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L’incontro di martedì al parco del seminario di Potenza

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POTENZA – Il debutto, a Potenza, di un «fronte civico» in cui compare anche un sindaco, Antonio Murano di Barile, che è tra i componenti dell’assemblea regionale del Pd. E le grandi manovre romane, per riaprire la partita col Movimento 5 stelle, dopo i segnali di chiusura arrivati la scorsa settimana.

E’ una manovra a tenaglia quella scattata nelle ultime ore per rilanciare la candidatura a governatore del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, alla guida di un fronte anti centro destra, a traino 5 stelle e Partito democratico, che tenga assieme tutto il centrosinistra. Da Italia viva a Sinistra italiana.

Dal seminario minore del capoluogo sono arrivate, in particolare, le immagini del primo incontro di questo nuovo «fronte civico» che dovrebbe dar vita a un soggetto politico denominato «La Basilicata che vogliamo», già dotato di un suo proprio simbolo in tecnicolor. Incontro a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche i sindaci di Castelmezzano, Senise Tito e Marsico Nuovo, Nicola Valluzzi, Giuseppe Castronuovo, Graziano Scavone e Massimo Macchia.

Nella capitale, invece, si sarebbe consumata l’ennesima dimostrazione delle relazioni ad altissimo livello su cui può contare l’imprenditore senisese, anche detto “il vaticanista” da alcuni dei suoi detrattori per le frequentazioni cardinalizie. Con una pressione senza precedenti sui pentastellati per riavvolgere il nastro delle trattative col Partito democratico di qualche settimana, e azzerare i veti abbozzati più di recente rispetto a una personalità come quella di Chiorazzo, gravata anche da un potenziale conflitto di interessi per gli appalti milionari gestiti dalla sua Auxilium. Proprio per conto del servizio sanitario regionale lucano.

Pare destinato a essere superato, quindi, l’irrigidimento dei pentastellati rispetto all’ipotesi di una candidatura dell’imprenditore, suscitato proprio dalle ambiguità del Partito democratico, con un pezzo importante del suo gruppo dirigente già al lavoro in questa direzione, mentre il segretario regionale Giovanni Lettieri continua a scansare il tema, dedicandosi esclusivamente alla stesura del programma.

Intanto dal neonato Fronte civico si parla, entusiasticamente, di «un progetto di rinascita e speranza, capace di recuperare i valori della competenza e della passione civile, la sensibilità ai bisogni e al merito di una comunità territoriale in questi ultimi anni abbandonata al destino dell’indifferenza, della cinica e mediocre colonizzazione politica e burocratica promossa dall’attuale governo regionale di centro destra».

«Associazioni, sindaci e amministratori locali, professionisti, intellettuali, cooperatori e imprenditori espressioni di territori e del volontariato, sensibilità e articolazioni differenti della società lucana – si legge nella nota diffusa nella giornata di ieri -, per la prima volta, si sono incontrati e insieme hanno dato il via al cantiere del confronto, lanciando un appello per la costruzione di un progetto di governo alternativo per la Basilicata in vista delle prossime elezioni regionali».

Quello da proporre, quindi, sarà «un progetto capace di offrire ai lucani, ai nostri giovani, alle donne, ai lavoratori, alle imprese e agli anziani la cura della salute , l’impegno per l’occupazione, una idea chiara di sviluppo, un argine all’inarrestabile spopolamento e al distruttivo disegno di regionalismo differenziato portato avanti dalle destre, creando collettive condizioni di fiducia nel domani».

«Una sfida – prosegue la nota – difficile ed entusiasmante, inclusiva e aperta, per questo bisognevole dell’impegno e della partecipazione di tanti. Il primo atto è quello di lanciare un appello alle forze politiche, economiche e sociali di questa regione, alle donne e agli uomini di buona volontà ad unirsi a questo sforzo, rifuggendo da calcoli ed egoismi, rendite e rancori per mettersi tutti insieme al servizio dei lucani e costruire uniti “La Basilicata che vogliamo”: una comunità aperta e solidale, rigenerata, capace di valorizzare i talenti e prendersi cura dei più fragili, generosa di opportunità per i giovani e che non abbia più timori del futuro».

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