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Largo Radio Libere nel ricordo di Postiglione a Lauria

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Il lungo elenco di consacrazioni e intitolazioni nel nome di Bonaventura Postiglione sparse per la Basilicata

NEI mesi scorsi, sono stati diversi i sindaci e le amministrazioni comunali che hanno deciso, anche in Basilicata, di intitolare strade e luoghi pubblici alle «radio libere». Alcuni di questi, però, sono andati anche oltre, aggiungendovi un riferimento al pioniere dell’imprenditoria radiofonica potentina Bonaventura Postiglione. Lo stesso Postiglione che nel 2000 corse per la presidenza della Regione alleandosi con un gruppo non proprio di ideali liberali come i neofascisti di Forza Nuova.

Per molti sarà stato senz’altro un atto di assoluta dedizione a un diritto insopprimibile, alla base delle istituzioni democratiche, quale la libertà di espressione. Ma il sospetto che qualcuno sia stato animato soltanto dalla ricerca di visibilità, in positivo, sui mezzi di informazione gestiti dagli eredi dell’imprenditore potentino, è difficile da allontanare.

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MOLTI I SINDACI CHE HANNO PROMOSSO CONSACRAZIONI E INTITOLAZIONI A POSTIGLIONE

A ben vedere, infatti, questi primi cittadini appassionati alla storia delle radio libere, e in particolare della radio libera lucana messa in piedi da Postiglione, si sono rivelati molti di più di quelli che hanno effettuato intitolazioni di questo tipo, per esempio, all’unico presidente del Consiglio dei ministri lucani di tutta la storia repubblicana, Emilio Colombo, potentino a sua volta e morto come Postiglione nel 2013.

Sindaci di destra come Daniele Stoppelli, che ha deciso di dedicare all’imprenditore radiofonico la piazzetta in località Fontana vecchia di Maratea, o Paolo Cillis, che ha optato per l’impianto sportivo di San Giorgio di Pietragalla. O ancora Giuseppe Maglione, che ha scelto la strada che unisce il piazzale del rifugio Vulture all’area delle antenne a servizio della città di Melfi, e Luigi Rafti, che ha deliberato per la villa comunale di Maschito. Ma anche diversi sindaci di dichiarata fede di centrosinistra, oltre a quello di Brienza, Antonio Giancristiano, che gli ha dedicato la pineta ai piedi del castello angioino.

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A Lauria, per esempio, il sindaco ed ex senatore “calendiano” Gianni Pittella ha intitolato alle radio libere e al ricordo di Nino Postiglione il largo adiacente alla villa comunale. A Castelmezzano l’amministrazione guidata da Nicola Valluzzi ha scelto il belvedere all’arrivo di un grande attrattore turistico come il “Volo dell’angelo”. E ancora, a Ruoti, è toccato a un campetto di calcio a 5 inaugurato dall’ex sindaca Anna Scalise, mentre a Missanello e Moliterno i renziani Filippo Sinisgalli e Antonio Rubito hanno scomodato niente di meno che Aldo Moro, sottraendogli un larghetto e un’area camper che si affaccia sulle vie omonime.

IL NODO DELLA SALA STAMPA REGIONALE CHE HA INNESCATO LA POLEMICA

D’altronde proprio il sostegno dei due consiglieri regionali di Italia viva, Luca Braia e Mario Polese, si era rivelato determinante, a settembre del 2021, per l’approvazione, con 11 voti a favore, della mozione, a prima firma di due esponenti di Fratelli d’Italia, sull’intitolazione a Postiglione della sala stampa del parlamentino lucano. Nonostante le assenze di diversi esponenti della maggioranza e il non voto del resto dell’opposizione.

Un caso a parte, poi, è quello di Lagonegro, dove l’intitolazione a Postiglione ha riguardato un campetto da Padel di proprietà privata riconducibile al capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro. Anche se la sua inaugurazione hanno preso parte l’allora prima cittadina Maria Di Lascio, con tanto di fascia tricolore, e il governatore Vito Bardi.

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