X
<
>

Il tribunale di Potenza

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – No del Csm allo scatto di anzianità per il giudice della Corte d’appello di Potenza, Vittorio Santoro. È questo l’esito atteso dalla seduta di domani del Consiglio superiore della magistratura sullo strascico di una vicenda emersa 5 anni orsono nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli su presunte sentenze pilotate a carico di un altro magistrato che per qualche anno ha prestato servizio a Potenza: l’ex presidente della sezione civile del Tribunale, Mario Pagano.

La IV commissione dell’organo di autogoverno delle toghe ha esaminato una serie di elementi per cui i pm partenopei, nel 2018, avevano chiesto e ottenuto l’archiviazione di una serie di reati ipotizzati nei confronti di Santoro. Dall’abuso d’ufficio al traffico d’influenze illecite passando per il millantato credito e l’illecito finanziamento ai partiti.

Al vaglio sono finiti, in particolare, i rapporti negli anni precedenti tra Santoro, all’epoca in servizio come pm a Salerno, e Pagano, che per un periodo è stato anche presidente di sezione del Tribunale di Salerno. Come pure tra Santoro e il parlamentare Gianfranco Rotondi.

Al primo, infatti, Santoro avrebbe chiesto di interessarsi di un procedimento su un sinistro stradale in cui era personalmente interessato. Mentre al secondo avrebbe rappresentato la sua aspirazione a un incarico al ministero della Giustizia, come ispettore, prestandosi, al contempo, a metterlo in contatto con imprenditori del salernitano.

IL CSM LIQUIDA LA DIFESA DEL GIUDICE DELLA CORTE D’APPELLO DI POTENZA VITTORIO SANTORO

La IV commissione ha liquidato senza troppi scrupoli la difesa del giudice potentino, che ha iniziato la sua carriera in toga nel 1998 a Lagonegro, per cui nelle conversazioni con Pagano non vi sarebbero mai state «inframettenze rispetto alla gestione del procedimento, e, ancora di meno, alla sua soluzione». Tanto più che un’intercettazione con la moglie lo stesso Pagano dava atto di non aver mai parlato della questione col giudice titolare della causa in questione.
Bocciata allo stesso modo la tesi per cui sarebbe stata una conseguenza di quel sinistro stradale, che lo aveva segnato in maniera determinante, anche la richiesta di collocazione fuori ruolo sottoposta a Rotondi, che lo avrebbe messo in contatto con l’allora ministro della giustizia Andrea Orlando, e avrebbe perorato la sua causa con l’allora sottosegretario Cosimo Ferri.

«Al dottor Santoro non venne conferito alcun incarico ministeriale. Resta però che il predetto ha cercato con insistenza una collocazione ministeriale rivolgendosi a un parlamentare in carica che ha rivolto a più persone la propria sponsorizzazione». Questa la conclusione della IV commissione, che poi stigmatizza la circostanza per cui Santoro: «nello stesso contesto temporale in cui l’onorevole Rotondi si attivava per lui al Ministero, abbia “contraccambiato” e abbia consapevolmente organizzato per l’onorevole Rotondi due cene di finanziamento alla Fondazione del predetto, strumentali all’attività politica svolta dal predetto».

Di qui la conclusione della proposta di delibera, per cui: «la condotta tenuta a beneficio dell’onorevole Rotondi e il tentativo di interferenza operato nei riguardi del giudice titolare del procedimento civile che lo riguardava sono stati e sono concretamente idonei a ripercuotersi negativamente sulla credibilità del dottor Santoro, facendolo apparire condizionato e potenzialmente condizionabile da vincoli sociali e politici nell’esercizio delle sue funzioni».

GLI ORGANI TERRITORIALI DEL CSM APPROVARONO LO SCATTO DI ANZIANITÀ

Sullo scatto di anzianità del giudice potentino si erano espressi favorevolmente gli organi territoriali del Csm. Si tratta di quella che in gergo tecnico viene chiamata valutazione di professionalità e nel caso di specie fa riferimento al quadriennio 2017-2021. In particolare il consiglio giudiziario di Salerno, dove Santoro ha prestato servizio dal 2009 al 2018 come pm, e quello di Potenza, dove si è trasferito proprio nel 2018.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE