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Enzo Amendola

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Enzo Amendola cerca la mediazione per il Pd Lucano, da commissario conferma la marcia a tappe forzate per il congresso regionale a febbraio

POTENZA – Nessun ripensamento sulla marcia a tappe forzate che di qui a San Valentino dovrebbe consegnare al Partito democratico lucano il suo nuovo segretario regionale. Ma l’impegno concreto a un ultimo tentativo di conciliazione tra le varie anime del partito. Sondando la possibilità di una convergenza su un nome «unitario», per evitare uno scontro interno destinato a lasciare sul campo “morti e feriti”.

Dovrebbe essere questa la linea che oggi stesso, a meno di sorprese, il neo commissario del Pd della Basilicata, Enzo Amendola, comunicherà a segretari di circolo e dirigenti democratici, in un incontro appositamente convocato a Potenza.

Il deputato napoletano, ma eletto il 25 settembre nel collegio plurinominale della Basilicata, nei giorni scorsi si è mantenuto in contatto costante con la totalità dei maggiorenti dell’ex partito regione. A loro ha già annunciato, quindi, l’intenzione di pubblicare il regolamento per lo svolgimento del congresso regionale e nei circoli cittadini ancora senza guida attenendosi allo schema “quadro” trasmessogli da Roma la scorsa settimana.

Schema che prevede le votazioni riservate agli iscritti tra il 28 gennaio e il 12 febbraio, e la presentazione delle candidature tra il 23 e il 27 gennaio. Ma anche la designazione, entro il 30 dicembre, della commissione regionale e delle commissioni provinciali per il congresso.

PD LUCANO, AMENDOLA PRONTO AD UNA SOLUZIONE CONDIVISA

Amendola non si è mostrato del tutto sordo, comunque, a quanti gli hanno rappresentato le criticità di una tempistica così compressa dopo uno strappo come quello che si è consumato a fine ottobre. Con la mozione di sfiducia votata dall’assemblea regionale del partito nei confronti dell’allora segretario regionale, il giovane Raffaele La Regina, e la costituzione di un nuovo fronte maggioritario trasversale agli schieramenti che si erano confrontati nel precedente congresso regionale, nell’autunno del 2021.

Di qui l’impegno del deputato a farsi carico del tentativo di trovare una soluzione in grado di aggregare la totalità o quasi del partito attorno a un nome da indicare per la segreteria regionale. Anche se è chiaro che di personalità con un carisma tale da appianare i contrasti esistenti all’interno dei democratici lucani non se ne vedono molte. E le poche riconoscibili, come potrebbe essere quella dell’ex sindaco di Matera 2019 Salvatore Adduce, rischiano di essere penalizzate dai calcoli su cui si giocherà buona parte di questo congresso regionale.

Vale a dire le proiezioni su candidature e alleanze per le elezioni regionali della primavera del 2024, quando il Pd dovrà decidere, tra l’altro, se cedere ancora una volta il candidato governatore alla coalizione, o presentarsi con un suo proprio candidato governatore, quale potrebbe essere un altro materano come l’attuale consigliere regionale Roberto Cifarelli.

La prospettiva di un segretario regionale e di un candidato governatore materano, insomma, rischia di essere a dir poco indigesta a tutta la parte potentina del partito.

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