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POTENZA – Non è possibile che la Diabetologia del San Carlo di Potenza, «centro di riferimento e soprattutto di cura per i cittadini lucani affetti da Diabete», possa contare su «un solo dirigente medico in pianta organica».
E’ quanto denunciato, ieri, dal segretario regionale organizzativo della Uil Fpl, Gerardo Sarli, sulle «gravi criticità» del mini-reparto in seguito alla malattia che ha colpito l’«unico e solo dirigente medico assegnato».

«Perché l’azienda in tutti questi anni – si domanda Sarli – non ha provveduto a rimpinguare il numero dei dirigenti medici, raggiungendo così un numero adeguato, che in caso di assenza del professionista, altri possano garantire il servizio e assicurare il percorso di cure continue ai pazienti diabetici, senza creare spiacevoli episodi di malasanità e soprattutto ingenerare dubbi sulla non volontà di risolvere il problema?»

«Sono ormai diverse settimane – insiste il sindacalista – che il servizio è scoperto e che le visite ambulatoriali sono state garantite solo in alcuni giorni, grazie alla disponibilità di un dirigente medico assegnato ad altra unità operativa, che essendo impegnato comunque a coprire le guardie mediche nella sua unità operativa, non può dare la sua piena disponibilità per l’ambulatorio di diabetologia».

«I pazienti diabetici, seguiti nell’ambulatorio sono sottoposti a continui spostamenti per eseguire il controllo periodico peraltro programmato con una cadenza semestrale». Aggiunge Sarli. «Oltre al controllo programmato, i pazienti richiedo determinate prestazioni anche in regime di urgenza (prescrizione di farmaci e di piani terapeutici che il medico curante demanda in ambulatorio secondo la normativa vigente). Tutto questo ha recato grossi disagi all’utenza che si sono visti contattare per posticipare gli appuntamenti».

Il segretario organizzativo segnala anche «appuntamenti programmati ad orari prestabiliti non rispettati per l’assenza del dirigente medico sopraggiunto dopo 4-5 ore in ambulatorio». Con attese infinite «per i poveri e malcapitati pazienti, anche anziani, che su una sedia hanno aspettato 5 ore per essere visitati». Col risultato che «molti di loro stremati hanno avuto malori rendendo necessario l’intervento del Pronto Soccorso».

Tra i fattori che hanno contribuito a generare i disservizi, poi, Sarli indica l’indisponibilità dei medici della unità operativa complessa di Malattie endocrine e del metabolismo, anche «solo per evitare il disagio dei pazienti inferociti», di spostarsi nell’ambulatorio della struttura semplice dipartimentale di Diabetologia, «per dare risposte concrete ai pazienti diabetici bisognosi di prestazioni di cui hanno diritto».

Quindi l’affondo sulla direzione strategica dell’azienda ospedaliera regionale che non avrebbe «preso consapevolezza di questa problematica» e non prenderebbe in dovuta considerazione «il lavoro del personale che con dedizione ed umiltà ha cercato di sopperire in ogni modo alle carenze dell’Asp sul territorio».

«Per evitare re che la situazione sfugga definitivamente di mano», quindi, il sindacalista chiede «un intervento immediato delle autorità preposte per garantire ai cittadini lucani il diritto alla salute che è uno dei principi fondamentali della nostra Carta costituzionale (articolo 32), un diritto per il cittadino e un dovere per la collettività, che si coniuga con un altro pilastro, l’uguaglianza tra i cittadini».

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