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Il municipio di Maratea

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MARATEA – Il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli ieri sera, con un lungo post pubblicato via social, è tornato su quanto accaduto con l’ormai ex assessore Francesca Crusco, annunciando che i fatti verranno chiariti in sede giudiziaria.
«In queste ultime ore, si è scritto molto forse troppo – si legge – ed è doveroso fornire un ulteriore chiarimento. (…) Ho 64 anni, sono avvocato, padre amorevole, figlio presente, prima di essere sindaco. Nella vita si può sempre sbagliare, ma non è quello che è accaduto venerdì».

Tra i due era scoppiato un alterco molto accesso, che ha visto entrambi i protagonisti costretti addirittura a ricorrere alle cure mediche: Stoppelli è stato immortalato con un dito fasciato, mentre l’ormai ex assessora è stata fotografata con un segno sul volto.
«Nella stanza del sindaco – spiega Stoppelli – era in corso una riunione politica con i consiglieri Brando, Collutiis, Evoli, Piscitelli e Trotta, quando alla mia porta chiusa è arrivata la consigliera Crusco, alla quale ho aperto e detto che avevo in corso una riunione e non poteva entrare. Lei non ha voluto sentir ragioni e con forza ha tentato di entrare e con forza ha spinto la porta trattenuta dalla mia mano che ha subito un trauma e dal dolore ho mollato la presa e lei è entrata contro la mia volontà. Subito dopo, ho richiesto l’intervento della Polizia Locale e dei carabinieri.

Preciso che durante la permanenza della Crusco non ho mai colpito la stessa, e mai lo avrei fatto o solo pensato. Successivamente sono uscito dalla stanza per andare ad aprire ad una persona convocata per un incontro, al mio rientro non era più presente. I fatti verranno accertati in sede giudiziaria come da mia richiesta ed è quella la sede per approfondire questa vicenda. Non tollererò di essere accusato di fatti specifici non veri perché tutelerò nelle sedi giudiziarie la mia onorabilità. Proprio a tutela delle donne – aggiunge il primo cittadino marateaota – non c’è cosa più ingiusta che utilizzare la violenza in modo artato e falso. (…) In quella stanza erano presenti tre donne oltre a lei, e nulla di quanto mi si accusa è vero, forse è vero il contrario (…).

Non è questo il momento storico per paralizzare l’attività amministrativa come gli ex assessori hanno tentato di fare è il momento di reagire, di lavorare, di difendere la comunità come accaduto anche qualche giorno fa, di risolvere la questione dei vaccini, di prepararsi alla prossima stagione estiva, portare avanti i grandi progetti, completare quelli avviati e farne di nuovi, implementare politiche sociali, agevolare imprese, cittadini e tutte le attività necessarie».
Tutto nasce dalla decisione del sindaco di revocare gli incarichi agli assessori di Forza Italia Crusco e Biagio Glosa e le deleghe ai consiglieri comunali Renato Accardi, Mariano Limongi e Lucia Brando.

In sostituzione Stoppelli ha nominato quali assessori i consiglieri Paolina Michela Piscitelli e Renato Accardi, eletti, rispettivamente, nella lista d’opposizione Cambia-Menti e in quella del sindaco “Rinascita”. Anche Crusco e Glosa si erano candidati con la lista “Rinascita”.
Ad Accardi deleghe allo «Sviluppo aree montane, Artigianato, Caccia e pesca, Sviluppo e valori»; Piscitelli sarà assessore alle «Politiche sociali, Diritti dei bambini, Volontariato e associazionismo, Immigrazione».

Sulla vicenda erano arrivate le reazioni di Forza Italia, che aveva parlato di «caccia alle streghe» e della consigliera Regionale di Parità Ivana Pepponzi, che aveva definito l’episodio «inaccetabile».

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