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POTENZA – Questa è una notizia che darà molto fastidio a chi è sempre in regola con le leggi e paga regolarmente quanto deve alla pubblica amministrazione: il Comune di Potenza, per il solo anno 2016, avanza ancora dai soliti furboni 624.902 euro e 62 centesimi di multe non pagate. Lo si legge in una delibera dirigenziale da poco pubblicata.


Dopo cinque anni, come di prammatica, l’amministrazione comunale ha deciso la “formazione del ruolo” di tutte le contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada ancora non pagate. In altre parole, adesso il Municipio dà all’Agenzia delle Entrate il compito della riscossione coattiva delle somme di cui l’ente locale è creditore.


I debitori hanno avuto cinque anni per pagare. Durante i quali sono stati effettuati tutti i passi previsti della legge. A comiciare dall’invito bonario con cui gli uffici dell’amministrazione, trascorsi i 60 giorni dalla multa, hanno sollecitato i contravventori a regolarizzare la propria posizione, in questa fase ancora con formule che potremmo definire gentili (formule come «agli atti non risulta il pagamento (…) prima che venga messo a ruolo con le maggiorazioni previste dalla legge» eccetera).


Poi si susseguono altre richieste, con termini magari sempre meno concilianti e più perentori. Fino a quando, cinque anni dopo, l’Agenzia delle Entrate è incaricata – come spiegano al comando della Polizia locale di Potenza – di effettuare l’esecuzione coattiva, ossia tutto ciò che serve per ottenere la somma dovuta: pignoramenti, fermo amministrativo del veicolo e via dicendo.
Si consideri che – per arrivare alla significativa somma di cui parliamo – tutte le multe sono raddoppiate trascorsi i 60 giorni dalla notifica e in più è stata applicata la sanzione del 10% di importo in più ogni sei mesi.


Per la cronaca, la maggioranza dei multati è ovviamente di Potenza (2.955 sanzioni). Seguono i cittadini di Salerno con 96, di Matera con 90, di Napoli con 66, di Bari con 63 e via scendendo. Ci sono anche 6 contravvenzioni veneziane, tra le tante province interessate.
Giustizia sarà fatta, dirà qualcuno, a patto d’individuare i responsabili di tanto disinteresse nei confronti delle regole.


E sarà sicuramente vero, come informano dal comando, che il Comune di Potenza è fra quelli che in Italia hanno una percentuale molto alta di pagamento delle sanzioni prima della scadenza dei sessanta giorni (il 60 per cento contro la media nazionale del 40 per cento) e che dunque nel capoluogo lucano c’è un’incidenza non elevata – rispetto ad altre zone del Paese – di “ruoli esattoriali”. In ogni caso, su dieci cittadini multati, quattro non pagano subito.
E si pensi che gli oltre seicentomila euro attesi dal Municipio (dal 2016) sono solo i “ruoli residui”, ossia i morosi più recalcitranti.
Non disponiamo della somma che ha incassato il Comune di Potenza nel 2016 per le contravvenzioni pagate. Ma – se fosse confermata la cifra di circa 7-800.000 euro relativa ai proventi da contravvenzione pagate nell’anno in corso fino a ora – si capisce che una somma di oltre seicentomila euro risulta decisamente significativa.


E non è un caso isolato. Nella “Relazione annuale sull’attività svolta – anno 2013” (quindi riferendosi realisticamente ai crediti di annualità precedenti) si legge che la Polizia locale di Potenza ha gestito «5 liste di carico/debitori per la riscossione coattiva crediti derivanti da sanzioni connesse a violazioni alle norme del Codice della Strada formate e/o approvate per un totale di euro 706.730,69».
Insomma, nulla di nuovo ma neanche nulla di buono. La banalità dei (presunti) furbi.

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