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Vito Bardi

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Nessun via libera sulla ricandidatura a presidente della Regione Basilicata dal confronto con i meloniani di FdI che dettano le condizioni del Bardi bis


POTENZA – Il ghiaccio è rotto tra il governatore Vito Bardi e i meloniani di Fratelli d’Italia, rispetto all’ipotesi di una ricandidatura del primo alle imminenti elezioni regionali. Ma un via libera definitivo ancora non c’è. E non arriverà prima che sul punto si sia espressa anche la Lega, determinata a chiedere una staffetta alla guida della coalizione.

È questo l’esito, interlocutorio, del confronto a distanza tra lo stesso Bardi, la ministra delle Riforme e coordinatrice regionale di Forza Italia, Elisabetta Casellati, e una delegazione del partito della premier composta dal responsabile organizzazione, Giovanni Donzelli, il senatore Gianni Rosa e il deputato Aldo Mattia. Chi si aspettava l’immediata benedizione del Bardi bis, insomma, è rimasto deluso.

In un tweet pubblicato dal governatore, però, traspare un certo ottimismo rispetto all’esito del percorso appena iniziato.
«Questa mattina – ha dichiarato il governatore – abbiamo avviato interlocuzioni con i rappresentanti dei partiti del centro-destra. Ciò che è importante in questo momento è la sua unità. Nei prossimi giorni faremo sintesi nell’esclusivo interesse della Basilicata».

Al centro della discussione con gli esponenti di Fratelli d’Italia vi sarebbero state una serie di richieste avanzate dai meloniani per riconsiderare la loro iniziale contrarietà a un secondo mandato del governatore uscente.
Da superare, infatti, resta una certa diffidenza maturata due anni orsono quando per un paio di settimane il generale lasciò fuori dalla giunta regionale proprio il partito della premier. Di qui la richiesta di immediato allontanamento di alcuni dei fedelissimi del governatore, considerati i responsabili di quella scelta scellerata.

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Diplomatica la reazione di Bardi alle condizioni dettate dai meloniani.
Il governatore si sarebbe mostrato disponibile su alcune questioni, possibilista su altre. Ma avrebbe anche messo dei paletti invalicabili a presidio delle prerogative presidenziali rispetto alla scelta dei suoi propri collaboratori più stretti. Diverse concessioni, insomma, ma nulla più. E forse proprio per questo, ieri, al termine del confronto, dichiarazioni da parte dei meloniani non se ne sono viste.

Nei prossimi giorni Bardi e i vertici di Forza Italia avrebbero intenzione di riproporre questo tipo di incontri “bilaterali” agli altri partiti della storica coalizione. Quindi la Lega, in primis, e poi la “quarta gamba” di Noi Moderati.
E’ quello col Carroccio, ad ogni modo, l’appuntamento più atteso. Anche perché un assaggio dell’accoglienza che verrà riservata dai suoi esponenti al governatore uscente arriverà senz’altro dalla visita in Basilicata, venerdì, del segretario nazionale e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Per annunciare una serie di investimenti infrastrutturali.

Senza un accordo blindato con Fratelli d’Italia, d’altronde, è chiaro che una netta opposizione al Bardi bis dei salviniani potrebbe spingere anche i meloniani a riconsiderare la loro recente apertura di credito al riguardo. Magari per riproporre la loro idea di un candidato civico come il prorettore della Luiss, Francesco Di Ciommo. Quello che è certo, ad ogni modo, è che per poter chiudere questo giro di “consultazioni” occorreranno ancora diversi giorni.
Per questo, a meno di sorprese, dovrebbe slittare ancora la decisione del governatore uscente sull’indizione del voto.
Scaduto il termine ultimo per fissare l’apertura delle urne il 14 aprile, quindi, le date più probabili diverrebbero le due domeniche successive, il 21 e il 28 aprile.

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