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POTENZA – Contro la manovra economica del governo Meloni, Cgil e Uil chiamano alla mobilitazione anche i lavoratori della Basilicata in vista dello sciopero di quattro ore a fine turno del 16 dicembre prossimo. «La legge di Bilancio approvata dall’attuale governo nazionale – affermano i segretari generali di Cgil e Uil Basilicata, Angelo Summa e Vincenzo Tortorelli –svantaggia i più poveri, accresce anziché contrastare la precarietà, premia gli evasori e, con la flat tax e il condono fiscale, aumenta l’iniquità del sistema fiscale, permettendo a chi non ha mai pagato di continuare a non pagare».

I segretari lucani delle due organizzazioni sindacali aggiungono che si tratta di «una legge finanziaria che non affronta l’emergenza dei salari e delle pensioni sminuiti dall’inflazione, riducendo di fatto le risorse necessarie per sostenere la sanità, la scuola e il trasporto pubblico; non stanzia adeguate risorse per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti, non modifica la legge Fornero e cambia senza alcun confronto preventivo il meccanismo di indicizzazione delle pensioni in essere. Il tutto passando dal ripristino dei voucher all’abolizione del reddito di cittadinanza. Un lungo elenco di criticità evidenziate e segnalate dai sindacati».

Tutti aspetti che non sono affatto estranei a chi vive e lavora in Basilicata. Anzi, che coinvolge pienamente i lucani. «È una manovra economica – proseguono Summa e Tortorelli – che cambia la tassa sui guadagni delle imprese energetiche a vantaggio, soprattutto in Basilicata, delle grandi compagnie petrolifere. Non ci sarà più la tassa sugli extraprofitti. Nella manovra approvata l’imposta diventa un contributo di solidarietà temporaneo. Ecco che in Basilicata – sottolineano i segretari generali lucani di Cgil e Uil – Eni, Total e Shell continuano ad aumentare i propri profitti senza alcuna effettiva ricaduta produttiva e occupazionale per la nostra regione».

I due esponenti sindacali illustrano quindi quali sono gli obiettivi della mobilitazione e della protesta del 16 dicembre. «Lo sciopero – spiegano i segretari – è finalizzato a far emendare, nell’iter di approvazione della manovra in Parlamento, le richieste tese ad affrontare le emergenze del Paese in cui stanno peggiorando la condizione delle persone, aumentano le disuguaglianze sociali e territoriali, e in cui non è stata affrontata ancora, seriamente, dal punto di vista delle politiche industriali ed energetiche, la fase di accompagnamento alla transizione ecologica sia in termini di diversificazione delle produzioni sia di salvaguardia dei posti di lavoro e riconversione delle competenze professionali».

A giudizio di Summa e Tortorelli, «al Sud e in Basilicata, a partire dalle tante vertenze produttive che attendono un ruolo attivo del governo per essere affrontate, prime fra tutte quelle del settore dell’automotive, è ancora più giustificata e necessaria una mobilitazione da parte dei territori a tutela del mondo del lavoro, contro le disuguaglianze sociali, nonché per affrontare le sfide industriali ed energetiche che attendono risposte e indirizzi certi».

I segretari generali di Cgil e Uil Basilicata, nel loro comunicato, non tralasciano altri temi di grande attualità, quale per esempio quello del regionalismo. «È il momento di unire e non di dividere le persone e i territori – evidenziano –, come il governo vuol fare con l’autonomia differenziata. È il momento della responsabilità e della solidarietà, evitando l’incremento delle disuguaglianze nel Paese e di frammentare ulteriormente l’unità della Repubblica».

Altro tema che scotta, sul fronte del lavoro, è quello dei cosiddetti voucher, la formula di pagamento alternativa per prestazioni occasionali o saltuarie. «Il ritorno dei voucher esteso fino a 10mila euro di reddito annuo, previsto nella nuova manovra finanziaria avrà un effetto demolente soprattutto in Basilicata, dove la precarietà è percentualmente tra le più alte in Italia, favorendo così il propagarsi del lavoro sommerso e sottopagato come già rilevato e denunciato, nell’utilizzo dei voucher, da uno studio dell’Inps del 2016. E in Basilicata – concludono Summa e Tortorelli – le motivazioni per scioperare, partecipare alla mobilitazione, diffondere e far conoscere le proposte di Cgil e Uil, sono veramente tante e non più rinviabili».

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