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Un bus per il trasporto urbano in città dell'azienda Trotta

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POTENZA – Un autobus della linea urbana perde due ruote mentre transita in città. Fortunatamente, nessuna conseguenza per le persone né per l’autista del mezzo, ma si è rischiato grosso ancora una volta. A darne notizia è stato il segretario della Filt Cgil Basilicata, Rocco Pace, in una nota nella quale si evidenzia «l’ennesima testimonianza dello stato del servizio nella città». Nel comunicato, il sindacato ricostruisce anche quanto accaduto.

«Questa mattina (ieri, ndr) a Potenza l’autobus Trotta della linea 6 resta fermo in strada perché perde le due ruote posteriori – spiega la nota –. Fortunatamente il mezzo viaggiava vuoto e il conducente è rimasto illeso, ma l’episodio, l’ennesimo – denota ancora una volta le condizioni in cui versa il trasporto pubblico urbano della città di Potenza. Solo poco prima – prosegue il segretario Pace nel racconto – l’autista della stessa linea si era recato alle officine dell’azienda Trotta, che gestisce in proroga il servizio di trasporto urbano nel capoluogo di regione, perché anche l’autobus che stava guidando prima dell’accaduto aveva manifestato l’insorgere di qualche problema. Così, il mezzo è stato sostituito con lo stesso che poco dopo, per fortuna in prova e quindi quando non effettuava la linea, ha perso i due pneumatici. Ci sarebbe da ridere se solo non si trattasse dell’incolumità dei lavoratori e dei viaggiatori».

Già. L’episodio sembra davvero tragicomico eppure è realmente accaduto, come denunciato appunto dalla Filt Cgil sottolineando la gravità della situazione del trasporto pubblico urbano e considerando quanto accaduto anche nel recente passato. «Un fatto gravissimo, che pone ancora una volta la questione sicurezza dei lavoratori e degli utenti al centro della gestione del servizio – incalza Pace, che non risparmia accuse all’azienda e agli amministratori locali –. L’accaduto dimostra l’inefficienza e l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione comunale quanto dell’azienda Trotta».

D’altra parte, disservizi, incidenti e disagi si sono verificati più volti. Tre bus a fuoco in due anni e numerosi episodi di mezzi fermi per improvvise rotture. È ancora vivo il ricordo del rogo dell’aprile 2021, che interessò un “pollicino” a metano fermo alla fermata davanti al Campus di Macchia Romana. Per non parlare di quanto accaduto nel settembre del 2019 in corso XVIII agosto, quando un bus pieno di ragazzi che stavano andando a scuola prese fuoco e la tragedia fu evitata solo grazie alla tempestività dell’autista che diede l’allarme facendoli scendere. O di un altro rogo del maggio precedente. E poi tanti episodi di guasti e rotture improvvise dei mezzi.

Ora l’ultimo, «dopo aver risolto solo in emergenza e su pressione dei sindacati – conclude la Filt Cgil – il mancato pagamento degli stipendi. Certo non si può continuare a gestire uno dei servizi primari della città spinti dall’emergenza. Serve pianificazione e una programmazione strutturale per offrire un servizio degno del capoluogo di regione e, soprattutto, in sicurezza. Non servono Don Chisciotte della politica e del sindacato per far valere diritti acquisiti ma che non vengono rispettati».

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