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L’area dell’ex Cip zoo

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POTENZA – E’ più che mai aperto il dibattito sul futuro dell’area dell’ex Cip zoo, dopo l’annuncio fatto dall’amministrazione comunale di voler destinare l’area alla costruzione del nuovo stadio, di una Cittadella dello sport e di nuovi negozi. E mentre la città si divide tra pro e contro, quello che maggiormente salta agli occhi è l’assoluta assenza di un dibattito nelle sedi deputate, come il consiglio comunale per esempio. Oppure – come sottolineato da Michele Palma, segretario generale della Fillea Cgil di Potenza – senza un «dibattito e approfondimento con i cittadini e senza considerare minimamente sia la petizione che chiedeva l’istituzione dell’area a parco, sia la mozione approvata nel 2014 dal Consiglio regionale che impegnava la giunta a favorire la cessione dell’area ex Cip Zoo al Comune di Potenza, vincolando il trasferimento effettivo alla realizzazione del parco, che avrebbe dato senso compiuto alla connessione naturale sia con il parco fluviale del Basento che con il parco Rossellino, e avrebbe creato di fatto e reso fruibile quelle rete di percorsi verdi di collegamento degli stessi parchi e aree verdi».

Così proprio dal sindacato degli edili viene una proposta alternativa allo stadio. Una proposta non nuova, in realtà, che già venne avanzata da Lacorazza, allora presidente della Provincia di Potenza. La proposta «è quella di dotare la città capoluogo di regione di un’area destinata a concentrare le scuole medie superiori in un unico sito, in modo da realizzare un solo e unico plesso scolastico nella città di Potenza. Questo permetterebbe una razionalizzazione anche dei servizi connessi ed afferenti alle varie discipline e indirizzi degli istituti di scuola superiore, dai laboratori didattici ai campi sperimentali e dimostrativi, nonché anche delle attività sportive integrate nell’attività scolastica.

Pensiamo che le ricadute in termini di benefici nell’organizzare la mobilità urbana verso un solo e unico plesso scolastico siano ovvie: migliore efficienza dei trasporti urbani e riduzione del traffico nelle ore di punta coincidenti con gli orari di ingresso e uscita degli studenti, riduzione degli autobus extraurbani in percorsi urbani e riduzione dei disagi per gli studenti pendolari che vedrebbero ridotti i tempi di percorrenza per il rientro nei paesi di residenza. Infine vogliamo evidenziare anche i possibili riflessi di natura occupazionale per il settore dell’edilizia, settore che in circa un decennio ha ridotto della metà i propri occupati e che una pianificazione di opere infrastrutturali potrebbe, nel tempo, favorire molto la ripresa produttiva del settore».

Una proposta, a dire la verità, che arriva un po’ fuori tempo massimo. Mercoledì scorso, infatti, la Provincia di Potenza ha illustrato il piano di investimenti di 45 milioni di euro per le scuole della Provincia e altrettanti ne sono stati spesi in passato per mettere in sicurezza tantissimi istituti, molti dei quali proprio nel capoluogo. Che fine farebbero allora questi investimenti?

«Meglio sarebbe riflettere meglio», questo l’invito del sindacato. Ed è vero in ogni senso. Forse per questo gioverebbe un confronto più ampio.

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