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In Consiglio le controdeduzioni della Regione alla delibera firmata Cantone:incertezze nell’applicazione dei codici identificativi di gara. E Cifarelli (Pd) ironizza: presa una cantonata

POTENZA – In base alle «prime verifiche effettuate» dalle Aziende sanitarie lucane, in collaborazione con la Regione Basilicata, «sono emersi dati che ridimensionano notevolmente il quadro delineato dall’Anac». Lo ha detto ieri il presidente della Regione, Marcello Pittella, nel corso della riunione del Consiglio regionale, riferendosi ai rilievi dell’Autorità nazionale anticorruzione sulle procedure e sui bandi per l’affidamento dei servizi nel sistema sanitario lucano. Lo scorso 29 aprile, l’Anac aveva in particolare evidenziato «diffuse criticità» sotto il profilo «normativo, programmatorio, organizzativo e operativo». «Dai dati estratti dallo stesso Osservatorio Regionale dei contratti pubblici – ha aggiunto Pittella – è emerso che buona parte dei “Codici identificativi di gara” (Cig) sono stati acquisiti successivamente all’introduzione dell’obbligo di tracciabilità, ma antecedentemente alle Linee guida sulla tracciabilità dei flussi finanziari», in un arco temporale «nel quale non erano state perfettamente chiarite a livello nazionale le modalità e le tipologie di gare soggette al sistema di tracciabilità, e ciò ha comportato per le aziende sanitarie, non solo della Regione Basilicata, una incertezza applicativa». Dalle verifiche effettuate, ha evidenziato il governatore lucano, «è emersa la presenza di errori di natura formale connessi al sistema di tracciabilità delle gare che hanno del tutto alterato il quadro di riferimento riportato dalla stessa Anac».
Riferendosi poi ai dati resi noti dalle strutture, per l’Azienda sanitaria di Matera sono 37 i Codici identificativi, per un importo di 51,6 milioni di euro, «relativi a prestazioni non oggetto di alcuna procedure di gara, e che pertanto non dovevano essere inseriti nella banca dati nazionale». L’Azienda sanitaria di Potenza «ha già evidenziato errori nella generazione dei propri Cig riferibili a oltre 2,7 milioni di euro» e il San Carlo di Potenza sta «effettuando una meticolosa azione di validazione complessiva dei propri dati». Per il Crob di Rionero in Vulture (Potenza), infine, «si evidenzia che quasi l’80% del valore degli affidamenti è stato effettuato attraverso l’espletamento di gare aperte o ristrette». Più in generale, ha concluso Pittella, «il complesso quadro normativo di riferimento che ha subito notevoli e rapidi mutamenti ha di fatto creato non poche difficoltà interpretative e operative a livello nazionale».
«La Regione Basilicata – ha proseguito Pittella – con la costituzione della Stazione unica appaltante ha avviato uno strategico percorso virtuoso che, a regime, andrà a rivoluzionare completamente il sistema degli appalti nella regione». Proseguendo la sua relazione, il governatore lucano ha evidenziato che «si tratta di un processo la cui completa attuazione, richiede notevoli investimenti organizzativi, di personale e di struttura in un’ottica programmatica e integrata». L’attività di programmazione della Regione, «in materia di approvvigionamento di beni e servizi, pur risentendo dei continui mutamenti del quadro normativo nazionale e regionale per la razionalizzazione della spesa» si concentrerà poi su alcuni punti «chiave» tra cui l’aggregazione della domanda, la standardizzazione delle procedure di gara, la disciplina per l’acquisto dei dispositivi in regime di infungibilità e le l’attività di monitoraggio e controllo.

PASSA LA RISOLUZIONE Ai consiglieri viene distribuito un faldone di 1000 pagine sul caso Anac-sanità. Nel corso del dibattito Lacorazza (Pd) denuncia l’inefficienza della Stazione unica appaltante e si registra la polemica sulla denuncia anonima, poi stralciata dall’Anac, su una delle ditte appaltatrici che avrebbe effettuato lavori in una villa privata (il pd Cifarelli parla di «cantonata»), Leggieri (M5S) e Rosa (FdI-An) invitano a non commettere con la sanità le sottovalutazioni dello scandalo petrolio. Infine viene approvata (15 sì e un no) la risoluzione che impegna il presidente della Regione «a proporre forme di collaborazione con le autorità indicate nel protocollo d’intesa Anac-ministero della Salute per il monitoraggio delle misure di trasparenza».
Verso le 20 la seduta è stata sciolta per la mancanza del numero legale. Mentre era in corso la discussione sul “Programma triennale per lo spettacolo 2016-2018”, il presidente dell’Assemblea, Mollica, ha messo ai voti una pregiudiziale di Rosa sulla impossibilità di licenziare il provvedimento per la mancanza di copertura finanziaria. Al momento della votazione erano presenti in aula solo 9 consiglieri, di qui lo scioglimento.

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