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Giuseppe Moles

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POTENZA – Solidarietà ai giornalisti dell’edizione Basilicata del Quotidiano del Sud per le minacce ricevute. A esprimerla è stato il sottosegretario di Stato all’Editoria, Giuseppe Moles, in una telefonata privata al redattore Leo Amato.

Moles, che è anche senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Basilicata, ha manifestato vicinanza ai cronisti del Quotidiano in relazione ai propositi ritorsivi nei loro confronti da parte dell’ex sindaco di Ruoti, Angelo Salinardi (LEGGI). Propositi svelati da alcune intercettazioni alla base delle misure cautelari adottate nei confronti dell’ex sindaco e altre persone, in cui Salinardi si lamentava della mancata pubblicazione di alcuni comunicati in cui accusava l’attuale prima cittadina di Ruoti, Anna Maria Scalise, di intrattenere una relazione clandestina con l’assessore Franco Gentilesca. Una relazione smentita dagli inquirenti, per cui si sarebbe trattato soltanto di «fango» lanciato sulla sindaca per spingerla alle dimissioni.

Ma la solidarietà in questi giorni non ha avuto distinzioni di schieramento e appartenenze politiche: il consigliere del M5s, Gianni Perrino, in una nota afferma che «i continui appelli al garantismo rischiano di soffocare il dibattito critico in una regione già impigrita dall’assenza di menti brillanti costrette ad abbandonare il territorio per altri lidi. Quanto sta emergendo in questi giorni dall’inchiesta che ruota attorno alle vicende di Ruoti dovrebbe farci riflettere, ancora una volta, sui costumi politici e morali che serpeggiano nelle varie realtà locali».

Da Perrino «onore al lavoro di quei cronisti, come Leo Amato, che non si piegano di fronte a certe prepotenze e mantengono alto il livello di credibilità degli organi di stampa locale. Non è la prima volta che ci si imbatte nelle pratiche discutibili di capibastone e mezzi uomini disposti a tutto pur di far valere diritti che sembrano avere radici in epoca medioevale».

«La cosa più agghiacciante – sottolinea il consigliere di opposizione – è che certe dinamiche finiscono per coinvolgere anche altri pezzi di Stato, andando a minare fortemente la credibilità di questi ultimi agli occhi di cittadini sempre più sfiduciati».

«Tuttavia – conclude Perrino – non perdiamo l’ottimismo e siamo sicuri che in questo territorio ci sia ancora chi ha voglia di reagire a queste pratiche. È solo in questo modo che si potrà iniziare una seria inversione di marcia per guardare con più fiducia al futuro».

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