era stato scelto dal governatore Bardi per un altro incarico formalmente a titolo gratuito, come esperto delegato a un esame approfondito delle criticità di Acquedotto lucano spa, e nelle scorse settimane non ha mai fatto mancare il suo contributo, non si sa bene a che titolo ma sempre per conto della presidenza della giunta, ai tavoli e nelle riunioni dove si è discusso del disegno di legge sul “gas gratis” per le famiglie lucane e della crisi della sanità privata dovuta all’esaurimento dei tetti di spesa.

Ad aprile Iorio, che come esperto della struttura di missione del Pnrr avrebbe firmato un contratto biennale da 40mila euro, si era già visto affidare un primo incarico legale da 45mila euro e rotti per rappresentare via Verrastro in Cassazione e in Consiglio di Stato in un doppio contenzioso sulla maxi gara quinquennale da 49 milioni di euro, di base d’asta, per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali in dotazione alle aziende del servizio sanitario regionale.

A fine agosto, invece, era arrivato un secondo mandato per rappresentare la Regione, come legale di fiducia, davanti alla Corte d’appello di Potenza, nella causa intentata dalle imprese incaricate del trasporto pubblico locale nel materano per vedersi riconoscere 3.310.000 euro a titolo di interessi «per ritardato pagamento dei servizi (…) dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2018».

Il tutto con la motivazione della «particolare complessità» della materia, nonostante la questione sia stata già trattata in primo grado dagli avvocati dell’ufficio legale della Regione, davanti al Tribunale di Matera, con esiti apparentemente favorevoli.

Contro la «strana commistione tra indirizzo politico e potere gestionale» emersa da questi incarichi si era schierata la segretaria Fp Cgil Potenza, Giuliana Scarano, chiedendo un intervento della procura regionale della Corte dei conti.

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