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Da sinistra Giuseppe Dinatale, Simona Corleto, Francesco Calbi, Giovanni Del Vecchio e Paolo Corleto

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POTENZA – Due pazienti affetti da «voluminosi tumori al retto», uno di 54 e uno di 68 anni, operati col robot Da Vinci e dimessi dal reparto di Chirurgia generale e d’urgenza dell’ospedale San Carlo di Potenza «a soli tre giorni» dall’invento di asportazione, «per ritornare alle normali attività quotidiane della vita».

E’ racchiuso in questi due casi clinici di recente soluzione il nuovo orizzonte dei percorsi multidisciplinari, che impegnano chirurghi, anestesisti, oncologi, radiologi e patologi dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza.

A evidenziarlo, ieri, è stato il direttore generale, Giuseppe Spera, sottolineando quanto sia decisiva la chirurgia robotica per assicurare: «estrema precisione ed accuratezza del gesto chirurgico grazie all’utilizzo del Robot Da Vinci per asportare i tumori gastrointestinali e ottimizzare la presa in carico del paziente».

«Il traguardo raggiunto mediante l’associazione fra chirurgia robotica e protocollo “Eras” (Enahnced recovery after surgery) – ha spiegato Spera – è frutto dell’adozione e del consolidamento di una serie di metodologie basate su modelli e protocolli internazionali, che hanno permesso all’ospedale San Carlo di portare la durata media della degenza postoperatoria a soli tre giorni a fronte di una media nazionale di sette».

«Inoltre – conclude il direttore generale – dopo un mese circa dalla pubblicazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale sul protocollo Eras da parte del dottor Giovanni Del Vecchio (responsabile della Chirurgia d’urgenza del nosocomio potentino, ndr) e del dottor Giuseppe Dinatale, coadiuvati dagli anestesisti dottor Libero Mileti e dottoressa Giuseppina Opramolla è stato possibile ottimizzare la fase pre, intra e post operatoria mettendo in campo tutte quelle attività preliminari che permettono al paziente di affrontare lo stress della chirurgia e dell’anestesia in maniera più agevole e meno traumatica, velocizzando i tempi di ripresa».

«Gli interventi robotici – ha spiegato Del Vecchio- sono durati circa tre ore e i pazienti nella stessa giornata hanno iniziato a mobilizzarsi e ad alimentarsi. L’utilizzo del robot permette una migliore attività chirurgica soprattutto in ambito oncologico. Il chirurgo riesce ad essere più conservativo, salvaguardando maggiormente i tessuti e gli organi non interessati dalla patologia, nonché più preciso nelle fasi ricostruttive».

Sull’implementazione della chirurgia robotica al San Carlo ieri è intervenuto anche l’assessore regionale alla Salute e politiche della persona, Francesco Fanelli, per cui: «l’innovazione tecnologica in medicina possa contribuire al miglioramento quantitativo e qualitativo delle cure offerte ai pazienti».

«Siamo focalizzati – ha concluso Fanelli -sul nostro obiettivo, ovvero la realizzazione di standard di cura elevati raggiungibili attraverso maggiori investimenti relativi all’ammodernamento delle strutture, dei macchinari e attraverso procedure di reclutamento del personale ancora in corso di svolgimento presso le quattro aziende del territorio».

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