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Fernando Mega, segretario regionale della Cgil Basilicata

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Caso Maglietta, il segretario regionale della Cgil Basilicata Fernando Mega replica a Pittella e ribadisce: «Summa agì su nostro mandato, sbagliato personalizzare»

POTENZA – Fu tutta la Cgil a denunciare le presunte illegittimità nella nomina dell’allora commissario dell’ospedale San Carlo, Rocco Maglietta. L’organizzazione sindacale, a cominciare dal segretario regionale lucano Fernando Mega, lo sottolinea in una nota replicando alle dichiarazioni fatte dall’ex governatore della Basilicata, Marcello Pittella, subito dopo la sentenza di assoluzione per tutti gli imputati nel processo sul “caso Maglietta”, accusati a vario titolo di concorso in abuso d’ufficio e falso.

«Il tentativo che si fa in queste ore – scrive la Cgil in una nota -, all’esito della notizia dell’assoluzione dell’ex presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella nella nomina del commissario dell’ospedale San Carlo avvenuta nel 2018, di personalizzare la denuncia da cui è scaturito il procedimento penale nei confronti dei vari imputati, attribuendola alla persona dell’ex segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa, è assolutamente sbagliato e improprio. La scelta di procedere sul piano giudiziario dopo inutili tentativi di fermare un commissariamento – prosegue la nota – ad avviso della Cgil infondato perché privo dei presupposti previsti dalla norma (legge 39 del 2001), fu all’epoca largamente condivisa da tutto il gruppo dirigente che tuttora rivendica quella decisione. Pertanto è bene mettere in chiaro che Angelo Summa, in qualità di segretario generale della Cgil Basilicata, ha agito in virtù della funzione rivestita e del mandato ricevuto dall’intero gruppo dirigente».

CASO MAGLIETTA, TUTTA LA CGIL BASILICATA ERA D’ACCORDO CON LA DENUNCIA

A firmare la nota sono ben 14 esponenti sindacali, tutti segretari generali di categoria. Oltre al leader lucano Fernando Mega, hanno infatti sottoscritto il documento: Vincenzo Esposito (Cgil Potenza), Pasquale Paolino (Spi Cgil Potenza), Giuliana Scarano (Fp Cgil Potenza), Francesco Iannielli (Filctem Cgil Potenza), Luigi Di Tella (Filt Cgil Basilicata), Vincenzo Pellegrino (Flai Cgil Basilicata), Emanuele De Nicola (Nidil Cgil Potenza), Bruno Lorenzo (Fisac Cgil Basilicata), Michele Sannazzaro (Filcams Cgil Potenza), Anna Russelli (segretaria Cgil Basilicata), Paolo Fanti (Flc Cgil Basilicata), Michele Palma (Fillea Cgil Potenza) e Giorgia Calamita (Fiom Cgil Basilicata).

Gli esponenti sindacali evidenziano che «la Cgil di Basilicata denunciò prontamente, presso tutti gli organi competenti, i profili di illegittimità della scelta del commissariamento compiuta in assenza dei relativi poteri, segnalando le nomine effettuate a nostro avviso in contrasto con i divieti posti dalle norme, senza peraltro nessun giudizio sul profilo o sulla qualità dei nominati. La Cgil, senza alcun personalismo nei confronti né del commissario né tantomeno dell’allora presidente Pittella, sollevò questioni che attenevano esclusivamente al rispetto della legge e delle norme che sovraintendono le nomine dei direttori nella sanità. Questi i fatti. Nessun “processo” è stato portato avanti da questa organizzazione sindacale, rimettendo agli organi giudiziari il dovere e il compito di verifica e intervento, così come di fatto è avvenuto. Compito del sindacato era, è e sarà, agire a tutela e garanzia dei diritti dei cittadini e dei lavoratori».

«È evidente che Pittella – conclude la Cgil lucana – col suo commento personalizza una questione che era e resta di tutt’altro livello. “A mandarlo sotto processo”, riprendendo le sue parole, è stato un giudice che ha ritenuto meritevole dell’esame di un Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio presentata da un pubblico ministero. Quanto alla sentenza occorre attendere la pubblicazione delle motivazioni per esprimere un’opinione pertinente».

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