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POTENZA – Quasi dieci milioni di euro destinati nel 2023 all’abbattimento delle liste di attesa in sanità anche attraverso prestazioni erogate dal “privato accreditato”: questo in estrema sintesi il contenuto di due disegni di legge approvati dalla giunta. Ma dalle opposizioni si levano voci critiche.

Spiega intanto il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla Salute, Francesco Fanelli, in un comunicato stampa: «Si tratta di due disegni di legge che vanno nella direzione auspicata da tutti, ossia verso l’abbattimento delle liste di attesa, un problema nazionale, al punto che il governo Meloni ha stanziato una cifra rilevante proprio per far fronte a questo fenomeno che si ripercuote sulle famiglie e sui più fragili. Risorse importanti stanziati dal governo nazionale, che cercheremo subito di immettere nel sistema sanitario lucano. Intanto, questi ddl sono una risposta immediata: con una rapida approvazione da parte del consiglio regionale, possiamo dunque sbloccare 9 milioni per abbattere le liste di attesa e dare nuovi servizi ai cittadini e rispondere anche alle legittime aspettative delle imprese del mondo del privato accreditato, che è parte integrante del Servizio sanitario regionale».

«Invece – aggiunge – con determina dirigenziale, sono stati stanziati 600mila euro per il recupero delle prestazioni di specialistica ambulatoriale da effettuare entro il 31 dicembre prossimo, da destinarsi esclusivamente alle strutture private accreditate. La determina mira alla completa attuazione del piano operativo regionale approvato nel 2022. I fondi sono stati trasferiti alle aziende sanitarie di Potenza e di Matera, che adesso hanno uno strumento in più per dare risposte al privato accreditato e ai pazienti».

Dichiarano invece i consiglieri regionali Luca Braia (Iv-Re) e Roberto Cifarelli (Pd): «Una tripla presa in giro. L’assessore Fanelli si rimangia tutti gli impegni presi. Annuncia l’approvazione da parte della giunta di due disegni di legge che destinano in totale 9,6 milioni di euro per il 2023 per l’abbattimento delle liste di attesa, anche attraverso l’utilizzo di prestazioni erogate dal “privato accreditato”.

In primis – proseguono i due consiglieri nel comunicato stampa – prende in giro le strutture accreditate che da mesi attendono di incassare le somme per prestazioni già erogate. Un’ulteriore beffa nei confronti del consiglio regionale, assise in cui sia l’assessore Fanelli che il presidente Bardi si sono impegnati (come giunta regionale) ad adottare gli atti immediatamente esecutivi necessari per il ristoro alle strutture accreditate e per l’abbattimento delle liste d’attesa. Terza presa in giro a discapito di cittadini e cittadine: la scelta di approvare una legge in consiglio regionale produrrà il blocco delle prestazioni, oltre che la crisi delle strutture private sanitarie accreditate. Non si comprende, dal momento che trascorreranno ulteriori mesi prima della approvazione e attuazione, quali liste d’attesa si vogliono abbattere per il 2023. La fine dell’anno è praticamente arrivata».

«Noi consiglieri di minoranza – proseguono – abbiamo più volte ribadito che la legge andava approvata già da molti mesi: dunque, siamo alla pura propaganda! Siamo molto curiosi, pertanto, di ascoltare se i colleghi consiglieri regionali dei partiti della maggioranza hanno o meno qualcosa da commentare a riguardo. Speriamo abbiano almeno il coraggio di chiedere scusa per quello che sta accadendo. Ricordiamo che sempre l’assessore alla Sanità Fanelli è stato abbandonato in aula da solo al momento del voto della risoluzione, nell’ultimo consiglio, quando si discuteva proprio di come garantire quello che oggi, dopo quasi un mese, non si è ancora realizzato. Insieme al Presidente Bardi speriamo non pensino che sia così facile prendersi gioco del popolo lucano».

«Questa giunta regionale con la sanità pubblica e privata ha totalmente fallito: siamo all’ennesima puntata della fiction con protagonista il diritto di cura e il diritto alla salute danneggiati e derisi. Crisi reale e sconforto per le professionalità del settore per i medici e per le imprese connesse. Oggi come non mai, abbiamo solo bisogno di credibilità, competenza e concretezza in questa regione Basilicata. Mentre il bonus sanità non si vede, anche quello della pazienza da parte della cittadinanza tutta sta abbondantemente scadendo. Non si perda altro tempo», concludono Braia Cifarelli.

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