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Il tribunale di Potenza

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POTENZA – Ancora disservizi nel Palazzo di giustizia di Potenza.
L’ultimo episodio si è verificato ieri mattina col rinvio della quasi totalità delle udienze previste davanti alla sezione penale della Corte d’appello presieduta dal giudice Pasquale Materi. Un rinvio inatteso dovuto alle temperature proibitive all’interno dell’aula al secondo piano dell’ “astronave” di via Nazario Sauro intitolata al giurista tolvese Nicola Coviello.

A sollevare la questione sono stati, praticamente all’unisono, il collegio giudicante e gli avvocati presenti in aula. Mentre la procura generale si è associata a condizione che fosse disposta la sospensione dei termini di prescrizione dei reati contestati agli imputati fino alla data di rinvio delle cause.
Tra i processi che sarebbero dovuti andare in discussione, infatti, non ne mancavano di particolarmente delicati. Incluso il “parto” di una delle ultime inchieste dell’Antimafia per estorsione aggravata dal metodo mafioso a carico del melfitano Massimo Cassotta, considerato il boss dell’omonimo clan della cittadina federiciana.

Nel conciliabolo tra magistrati e avvocati che ha portato alla decisione di rinviare tutto ad altra data, è riecheggiata più volte la parola «dignità». Per denunciare il carattere offensivo della situazione che si è venuta a creare per chiunque sia chiamato a lavorare in condizioni simili.
Le situazioni precarie all’interno del Palazzo di giustizia di Potenza avevano già destato sconcerto nei mesi scorsi, quando proprio nell’aula Coviello, un giudice e un cancelliere erano stati costretti a tenere udienza facendosi luce con i cellulari per leggere i fascicoli. A causa di un guasto dell’impianto elettrico.

Da allora l’impianto è stato riparato e hanno ripreso a funzionare anche diversi degli ascensori che erano finiti fuori uso. Sono rimaste in vigore, tuttavia, una serie di misure anti contagio. Su tutte lo spegnimento dei riscaldamenti all’interno delle aule, per evitare il ricircolo dell’aria.
Ieri mattina, quindi, a spingere ancora più in basso la temperatura c’avrebbe pensato la neve, che è iniziata a scendere sulla città di Potenza. Con la complicità di una finestra rimasta aperta proprio nell’aula dove di solito tiene udienza la Corte d’appello, in seguito all’ultima sanificazione effettuata.

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