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L'ospedale San Carlo di Potenza

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POTENZA – Bruciore di stomaco? Meglio fare scorta di farmaci se si è di Potenza e non si vuole prendere in considerazione la possibilità di spostarsi per una visita specialistica. Nelle agende di prenotazione appena riaperte dall’azienda ospedaliera San Carlo, infatti, i primi posti liberi per una gastroscopia sono soltanto tra tre anni: nel lontano 2023.
E’ questa la scoperta sconcertante che ieri hanno fatto quanti si sono rivolti al Centro unico di prenotazioni del sistema sanitario regionale nel giorno in cui secondo l’ultimo annuncio del direttore generale del Dipartimento salute di via Verrastro, Ernesto Esposito, sarebbero dovute riaprire le prenotazioni di tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dall’Azienda ospedaliera.
Diversa la realtà, con le riaperture limitate, in qualche caso, agli ambulatori dei presidi periferici dell’azienda ospedaliera regionale. Mentre quelli di Potenza restano ingolfati da decine di migliaia di visite prenotate prima del blocco di tutte le attività non salvavita, durante la fase calda dell’emergenza sanitaria, in buona parte ancora da smaltire.
Poi c’è il tema della lunghezza delle liste d’attesa nelle agende effettivamente riaperte. Col caso della gastroscopia rinviata al 2023 e tanti altri simili.
Contattato dal Quotidiano del Sud il neo commissario del San Carlo si è detto consapevole della situazione e ha spiegato che dal suo insediamento, avvenuto agli inizi di agosto, si è concentrato in primis nella ripartenza delle attività. Non a caso proprio ieri era previsto il raddoppio del numero di sale operatorie aperte, grazie al reperimento delle risorse necessarie per ricompensare un certo quantitativo di turni aggiuntivi, e all’assunzione di un nuovo anestesista, che nei mesi scorsi aveva rifiutato il contratto di fronte al diktat dell’ex dg sul suo impiego in uno dei presidi periferici dell’azienda.
Quindi ha aggiunto che già da ieri è partito il lavoro per abbattere le liste da attesa con l’auspicio che anche su questo si possano raggiungere i risultati auspicati in tempi «record».
La scorsa settimana, sul tema liste d’attesa, il dg Esposito aveva ammesso, in una nota, le «maggiori criticità di sistema» sofferte dal San Carlo, «che solo un modello organizzativo approntato nel corso degli ultimi dieci giorni e condiviso con il personale sanitario ha consentito di superare».
Esposito aveva quindi sottolineato l’importanza di un accordo tra l’azienda ospedaliera San Carlo e l’azienda sanitaria provinciale di Potenza per «la strutturazione di approcci condivisi di contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie».
Inoltre aveva annunciato che «la Regione Basilicata al fine di aumentare la capacità di erogare un maggior numero di prestazioni finalizzata alla riduzione delle liste di attesa, ha reso disponibile risorse economiche aggiuntive per i centri accreditati presenti in regione». Risorse che dovrebbero essere indicati in una delibera da portare in giunta regionale proprio in questi giorni «che prevede un progetto di riduzione delle liste di attesa con il contributo dei centri accreditati».

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