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La Corte di Cassazione

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Passa alle sezioni unite della Corte di Cassazione la decisione sulla condanna di Dorino Stefanutti e Renato Martorano per l’inchiesta Iena 2

POTENZA – Passa al vaglio delle sezioni unite la condanna a 10 anni di reclusione rimediata dai boss potentini Renato Martorano e Dorino Stefanutti, nell’ambito del processo nato quasi venti anni orsono dalla maxi-inchiesta Iena 2.

Lo ha deciso, mercoledì, la seconda sezione della Corte di cassazione raccogliendo un’eccezione avanzata dai difensori di Martorano, gli avvocati Enzo Falotico e Pasquale Bartolo, e Stefanutti, Rita Di Ciommo e Salvatore Staiano, sul calcolo dei termini di prescrizione per l’unica contestazione rimasta in piedi a distanza di tanto tempo per entrambi. Dopo una serie di pronunce di non luogo a procedere per tutti gli altri reati inizialmente ipotizzati a carico di entrambi e degli altri imputati del maxi-processo.

I rilievi dei legali si erano concentrati, in particolare, sulla legittimità di quanto accaduto sul finire del processo di primo grado, quando la pubblica accusa, invece di dar atto della prescrizione anche di questa ipotesi di estorsione ai danni di un imprenditore di Potenza, aveva modificato il capo d’imputazione contestando, per la prima volta, l’aggravante della recidiva per entrambi. Col risultato di resuscitare l’accusa e prolungarne i termini di prescrizione quanto basta per arrivare fino a oggi.

LA SEZIONI UNITE DELLA CASSAZIONE DOVRANNO DECIDERE SULLA CONDANNA DI MARTORANO E STEFANUTTI

Alle sezioni unite della Cassazione, quindi, toccherà chiarire una volta per tutte la legittimità, o meno, della riformulazione di un capo d’imputazione per fatti inizialmente qualificati come un reato diverso, in tutto o in parte, e già prescritto. Pur in assenza di una formale dichiarazione del decorso dei termini.
Martorano e Stefanutti, considerati i capi dell’omonimo clan operante a Potenza e dintorni, sono accusati di aver costretto un imprenditore a sottoscrivere cambiali per 100mila euro, e di averlo picchiato fino a quando non ha acconsentito a pagare

L’inchiesta soprannominata “Iena 2” venne condotta tra il 2000 e il 2004 e prese di mira le infiltrazioni del presunto clan Martorano negli appalti e l’economia di mezza regione. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, il collegio del Tribunale presieduto da Rosario Baglioni aveva definito l’organizzazione criminale guidata da Martorano e Stefanutti, come un gruppo interessato «ad assicurasi il controllo di attività economiche ed imprenditoriali della provincia, anche mediante condizionamento dell’attività della pubblica amministrazione (…), oltre ad attività di tipo usuraio».

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