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Un momento della fiaccolata

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POTENZA – Il 25 novembre scorso – giorno dedicato alla battaglia contro le violenze sulle donne – non era stato possibile portare la panchina rossa di Elisa davanti alla chiesa della Trinità. A impedirlo il maltempo. Ieri – nel giorno dedicato alle persone scomparse – quella panchina ha trovato collocazione per qualche ora davanti a quella chiesa nel cui sottotetto, per anni, è stato nascosto il corpo di Elisa. E nel tardo pomeriggio, partendo dal Cestrim, una fiaccolata si è snodata lungo il centro storico potentino. Un minuto il corteo si è fermato davanti al Comune di Potenza, illuminato di verde per ricordare la giornata delle persone scomparse. Poi un sit in pacifico davanti alla chiesa della Trinità, dove tutta la storia dell’associazione “Penelope” è iniziata.

Dopo la scomparsa della sedicenne potentina, infatti, verificate tutte le difficoltà e le lungaggini nella ricerca delle persone scomparse, Gildo Claps, aiutato da don Marcello Cozzi, mette in piedi l’associazione che oggi ha una portata nazionale e che ha contribuito a molti dei cambiamenti che negli anni ci sono stati nel settore.

“Penelope” – si legge sul sito dell’associazione – nasce nel 2002 «dalla necessità di dare sostegno a tutte le persone che si ritrovano catapultate nel limbo della scomparsa di un proprio parente o amico».

L’associazione fa da tramite tra il popolo degli scomparsi, le istituzioni, gli organi di stampa e i media, «per dare voce a chi non ne ha. 
Nel 2007 nasce la figura del commissario straordinario di governo per le persone scomparse, facente parte del ministero dell’interno, figura unica nel suo genere in Europa perché presente unicamente negli organi governativi italiani».

Grazie all’impegno dell’associazione, nel 2012 nasce una legge con la quale «chiunque e non solo i diretti familiari, possono denunciare la scomparsa di una persona. L’eliminazione della dannosa attesa di 48 ore per poter sporgere denuncia di scomparsa. Inoltre, l’istituzione del “sistema ricerca scomparsi RI.SC.”, una banca dati contenente tutte le informazioni più significative sulla persona scomparsa, in grado di supportare le indagini anche per l’utilizzo della funzione di matching con i dati relativi ai corpi rinvenuti e rimasti senza identità.

Questa legge definisce la centralità del prefetto, che funge da raccordo di tutte le forze in campo a livello provinciale. Una volta sporta la denuncia, l’ufficio di polizia potrà immediatamente promuovere le ricerche, informerà il prefetto e coinvolgerà tempestivamente il Commissario straordinario per le persone scomparse, gli enti locali, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, le associazioni di volontariato e in accordo con i familiari dello scomparso, potrà decidere se coinvolgere gli organi di informazione».

E se tutto questo ci fosse stato nel 1993, quando Elisa scomparve improvvisamente, forse le cose non sarebbero andate nel modo in cui invece sono andate. E il corpo di Elisa non sarebbe rimasto nascosto per anni.

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