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L'Aor San Carlo

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POTENZA – Finisce a carte bollate tra i vertici del San Carlo e la giunta guidata dal governatore Vito Bardi. A una settimana esatta dall’inizio della “serrata” annunciata dal direttore generale dell’azienda ospedaliera, Massimo Barresi, in risposta al taglio «di circa 12 milioni» dei fondi regionali attesi per coprire i buchi di bilancio 2019.
E’ di ieri, infatti, la decisione del dg di affidare il compito di presentare un ricorso al Tar della Basilicata contro i tagli in questione a un avvocato di Udine, Salvatore Spidaleri. Lo stesso Spidaleri che è anche componente della commissione paritetica Stato – Friuli Venezia Giulia, e fino a pochi mesi fa è stato anche segretario regionale del Pd friulano.
La delibera è arrivata sull’albo pretorio poche ore dopo l’audizione davanti alla commissione Politiche sociali del Consiglio regionale dello stesso Barresi, che ha ribadito la pretesa a vedersi assegnato quanto annunciato dalla stessa giunta regionale a novembre dell’anno scorso. Prima dello scontro coi vertici del dipartimento Salute accesosi durante la fase calda dell’emergenza sanitaria, e della rottura del complesso rapporto tra la nuova amministrazione regionale e il discusso dg napoletano, nominato dalla vecchia giunta a legislatura ormai scaduta (con un atto su cui dovrebbe arrivare a breve una decisione del Tar).
«Da un bilancio in attivo ci ritroviamo, a luglio, con una forte passività», ha spiegato Barresi.
Quindi ha aggiunto che «se questi tagli dovessero permanere siamo costretti a tagliare tutti i servizi esterni e l’acquisto di materiale, bloccare il piano di assunzioni e ridurre tutte le attività di tipo territoriale (prestazioni ambulatoriali) che il San Carlo fa». Coi servizi che nel complesso resteranno assicurati soltanto «al 60%».
Nella delibera di affidamento dell’incarico all’avvocato Spidaleri, i vertici del San Carlo annunciano anche l’intenzione di posticipare l’approvazione del consuntivo di bilancio 2019, prevista entro la fine mese. Ovvero di «attendere la decisione dell’autorità giurisdizionale sulla sospensiva», che potrebbe neutralizzare gli effetti della delibera di giunta che all’inizio del mese ha disposto il nuovo riparto dei fondi tra le aziende sanitarie.
Una «mera posticipazione», hanno precisato Barresi e i suoi collaboratori più stretti (il direttore sanitario Rosario Sisto e la direttrice amministrativa Maria Acquaviva), che risponderebbe a «criteri di correttezza contabile».
Lungi da loro, insomma, il tentativo di allontanare la dichiarazione ufficiale di un disavanzo milionario che potrebbe portare alla risoluzione anticipata dei contratti che li legano al San Carlo ancora per un anno e mezzo (cosa che peraltro potrebbe avvenire anche all’Asp, dove si va consolidando un disavanzo ancora maggiore). Anche se è di lunedì la delibera che aumenta in maniera retroattiva di quasi 35mila euro lordi all’anno lo stipendio già percepito da direttore sanitario (di poco inferiore ai 100mila euro).
Piuttosto, tra gli obiettivi del ricorso al Tar, viene indicata la necessità di «salvaguardare la continuità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie ed i livelli occupazionali».
La decisione dei magistrati amministrativi sull’istanza di sospensione cautelare del taglio dei finanziamenti al San Carlo deciso dalla Regione potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.

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