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Confartigianato: nel 2014 in Basilicata una spesa pro capite di 140,50 euro, mentre le società di gestione dichiarano utili. Potenza, ecco i primi numeri sulla differenziata

POTENZA – Tariffe rifiuti sempre più alte, ma non in Basilicata: secondo una rilevazione di Confartigianato, negli ultimi 5 anni sono aumentate del 22,6%, quasi il triplo del tasso di inflazione e il 12,8% in più rispetto alla crescita media del costo di questo servizio registrata nell’Eurozona. E dove le tariffe crescono di più è peggiore la qualità del servizio di igiene urbana. Come nel Lazio, regione dove c’è la più alta percezione della sporcizia delle strade e si registra il costo più elevato d’Italia per la loro pulizia, per l’esattezza, 42 euro e 48 centesimi per ogni cittadino. «Semplicemente imbarazzante» il divario con la media nazionale di 22 euro e 39. Per non parlare del confronto non soltanto con Lombardia (23 euro e 2 centesimi) e Piemonte (14,92), ma perfino con Sicilia (28,50). Campania (24,15) e Calabria (13,31). Addirittura inarrivabile il Veneto, dove il costo dell’igiene stradale, pari a 11 euro e 78 centesimi per residente, è poco più di un quarto di quello del Lazio.

Tuttavia non è soltanto a causa della spesa abnorme sostenuta per la pulizia delle strade che i cittadini laziali e romani sono costretti a sopportare il salasso peggiore del Paese per la gestione del problema rifiuti urbani. L’ufficio studi della Confartigianato ha calcolato un costo medio pro capite, riferito all’anno 2014, di 220 euro e 32 centesimi. Appena superiore a quello registrato in Liguria (212,74) e Toscana (210,30). Ma ben lontano da Regioni quali Sicilia (164,42), Puglia (163,60), Abruzzo (162,86), Piemonte (157,61), Marche (143,56) e Basilicata (140,50: 81 mln di euro in totale). E ancora più distante da Lombardia e Veneto (137,35) nonché da Friuli-Venezia Giulia (130,77) e Trentino-Alto Adige (130,68). Secondo lo studio, quasi un terzo (30,1%) della spesa inefficiente dei Comuni si concentra nel settore di smaltimento dei rifiuti che mostra un potenziale risparmio di spesa di lungo periodo pari a 1.073 milioni di euro, pari al 14,1%. Nel 2014 il 28,1% delle famiglie segnala la presenza del problema della sporcizia nelle strade e, paradossalmente, come già evidenziato, dove le strade sono percepite più sporche, costa di più il servizio.

Tra le regioni principali sono più virtuose Emilia-Romagna e Veneto mentre la meno virtuosa è il Lazio dove c’è la più alta percezione della sporcizia delle strade e si registra il più elevato costo per la loro pulizia. Confartigianato Imprese Rieti sottolinea un ultimo dato: al 2012 le Amministrazioni locali detengono partecipazioni in 376 società operanti nella gestione dei rifiuti e per il 64,3% di queste si rileva un utile, per il 17,2% un pareggio ed il 18,5% Ë in perdita, quota che sale al 25% nel Centro e nel Mezzogiorno. In Basilicata, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta tutte le società mostrano un utile, seguono Emilia-Romagna (83,3%), Puglia (80%) e Piemonte (75,0%). All’opposto alte quote di società in perdita in Calabria (66,7%), Lazio (46,2%) e Abruzzo (44,4%); in Calabria, Sardegna, Abruzzo e Lazio ci sono più società in perdita che con un utile. Che gli alti costi non siano automaticamente fonte di alta efficienza e qualità del servizio è, del resto, testimoniato dal comportamento di alcune delle Regioni più virtuose in termini di costi, come il Trentino Alto Adige, con un costo di 128,60 euro pro capite, e il Friuli Venezia Giulia, con un costo per abitante di 127,92 euro, che, insieme alla Basilicata, presentano un dato del 100% delle società di gestione del servizio che dichiarano un utile di bilancio.

«Tariffe alte non sono sinonimo di servizio efficiente, anzi – sottolinea il vicepresidente nazionale di Confartigianato con delega al Mezzogiorno, Rosa Gentile –. Secondo il nostro Centro Studi meno di un terzo dei lucani è soddisfatto per la qualità della raccolta di rifiuti. Le regole di una sana gestione imprenditoriale devono valere anche per l’amministrazione dei nostri Comuni e delle nostre città, non soltanto per i privati, e devono essere mirate a innalzare la qualità dei servizi e a migliorare la convenienza di prezzi e tariffe. I tagli alle società partecipate a livello locale che non conseguono risultati di efficienza sono una modalità che suggeriamo per realizzare in concreto la spending review annunciata dal Governo. C’è qualcosa che non va. Le tariffe dei servizi erogati da soggetti pubblici devono rispettare il mercato e non possono essere una variabile indipendente, troppo spesso utilizzata per fare cassa e mettere a posto i guasti di una cattiva gestione. Il quadro è allarmante, le tariffe per la raccolta dei rifiuti corrono ben più dell’inflazione».

POTENZA, DIFFERENZIATA LENTA MA EFFICACE Dopo la pausa estiva, è ripartita ieri la raccolta differenziata a Potenza. Siamo ancora nella fase di start up, ovvero di informazione dei cittadini “porta a porta” grazie al lavoro dei volontari facilitatori. Terminata la zona delle contrade, dove la raccolta differenziata per via della distribuzione della popolazione prevede la sistemazione di nuovi cassonetti su strada, adesso si riparte dalla città. Questa settimana sarà puramente organizzativa. La consegna dei kit nell’area nord ovest della città comincerà lunedì prossimo. Il dato, per le contrade, secondo indiscrezioni pare sia molto buono: 87% di raccolta differenziata e 13% di umido. Ma comunque questo è un dato da prendere con le pinze, in quanto da valutare su un periodo di vacanza e quindi di minore consumo da parte del cittadino. Ma che tempi sono previsti per l’avvio definitivo della raccolta differenziata nel capoluogo? «Per dicembre contiamo di coprire il 90% della città – afferma l’assessore Coviello in un’intervista pubblicata sul Quotidiano del Sud in edicola oggi –, lasciando fuori soltanto Bucaletto e centro storico, che cercheremo di completare entro febbraio. L’impegno ovviamente è di finire tutto entro dicembre».

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