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Gino Giorgetti

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Il consigliere uscente contro il verdetto del Tar che lo ha privato del terzo seggio grillino: pronto a contestare i dati di 2 sezioni a favore della subentrante Carlucci


POTENZA – Se a lui, nella sezione numero 9 di Rionero, sono state assegnate 10 preferenze in più di quelle ricevute, a lei, nella sezione 1 di Montemilone e nella 3 di San Fele, ne sarebbero state “regalate” 18, e di queste 8 sottratte al suo diretto concorrente. Perciò se i giudici amministrativi hanno preso atto del primo errore, sovvertendo il risultato per 3 voti di differenza a favore di lei (2.970 a 2.967), domani dovranno farlo di nuovo prendendo atto degli altri.
Ne è convinto Gino Giorgetti, consigliere regionale del Movimento 5 stelle in carica dal 16 aprile (data di proclamazione degli eletti alle elezioni di fine marzo), che giovedì sera s’è visto sfilare dal Tar il seggio nel parlamentino lucano a favore di Carmela Carlucci (LEGGI LA NOTIZIA).
«Credo di aver ottenuto i voti necessari per essere eletto», ha confermato al Quotidiano del Sud il melfitano Giorgetti, che ha 36 anni e prima di entrare in Consiglio lavorava come informatico a Potenza in una società di recupero crediti. Per questo ha spiegato, senza aggiungere altro, che già nei prossimi giorni dovrebbe essere presentato un nuovo ricorso a sua firma.
Nella sentenza del Tar pubblicata giovedì sera, infatti, i giudici amministrativi avevano considerato irricevibili, perché raccolte in una semplice memoria senza assumere il carattere di formali motivi di ricorso, le richieste di approfondimento avanzate sulle «supposte incongruenze dei voti di preferenza assegnati al controinteressato (Giorgetti, ndr) e alla ricorrente (Carlucci, ndr) presso altre sezioni elettorali (in specie, la sezione 3 del Comune di San Fele e la sezione 1 del Comune di Montemilone)». In particolare tra i numeri indicati nei verbali di scrutinio e quelli nel prospetto delle preferenze redatto dall’ufficio circoscrizionale presso il Tribunale di Potenza.
Non appena verrà corretto il verbale di proclamazione degli eletti, come disposto dal Tar, con l’indicazione di Carlucci in sua vece, però, è evidente che l’“uscente” ben potrà riformulare le stesse richieste di approfondimento già avanzate senza successo con un ricorso ad hoc allo stesso Tar. Sempre che non lo faccia impugnando in Consiglio di Stato la sentenza appena pubblicata.
Ai giudici, quindi, toccherà decidere, di nuovo, se procedere o meno a un riconteggio delle schede nelle sezioni in questione, con la conseguenza che in caso di conferma dei presunti voti in più assegnati a Carlucci (18), e dei presunti voti in meno assegnati a Giorgetti (8), verrebbe ripristinato l’ordine iniziale tra i due, con quest’ultimo avanti di 23 preferenze (2952 a 2975).
Tra qualche mese, in pratica, potrebbe essere Carlucci a dover abbandonare il seggio in Consiglio restituendolo al precedente titolare.
«La vita è fatta di sorprese, sempre e comunque». Queste le parole con cui la 52nne, impiegata amministrativa nella scuola di danza classica “Li Greci” di Rionero, ha commentato sulla sua bacheca Facebook la pronuncia dei giudici amministrativi.
Carlucci ha ringraziato anche gli elettori che a marzo le avevano dato fiducia e quanti: «nei mesi successivi» l’avrebbero «addirittura trainata» fino alla sentenza che le ha restituito l’elezione in Consiglio.

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