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L'hotel Santavenere a Maratea (PZ)

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Le accuse sulla “rete” del commissario dei consorzi di bonifica: si indaga su una pratica riguardante il Santavenere

POTENZA – Si sarebbero interessati perché andassero a buon fine alcune pratiche burocratiche avviate dall’amico direttore dell’Hotel Santavenere, nella frazione Fiumicello di Maratea. E’ l’ipotesi degli inquirenti della procura di Potenza al centro dell’inchiesta sulla “rete” del commissario straordinario dei consorzi di bonifica lucani, Giuseppe Musacchio, in cui risultano indagati, tra gli altri, anche il consigliere regionale Mario Polese (Pd), e Biagio Di Lascio, segretario particolare del governatore Marcello Pittella.

Il fascicolo è uno stralcio di quello che il 14 febbraio ha portato agli 11 arresti per gli appalti truccati e le mazzette all’Eipli. Un vero e proprio «sistema» di potere, secondo i pm, rivelato al telefono dallo stesso Musacchio, nel 2015, dopo la denuncia di una ditta di Villa d’Agri sulla gestione di alcuni lavori tra Sarconi e Grumento Nova.
Sul destino di quella denuncia, e di quant’altro emerso dalle intercettazioni del commissario, i pm sono intenzionati a tirar le somme soltanto nelle prossime settimane, valutando anche possibili archiviazioni: inclusa la vicenda dell’Hotel Santavenere, per cui è stato iscritto sul registro degli indagati il direttore della struttura, Pietro Carnevale.
Negli atti al vaglio dei magistrati si parla di abuso d’ufficio e traffico d’influenze, che è il reato pensato per limitare l’eccessivo attivismo di lobbisti agganciati con la pubblica amministrazione.

Per agevolarne l’esito Musacchio avrebbe coinvolto anche Polese (Pd) e Di Lascio, segretario del governatore Pittella

A scatenare il corto circuito sarebbe stata una pratica per la concessione di una «darsena» per l’hotel, che si affaccia su alcune splendide calette rocciose. Una pratica che sarebbe stata a cuire proprio di Musacchio, oltre che di Carnevale. Al punto che il commissario avrebbe interessato della questione Polese e Di Lascio. Tutti e tre ospiti più o meno occasionali del resort 5 stelle lusso. 

In generale, Musacchio sarebbe stato tra i maggiori sponsor dell’amico imprenditore e della sua azienda, considerata un’eccellenza dell’ospitalità lucana da promuovere, in prospettiva, lungo quell’asse ideale tra Maratea e Matera Capitale europea della cultura 2019. Un piano che in Regione raccoglie comunque il sostegno dei tanti habitué, vip e meno vip, della “perla del Tirreno”.
Tra gli accertamenti effettuati dalla squadra mobile di Potenza ci sono le spese per quei soggiorni marateoti. Ma la linea tra il commissario dei consorzi di bonifica e il segretario del governatore, si sarebbe “scaldata” anche alla vigilia della nomina del nuovo amministratore unico di Acquedotto lucano spa.
Musacchio, infatti, sarebbe stato il candidato del “cerchio magico” del governatore per la successione a Rosa Gentile. Poi però sarebbe prevalsa la figura di Michele Vita, considerato espressione di un’altra area politica. Una sconfitta “a termine”, secondo Musacchio e Di Lascio, dato il pensionamento di Vita previsto al più tardi quest’anno. A quel punto, nei loro piani, la candidatura del commissario dei consorzi di bonifica sarebbe stata riproposta in maniera ancora più forte. Intanto Vita avrebbe contratto un debito di «riconoscenza» nei loro confronti, da far valere al momento opportuno.

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