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POTENZA – Altri due infermieri. Sono i positivi che si sono aggiunti alle 17 ostetriche (su 33 in servizio) del punto nascite del San Carlo (LEGGI LA NOTIZIA), ai due operatori sociosanitari e ad altrettanti anestesisti dello stesso reparto: un focolaio che fa paura proprio come quello che interessa i titolari di un noto bar-ristorante di via del Gallitello.

Ma con il panico scatta anche la solidarietà: la Uil Fpl esprime «vicinanza alle ostetriche e agli operatori sanitari che di recente hanno contratto il virus e che per un po’ non potranno prestare la loro preziosa attività nel reparto. Non possiamo dimenticare i sacrifici fatti e le lunghe ore trascorse dentro le tute anti Covid19 e bardate di tutto punto per assistere le donne partorienti colpite da Covid19, mettendo ogni giorno a repentaglio la loro salute e quella dei loro familiari».

La Uil esprime «profonda amarezza per le strumentalizzazioni che alcuni cercano di fare della vicenda, mettendo in discussione la professionalità e il senso civico delle nostre ostetriche. Non dimentichiamo che questo è un male orribile e subdolo che può colpire chiunque e in qualsiasi circostanza, contro il quale, al momento, nessuno può fare molto e tantomeno ergersi a giudice. I nostri operatori sanitari meritano rispetto e considerazione anche perché questi gravi rischi che corrono e questo loro alto senso del dovere non sono nemmeno compensati adeguatamente. È noto, infatti, che al momento nessuno ha percepito alcun incentivo e alle ostetriche non è stata nemmeno riconosciuta una indennità di rischio».

Il sindacato, in una nota a firma di Antonio Guglielmi e Giuseppe Verrastro (segretari regionale e aggiunto), «nell’augurare loro una pronta guarigione, chiede rispetto e solidarietà per una vicenda così dolorosa e che non farà mancare il suo sostegno per qualsiasi necessità».

Anche la Fials «non ci sta e contesta il clima di caccia all’untrice – commenta Giuseppe Costanzo – non solo per colpevolizzare le ostetriche del San Carlo che sono state colpite in numero significativo dal Coranavirus. Il focolaio ha raggiunto ben presto numeri importanti e viene attribuito alla condotta irresponsabile delle lavoratrici, che non avrebbero rispettato le procedure di sicurezza in occasione di una festa privata di compleanno ad Avigliano. Niente di più falso – contesta il segretario provinciale della Fials – andrebbe verificato come si è innescato e propagato il focolaio! E’ facile prendersela con le lavoratrici, ma sarebbe più corretto verificare e tracciare l’origine oltre a verificare i percorsi e i protocolli di gestione del rischio pandemia».

Dopo le critiche alla Regione sulla «resistenza» ad «attivare un programma definito e regolare gli screening del personale a rischio Covid ciclicamente», Costanzo rinnova «la più calda e convinta solidarietà ai dipendenti».

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