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Il Tar su una sentenza del giudice di pace di Chiaromonte. L’incidente nel 2014 sulla Sinnica: via Anzio aveva risarcito soltanto le spese legali, ora ha 60 giorni di tempo

POTENZA – Ha investito un cinghiale con la sua auto mentre guidava sulla Sinnica. Per fortuna se l’è cavata soltanto con un grosso spavento e qualche ammaccatura. Ma a pagare i danni deve essere la Regione Basilicata, giudicata responsabile per il proliferare incontrollato degli animali.
E’ quanto ha disposto il Tar Basilicata accogliendo il ricorso di un automobilista contro l’inerzia degli uffici di via Anzio, dove nei prossimi mesi si aggiungeranno anche le richieste da parte degli agricoltori danneggiati: una delle ultime funzioni trasferite dalle vecchie province.
I magistrati di via Rosica hanno intimato alla Regione di pagare entro 60 giorni, pena la nomina di un commissario ad acta.
Il risarcimento era stato deciso ad aprile dell’anno scorso dal giudice di pace di Chiaromonte: 1.100 euro per i danni all’autovettura, più 820 di spese legali. Solo che gli uffici di via Anzio avrebbero effettivamente sborsato soltanto questi ultimi. Per questo il cittadino si è dovuto rivolgere al Tribunale amministrativo.
La Regione viene considerata responsabile per i danni provocati dai cinghiali in quanto tra le sue competenze rientra proprio quella del controllo della loro proliferazione. Pertanto dovrebbe quantomeno provvedere alla segnalazione della loro presenza con gli opportuni cartelli.
Nei mesi scorsi anche in altre regioni sono state emesse sentenze “apripista” su questo tipo di cause, dopo un’iniziale fase di incertezza sull’ente da convenire, e una serie richieste di risarcimento respinte perché indirizzate a province ed Anas. (leo amato)

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