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Da un filmato della polizia che riprende un momento dello scambio di droga

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POTENZA – Canali di approvvigionamento innovativi, pagamenti informatici, ma anche tecniche di riciclaggio degne di un professionista del “mestiere”.

E’ un profilo da “enfant prodige” del narcotraffico quello tracciato dagli inquirenti della procura di Potenza attorno al 22enne di Avigliano, Antonello Sabia, in carcere da martedì con l’accusa di aver guidato, una delle due bande di spacciatori che avrebbero operato nel potentino.

A svelarlo sono state le intercettazioni effettuate dagli agenti della Squadra mobile di Potenza nella piccola Hyundai i20 in uso al 22enne, che in più occasioni si sarebbe compiaciuto, con la fidanzata e con alcuni dei suoi sodali, dei 70mila euro movimentati in 2 anni. Quasi che stessero commentando una partita a un videogioco. Tanto che lei, Ilenia Sabato, raggiunta da un’ordinanza che l’obbliga a non muoversi da Avigliano, a un certo punto gli avrebbe proposto di raccontare le sue avventure in un libro. Come quando era andato ad aprire una canale di approvvigionamento a Policoro, senza conoscere nessuno, ed era stato agganciato «da un ragazzo del posto».

Quindi si era guadagnato un po’ alla volta la fiducia del suo interlocutore che lo aveva portato al cospetto di «quel pelato del cazzo». Sicché a un certo punto, da Avigliano, andavano a prendere «1 chilo ogni due settimane» da «quelli della Calabria», che avrebbero fruttato «5mila euro».

Il salto di livello, però, sarebbe arrivato attorno al 2020, con la pandemia e il divieto di spostamenti, che avrebbe spinto Sabia a esplorare le possibilità della rete. Così sarebbe entrato in contato con alcuni fornitori in grado di organizzare spedizioni dalla Spagna di hashish e marijuana con normalissimi corrieri.

Noi – si vanta il 22 enne in un dialogo intercettato a febbraio del 2021 – abbiamo innalzato la qualità della roba che girava a Potenza, drasticamente… Tu sei passato da una mezza weed (erba, ndr) di un pastore del cazzo che era quella che girava, da weed mezze false di Policoro, da zoschi di Cerignola sei passato a: vuoi l’“Orange glue”? “Had Bancher”? “Sologi” (tutte varietà di marijuana, ndr) e quello? Vuoi la wwe questa? Vuoi la californiana? Vuoi l’ovuletto? Cioé, hai capito?»

In un’altra conversazione ancora, Sabia spiega anche il modo in cui venivano preparate quelle spedizioni spagnole: «Lo manda al posto degli “Oro ciok (tipologia di biscotti, ndr)”… Mette un pacco di palatine sopra, pol mette il primo pacco di “Oro ciok” chiuso però spagnola, non sono “Ore ciok” però sono identici, poi dispone le panette a fila, hai capito? Cioé nel senso che sembrano barrette, le mette sotto vuoto, chiude la seconda scatola che è quella sporca e sotto ce n’è di nuovo un pacco intero, poi la dogana lo apre, capito, però a non se ne accorge».

Gestendo il prodotto migliore sulla piazza di Potenza e dintorni, quindi, il problema che diventato il riciclaggio degli utili del traffico generato . E anche su questo Sabia, sarebbe stato oltremodo loquace con un conoscente.

«No vabbè zio, ma quello noi li abbiamo già giustificati perché un cristiano che tiene un sito di scommesse, quei quindicimila euro sulla mia carta risultano vinti da Eurobet… Hai capito? Praticamente gli abbiamo dato 21mila per fare una ricarica di 15. Però è giusto… si è pigliato settemila euro per caricare quei quindicimila. Gli abbiamo dato 21mila, caricati tutti e (incomprensibile) mila euro. Si è pigliato mille euro. Ma vabbè, ma lui rischia pure il culo, hai capito? Quello è riciclaggio! (incomprensibile) Non è come un 73 (articolo 73 del codice penale, che punisce lo spaccio di stupefacenti, ndr) che ti fai tre mesi e passa al primo reato».

Chi sia questo titolare del sito di scommesse Sabia non l’avrebbe rivelato, e il suo nome non compare nell’ordinanza di misure cautelari appena eseguita. Come pure non compare quello di un tale, che il 22enne chiama «quel campione», che avrebbe intascato 20mila euro dei 70 “alzati” dal gruppo.

«Abbiamo dato il doppio di quello che ho tenuto per me a quella persona, in contanti, 20mila euro in contanti sono qualcosa del genere, fatti in due mesi di tempo». Questo il racconto alla fidanzata.

Ieri, però, sono iniziati gli interrogatori di garanzia tra i destinatari dell’ordinanza eseguita martedì mattina e qualcuno avrebbe già iniziato a rispondere alle domande degli inquirenti. A breve, quindi, anche la sua identità potrebbe non essere più un mistero.

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