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Meno distretti sanitari, più case della comunità e 6 centrali operative, ecco il piano per la sanità con cui l’assessore Fanelli vuole curare i lucani

POTENZA – Meno Distretti sanitari rispetto a quelli attuali ma «conservando l’omogeneità» territoriale e due Case della comunità in più rispetto alle previsioni iniziali. Sono alcune delle novità contenute nel Provvedimento generale di programmazione dell’assistenza territoriale approvato ieri mattina dalla Giunta regionale lucana e reso noto dall’assessore alla Salute e Politche della persona, Francesco Fanelli.

Un documento – è spiegato in un comunicato – illustrato lo scorso 19 dicembre in un incontro partecipato con i rappresentanti di Anci, i sindaci dei comuni capofila degli ambiti territoriali, le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials, i direttori delle aziende sanitarie Asp, Asm, alla presenza dello stesso assessore Fanelli, che definisce le linee organizzative e le azioni prioritarie per il Sistema sanitario regionale.

«Il documento, integrato con le indicazioni di Agenas, soggetto responsabile del monitoraggio per l’attuazione dello stesso e modificato in seguito alle istanze provenienti dalle parti coinvolte, dove è stato possibile e nei termini di legge – ha spiegato l’assessore alla Salute – indirizza le funzionalità, i modelli organizzativi e di servizio e individua le professionalità necessarie aggiuntive rispetto all’assetto e al fabbisogno attuale, per il concreto avvio delle Case di comunità, gli Ospedali di comunità, le Centrali operative territoriali, l’Infermiere di famiglia e di comunità, l’Assistenza domiciliare integrata e tutte le altre componenti rilevanti per lo sviluppo dei servizi territoriali finalizzati alla promozione della prevenzione primaria e al miglioramento dell’accessibilità – ha aggiunto Fanelli – al fine di realizzare un quadro organico ed armonico di evoluzione del Sistema socio sanitario regionale e di promuovere un’assistenza efficace, sicura, tempestiva, equa ed integrata».

SANITÀ, ECCO IL NUOVO PIANO FANELLI PER CURARE I LUCANI

Più nel dettaglio – si legge nella nota -, saranno realizzati 6 Distretti sanitari, centri di riferimento territoriale per l’accesso a tutti i servizi dell’Asl, organizzati in base alla popolazione e nel rispetto degli ambiti, che rimangono nella configurazione attualmente vigente, per garantire omogeneità amministrativa tra ambiti sociali, aree programma e distretto sociosanitario.

  • Distretto 1, Vulture Alto Bradano: sede a Melfi, conservando la sede distrettuale complementare di Venosa, denominata Atd.
  • Distretto 2, Val d’Agri – Marmo Platano – Melandro: sede a Marsicovetere – Villa d’Agri.
  • Distretto 3, Potenza – Alto Basento: sede a Potenza.
  • Distretto 4. Lagonegrese – Pollino: sede a Lauria, conservando la sede distrettuale complementare di Senise, denominata Atd.
  • Distretto 5, Matera – Medio Basento: sede a Matera, conservando la sede distrettuale complementare di Tricarico, denominata Atd.
  • Distretto 6, Metaponto – Collina Materana: sede a Policoro.

«Questa suddivisione – ha aggiunto l’assessore Fanelli – applica tutte le deroghe possibili e gli spazi organizzativi praticabili nel rispetto del DM n. 77. Infatti, abbiamo comunque assicurato un distretto in più rispetto ai 5 previsti. Si riduce il numero dei Distretti attuali ma se ne conserva l’omogeneità, poiché non vengono sconvolti i confini amministrativi degli ambiti sociali, né delle aree-programma. Tale organizzazione non inficia assolutamente la rete dei servizi che si sta per sviluppare e realizzare sul territorio, ma prevede esclusivamente una modifica della geometria interna dei modelli organizzativi».

COSA SERVE PER POTENZIARIE I DISTRETTI SANITARI

L’assessore alla Salute ha quindi spiegato che «per potenziare i Distretti, saranno realizzate sei Cot (le Centrali operative territoriali) che saranno preferenzialmente inserite nell’ambito delle Case della comunità e che avranno il compito principale di garantire la presa in carico del paziente e di monitorare i processi di cura attraverso lo sviluppo del nuovo ecosistema digitale della Basilicata per lo sviluppo della tele visita, del telecontrollo e del tele monitoraggio, anche presso il domicilio dei pazienti».

«Le Cot – ha proseguito – avranno sede a Venosa, Marsicovetere, Potenza, Lagonegro, Matera e Policoro. Dovranno essere realizzate 19 Case della comunità, ben 2 in più rispetto a quanto stabilito in prima battuta dalle indicazioni ministeriali. Con sede a: Lavello, Sant’Arcangelo, Potenza, Lagonegro, Irsina, Montescaglioso, Montalbano Jonico, Genzano di Lucania, San Fele, Vietri di Potenza, Corleto Perticara, Anzi, Avigliano (Lagopesole), Maratea, Senise, Viggianello, Garaguso, Ferrandina e Tursi. Saranno attivati cinque Ospedali di comunità, dedicati alle transizioni di cura tra l’ospedale per acuti e il domicilio del paziente. Con venti posti letto ciascuno, per un totale di 100, gli ospedali di comunità avranno sede a Venosa, Muro Lucano, Maratea, Stigliano e Pisticci (Tinchi) dove potranno essere ricoverati pazienti fragili e cronici che hanno bisogno di un breve periodo di osservazione».

Fanelli ha evidenziato che «si tratta di un progetto ambizioso di concreta prossimità al cittadino volto ad assicurare assistenza sull’intero territorio regionale. La vera sfida da affrontare consiste nella ricerca e nell’innesto di nuove professionalità nell’ambito medico, infermieristico, sociosanitario e tecnico affinché l’offerta dei servizi sia quanto più completa e vicina ai nostri cittadini. In questo senso – ha concluso l’assessore – continueremo e rafforzeremo le politiche del reclutamento e della formazione del personale sanitario già in parte avviate con le procedure di stabilizzazione e con i concorsi pubblici».

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