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Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

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POTENZA – E dopo il bonus gas, il prossimo obiettivo di Bardi – questa almeno è l’intenzione – è quello di alleggerire per i lucani anche il costo dell’energia elettrica. La richiesta del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, è contenuta in una lettera al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in vista del prossimo Consiglio dei ministri in cui si discuterà del decreto-legge sulle semplificazioni in tema di Pnrr.

«In considerazione del notevole impegno della Basilicata nel perseguimento dell’obiettivo della transizione energetica – scrive Bardi al ministro – sarebbe auspicabile garantire che una quota dell’energia prodotta da impianti connessi alle fonti energetiche rinnovabili, insistenti sul territorio lucano, possa essere adeguatamente riconosciuta alla Basilicata, con politiche di compensazione ambientale, così come avviene per quelle derivanti dalle estrazioni delle concessioni minerarie, risorse che hanno poi garantito l’erogazione del “gas gratis a tutti i lucani”. L’obiettivo è applicare la medesima “filosofia” anche all’energia elettrica».

Un risultato che sarebbe di enorme aiuto alle famiglie lucane, da mesi sempre più in difficoltà per le bollette sempre alte dell’energia elettrica. Anche se le difficoltà maggiori, ovviamente, le segnalano le aziende, soprattutto quelle energivore, che stanno cercando di resistere con periodi di cassintegrazione e chiusura di alcuni settori. Per l’assessore regionale all’Ambiente ed energia, Cosimo Latronico «l’iniziativa del presidente Bardi si inserisce nel dibattito in corso sull’autonomia, evidenziando quanto sia fondamentale – attraverso una proficua interlocuzione con il governo centrale – tentare di restituire ai cittadini una parte delle risorse energetiche prelevate sul territorio».

La richiesta avanzata dalla Regione Basilicata deriva da fatto che, accanto alla previsione di una procedura abilitativa semplificata per la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 MW, si prevede un impegno a cedere al Gestore dei servizi energetici, per almeno 15 anni, l’energia prodotta dagli impianti.

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