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Massimo Barresi

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POTENZA – Una tre giorni di formazione a Firenze al prezzo a cui in tanti acquistano un viaggio di nozze. Più un’estensione della vigilanza privata all’interno dell’azienda ospedaliera con l’istituzione di un «piantonamento fisso» davanti agli uffici della direzione. Sono queste le ultime “spese pazze” comparse nell’albo pretorio del San Carlo, su cui pare destinata ad accendersi l’ennesima ventata di polemiche sul direttore generale Massimo Barresi. Ieri pomeriggio Barresi era atteso in Consiglio regionale per un’audizione in II commissione (Programmazione e bilancio) sui conti del 2018 dell’azienda regionale, assieme agli omologhi di Asp, Asm e Crob. Poco prima dell’inizio dei lavori, tuttavia, è stata comunicata ai consiglieri l’avvenuta ricezione di una lettera a sua firma in cui si dice disponibile al confronto, ma soltanto dopo l’attesa visita al San Carlo del governatore Vito Bardi, prevista inizialmente per la scorsa settimana e poi rinviata a data da destinarsi nel pieno della crisi per i licenziamenti anticipati di un centinaio di precari (revocati in seguito).

Chi attendeva il dg all’interno del palazzo del parlamentino lucano, insomma, dovrà aspettare ancora un po’. A partire da quegli esponenti della Lega Nord che nelle ultime settimane hanno esplicitato la richiesta di un cambio al vertice dell’azienda ospedaliera, contestando la stessa legittimità della nomina di Barresi, effettuata dalla vecchia Giunta a legislatura già scaduta. Di questo passo, però, è evidente che i temi da sottoporgli rischiano di diventare sempre di più, in attesa di conoscere i numeri complessivi del suo primo anno di gestione.

In Consiglio, infatti, non sarebbe passata inosservata la delibera con cui si stanziano i primi 14mila euro per pagare, da qui a fine marzo, la vigilanza fissa davanti all’ufficio del dg. A maggior ragione perchè nei mesi scorsi Barresi era stato contestato apertamente proprio per aver lasciato fuori dal suo ufficio primari e capi dipartimento bisognosi di audizione: cosa che adesso gli riuscirà anche meglio avendo un addetto al filtraggio di chi può accedervi. Discorso diverso diverso per le spese per la formazione: 5.164 euro che gli sono state appena erogate dall’ufficio risorse umane di fronte degli attestati di partecipazione «a tre giornate formative, il 27, 28 e 29 novembre 2019, al Forum Risk Management a Firenze “La Sanità che cambia: equità di accesso, innovazione, sostenibilità, professionisti sanitari e cittadini, protagonisti del cambiamento”». Stessi attestati prodotti anche dal direttore sanitario Rosario Sisto, a cui invece sarebbero stati rimborsati 3.615 euro.

Possibile che abbiano speso tanto in soli tre giorni a Firenze? Evidentemente no. Ma la legge prevede in maniera generica che la Regione integri con una certa somma (5mila per i direttori generali e 3.600 per i direttori sanitari) la retribuzione dei suoi dirigenti sanitari «in relazione a corsi di formazione manageriale e ad iniziative di studio ed aggiornamento». Da nessuna parte insomma, si parlerebbe di rimborsi per spese effettivamente sostenute. Anche su questo però a via Verrastro più di qualcuno vorrebbe vederci chiaro.

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