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Larocca (Anci) e Polese (Iv) sull’arresto di un 81enne per tentato omicidio del sindaco di Balvano; dopo l’aggressione appello a chi «diffonde odio contro chi amministra la cosa pubblica»
L’AGGRESSIONE subita da Ezio è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. E’ tempo di riconoscere concretamente il valore, il peso e anche la fragilità di chi ogni giorno amministra i piccoli e grandi comuni della nostra regione, spesso in prima linea, senza rete di protezione.
Lo ha dichiarato il sindaco di Brindisi di Montagna, nonché presidente dell’Anci Basilicata, Gerardo Larocca, all’indomani dell’arresto dell’81enne di Balvano Vito Tofalo per il tentato omicidio del “suo” primo cittadino, Ezio Di Carlo.
Un tentato omicidio consumatosi il 23 marzo sotto l’occhio di alcune telecamere di sorveglianza che hanno visto l’auto guidata da Tofalo sterzare bruscamente per investire Di Carlo mentre usciva dal suo ambulatorio medico. Il tutto, secondo gli investigatori, per rancori legati alla mancata assunzione del figlio di Tofalo come autista del Comune, dopo un breve periodo in cui aveva svolto servizio nell’ente.
«A nome di tutti i sindaci della Basilicata, esprimo la più sincera solidarietà, vicinanza e affetto al collega Ezio Di Carlo», ha aggiunto Larocca. «Non è solo Ezio ad essere stato colpito, ma tutti noi: sindaci, amministratori locali, persone che vivono ogni giorno accanto ai propri cittadini, spesso in silenzio, senza clamore, senza scorta, senza protezione. L’episodio di Balvano tocca nel profondo la nostra comunità istituzionale e ci costringe a fermarci e riflettere su quanto solitaria sia spesso la nostra missione».
«I sindaci – ha proseguito il presidente dell’Anci – sono il primo presidio dello Stato sul territorio, i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via. Raccogliamo richieste, problemi, paure, aspettative, e cerchiamo di dare risposte con strumenti spesso insufficienti. Facciamo tutto, senza mai ricevere un “grazie”, una parola di incoraggiamento, un semplice “come stai?” Come se non fossimo umani, come se la fascia tricolore ci rendesse invulnerabili, distanti, altro. Ma non è così. Siamo persone, padri, madri, fratelli, sorelle. Siamo cittadini tra i cittadini, e abbiamo bisogno di sentirci parte di una comunità che non ci lasci soli».
Vicinanza a Di Carlo è stata espressa anche dal consigliere regionale di Italia viva Mario Polese, per cui quanto accaduto a Balvano è «un gesto inqualificabile che va condannato con la massima fermezza».
Polese si è anche auspicato che «la comunità di Balvano e tutta la Basilicata sappiano reagire con forza e unità a questo atto di violenza, ribadendo con chiarezza il sostegno alle istituzioni democratiche e ai loro rappresentanti».
«Quanto accaduto a Balvano – ha aggiunto ancora Polese – purtroppo non è un episodio isolato, ma il tragico risultato di un clima di crescente sfiducia e rabbia alimentato, spesso scientemente e per biechi interessi populisti, nei confronti della politica e di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica con dedizione e impegno. Chi delegittima sistematicamente la politica e i politici, diffondendo sentimenti negativi e fomentando l’odio, si rende complice morale di gesti violenti e pericolosi come quello subito dal sindaco Di Carlo».
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