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Massimo Barresi

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POTENZA – Non è vero che nel vecchio documento di valutazione dei rischi dell’Azienda ospedaliera San Carlo fossero ignorate una serie di problematiche, su cui la legge impone di adottare misure di prevenzione, come: «legionella; radiazioni ottiche artificiali; aggressione agli operatori sanitari». Né può giustificarsi per questo  l’affidamento, a maggio 2019, a una ditta esterna, al costo di 870.000 euro in tre anni, del “servizio di prevenzione e protezione dai rischi”, che in precedenza veniva svolto da personale interno, incentivato con appena 75mila euro all’anno.

E’ quanto sostiene la procura generale della Corte dei conti che nei giorni scorsi ha notificato una citazione a giudizio per un danno erariale da 419.570 euro all’ex direttore generale del San Carlo, Massimo Barresi, al dirigente esterno da lui stesso chiamato al San Carlo e poi scelto per guidare il “Servizio di prevenzione e protezione dai rischi”, Pier Paolo Galli, e all’ex direttore amministrativo Maddalena Berardi. Il procuratore regionale Vittorio Raeli e il suo sostituto, Giulio Stolfi, hanno liquidato in maniera perentoria la difesa tentata da Barresi e Galli dopo l’invito a dedurre sulle contestazioni.

Dopo l’affidamento del servizio di prevenzione a Galli, infatti, per gli inquirenti  si sarebbe assistito a «una pressoché generalizzata inerzia dell’(allora) nuovo responsabile», che «non avrebbe nemmeno incontrato gli addetti al servizio, non avrebbe disposto aggiornamenti al documento aziendale di valutazione dei rischi, non avrebbe dato riscontro a talune formali richieste di produrre atti e documenti di sua competenza».

Un radicale rovesciamento della prospettiva, insomma, sulla scorta di quanto argomentato in una serie di note trasmesse ai pm dagli uffici del San Carlo, dove resta in carica come direttore generale proprio chi guidava il servizio di prevenzione prima di Galli, Giuseppe Spera, dimessosi dall’incarico dopo alcuni mesi di difficile collaborazione con Barresi. Lo stesso Spera che ha “sfilato” a Barresi la nomina a dg, dopo avergliela contesa senza successo nel 2018, ottenendo il suo annullamento dal Tar, nell’estate del 2020.  

I pm contabili, diversamente da quanto rappresentato da Barresi e dal suo fidato dirigente, hanno anche escluso irregolarità nel «vecchio» documento aziendale di valutazione di rischi, riprendendo le considerazioni espresse dagli uffici del San Carlo sul «nuovo» documento, prodotto dalla ditta incaricata dall’ex dg. Un testo che «seppur voluminoso, appare, per molti aspetti, decontestualizzato, generico e di ispirazione bibliografica, più orientato a esplicitare teoriche metodologie che a valutare concretamente il rischio di ogni singola struttura operativa».

Quanto ai presunti rischi ignorati, poi, Raeli e Stolfi convengono che la “prevenzione e controllo delle infezioni da legionella” rientrasse nelle competenze dell’Ufficio igiene, mentre la  «predisposizione del registro degli esposti agli agenti biologici e degli esposti ad agenti cancerogeni», sarebbe stata prerogativa del medico competente, «che, nel caso di specie, non lo ha ritenuto necessario “non essendovi lavoratori deliberatamente addetti ad attività comportanti uso di agenti».

Nell’atto di citazione si parla anche di «patente incoerenza nell’agere amministrativo» e di «strumentalità della critica al lavoro del Servizio di prevenzione e protezione  “interno”, atta a precostituire, più che a fondare, le ragioni dell’affidamento all’esterno, da ricostruirsi come scelta aprioristica e non sorretta da adeguata motivazione». Quindi qualificano come dolosa la condotta di Barresi, che avrebbe dovuto «non solo vagliare» la proposta di esternalizzazione del servizio formulata da Galli, ma anche «considerare l’effetto economico dell’operazione», e colposa quella tenuta dallo stesso Galli e da Berardi.

Nelle prossime settimane saranno i giudici della Corte dei conti a fissare la data dell’udienza per la discussione della causa. Galli, arrivato al San Carlo con un contratto a tempo determinato e poi diventato dirigente di ruolo tramite una particolare procedura di stabilizzazione, resta alla guida del Servizio informativo  dell’azienda ospedaliera. Mentre Berardi è tornata in servizio nella sua azienda di appartenenza, e Barresi guida l’ufficio Direzione amministrativa dell’Ospedale del mare di Napoli.

Nell’invito a dedurre si spiega che gli accertamenti sull’esternalizzazione del servizio di prevenzione del San Carlo sono partiti nel 2019 da un «circostanziato esposto (indirizzato anche al Ministero della Salute)» della Fp Cgil.

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